Appalti pubblici e applicazione CCNL equivalenti: nuovo protocollo ANAC-CNEL
L'accordo mira a un utilizzo consapevole e corretto dei contratti collettivi nell'ambito degli appalti pubblici. Previste anche delle clausole sociali per il reinserimento lavorativo dei detenuti
Legalità, trasparenza e inclusione: sono queste le matrici del protocollo d’intesa siglato tra l’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) e il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL), volto a rafforzare la collaborazione tra le due istituzioni e ad agevolare l’applicazione del Codice dei contratti pubblici (d.lgs. n. 36/2023), sotto il profilo della corretta individuazione dei contratti collettivi nazionali di lavoro (CCNL) e dell’inclusione lavorativa dei detenuti.
Equivalenza CCNL nei contratti pubblici: il protocollo d'intesa ANAC-CNEL
Uno dei pilastri dell’accordo è l’utilizzo sistematico dell’Archivio nazionale dei contratti collettivi di lavoro istituito presso il CNEL. L’accesso strutturato a questa banca dati consentirà alle stazioni appaltanti di individuare con maggiore precisione i CCNL “equivalenti” e correttamente applicabili nelle procedure di gara, contribuendo al rispetto degli obblighi previsti dal nuovo Codice dei contratti.
La verifica dell’equivalenza tra contratti si configura come un’operazione tecnica fondamentale per garantire l’equità tra operatori economici e contrastare il dumping contrattuale.
Secondo quanto previsto dal protocollo, saranno predisposti atti tipo e provvedimenti specifici, offrendo così un riferimento normativo pratico per le stazioni appaltanti chiamate a gestire appalti pubblici, in particolare nei settori a maggiore complessità contrattuale.
Reinserimento sociale: il lavoro come leva per la riduzione della recidiva
Oltre agli aspetti tecnico-normativi, l’intesa assume un valore fortemente simbolico e sociale. Come ha evidenziato il presidente dell’ANAC, Giuseppe Busìa, il protocollo mira anche a predisporre misure a favore dell’inclusione lavorativa di detenuti, ex detenuti e soggetti in esecuzione di pene alternative. L’obiettivo è quello di inserire, già negli atti di gara, clausole sociali che favoriscano percorsi di reinserimento professionale, riducendo al tempo stesso la recidiva e promuovendo coesione e sicurezza sociale.
Questa iniziativa si incardina nel progetto “Recidiva Zero” promosso dal CNEL, come ricordato dal suo presidente Renato Brunetta, che ha sottolineato come scuola, formazione e lavoro siano i tre pilastri su cui costruire una vera politica di reintegrazione.
Formazione e strumenti per l'utilizzo corretto del Codice Appalti
Infine, il protocollo prevede anche la realizzazione di attività formative e seminariali rivolte tanto alle stazioni appaltanti quanto agli operatori economici, con l’obiettivo di aumentare la consapevolezza sulle norme del Codice, sulle corrette applicazioni dei CCNL e sui benefici dell’inclusione lavorativa.
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