Attuazione PNRR: imprese piegate dalle inadempienze del legislatore

"Sembra che l'attività principale sia quella di bandire gare ma senza preoccuparsi delle problematiche relative alla apertura ed avanzamento dei cantieri"

di Edoardo Bianchi - 14/03/2023

Analizzando, incrociandoli tra di loro, alcuni dati emersi sulla stampa negli ultimi giorni si delinea un quadro abbastanza realistico dello stato di salute del PNRR in termini di attuazione.

Il centro studi della CGIA ha ricordato che relativamente al Fondo Coesione e Sviluppo 2014/2020, pur avendo ricevuto una proroga al termine ultimo di utilizzazione delle risorse fino al 2023, nei prossimi 9 mesi dovremo far atterrare circa € 30 miliardi altrimenti detti fondi torneranno, perché inutilizzati, in Europa.

I recenti dati dell’ONSAI (Osservatorio nazionale servizi architettura ed ingegneria) evidenziano un nuovo boom di gare sulla progettazione delle oopp che passano in termini economici da circa € 300 milioni nel 2016 a circa € 3 miliardi nel 2022 ed in termini di numero di bandi da 2.900 a quasi 6.000.

Dall’analisi dei dati del MIT emerge che solo il 13% di risposte sono state date alle richieste di riequilibrio dei prezzi contrattuali per il secondo semestre 2021, trasferendo i relativi importi alle stazioni appaltanti che poi dovranno a loro volta trasferirli alle imprese.

Solo il 2% di risposte sono state date alle richieste di riequilibrio dei prezzi contrattuali per il periodo riferito al primo semestre 2022, anche qui trasferendo i relativi importi alle stazioni appaltanti che poi dovranno a loro volta trasferirli alle imprese.

Sono ancora in fase istruttoria le richieste di riequilibrio dei prezzi contrattuali per il periodo riferito al secondo semestre 2022.

Il presupposto dei 2 provvedimenti era di dare sollievo tempestivo ai maggiori oneri affrontati dalle imprese per scongiurare un fermo dei lavori ma a distanza di mesi nulla, di fatto, alcun ristoro è arrivato alle imprese.

In relazione alla vicenda superbonus edilizi i dati dei crediti incagliati, per lavori già eseguiti, sono di oltre € 20 miliardi.

Senza dare una risposta alle problematiche aperte ci troveremo con una classe imprenditoriale piegata dalla inadempienze del legislatore e non più in grado di partecipare alle nuove procedure di appalto rendendo sempre più rilevante il rischio di desertificazione, in termini di partecipazione, delle gare.

Invitalia ha pubblicato due procedure di gara per un importo complessivo di circa € 660 milioni per la riqualificazione e la costruzione di nuovi asili nido e scuole della infanzia.

Nell’ultimo rilevamento effettuato attraverso il sistema REGIS, Ragioneria Generale dello Stato, emerge un dato oltremodo preoccupante sulla effettiva spesa delle risorse del PNRR e dei vari fondi comunitari.

Nel corso degli ultimi mesi, in particolar modo verso fine anno, si sono registrate numerose pubblicazioni di nuovi bandi di gara per importi significativi soprattutto da RFI ed ANAS.

Non vi è giornata che non registri denuncie sul perdurante stato di sofferenza della P.A. sul tema delle risorse umane sia in termini quantitativi che di formazione del personale.

Col trascorrere del tempo, rimanendo ferma la data finale del 2026, assistiamo ad una impennata sempre più rilevante del valore degli appalti (gigantismo) accentuata dal sempre più massiccio utilizzo delle centrali di committenza.

I dati sopraesposti benché apparentemente scollegati tra di loro in realtà sono legati da un medesimo filo che li annoda intimamente assieme e ci porta a sottolineare alcune macro considerazioni.

Nonostante il lungo tempo trascorso (quasi tre anni) non è stato ancora possibile strutturare in maniera nuova la P.A., non fosse altro in termini di risorse umane, ed ancora si parla di prossimi concorsi ed inserimenti.

L’atterraggio delle risorse è minimo, si parla di assegnazione delle risorse, di progettazioni, di bandi di gara, di aggiudicazioni ma di cantieri e SAL, c’è lo dice REGIS, non vi è traccia.

Vi è un coinvolgimento sempre più rilevante delle centrali di committenza che vengono coinvolte con aspettative salvifiche e taumaturgiche.

Emblematico è il caso di alcune procedure di gara bandite da INVITALIA.

Nel maggio 2022 è stata pubblicata una procedura aperta (4 lotti geografici) per edilizia scolastica, con termine per la presentazione delle offerte fissato al 28.06.22 ed un importo complessivo di € 686.059.523,00. Erano contemplate 4 prestazioni/oggetti contrattuali (Lavori – Progettazione – Verifica Progettazione – Collaudo).

Nel luglio 2022 è stata pubblicata una procedura aperta (10 lotti geografici) per edilizia sanitaria, con termine per la presentazione delle offerte fissato al 14.09.22 ed un importo complessivo di € 430.332.637,00. Erano contemplate 5 prestazioni/oggetti contrattuali (Lavori – Progettazione – Verifica Progettazione – Collaudo – Lavori in appalto integrato).

Nel luglio 2022 è stata pubblicata una procedura aperta (21 lotti geografici) per edilizia sanitaria, con termine per la presentazione delle offerte fissato al 14.09.22 ed un importo complessivo di € 2.198.444.711,00.

Erano contemplate 5 prestazioni/oggetti contrattuali (Lavori – Progettazione – Verifica Progettazione – Collaudo – Lavori in appalto integrato).

Quante di queste procedure sono arrivate alla apertura di un cantiere?

Quanti SAL sono stati contabilizzati?

Vi è la consapevolezza dello spropositato ed immane peso che si sta ponendo sulle spalle delle centrali di committenza?

Considerato che nei prossimi 12/18 mesi dovranno effettivamente partire i cantieri oggetto delle gare svolte/in corso di svolgimento siamo certi che ci siano gli strumenti, sotto un profilo finanziario, perché il mercato delle assicurazioni sia in grado di prestare le garanzie per l’esatto adempimento contrattuale e per la erogazione delle anticipazioni?

Sembra che la attività principale sia quella di bandire gare ma senza preoccuparsi minimamente delle problematiche relative alla apertura ed avanzamento dei cantieri.

La strettoia dell’imbuto dei tempi di impiego delle risorse si avvicina sempre più pericolosa perché i mesi trascorrono inesorabili.

Non servono altre norme, occorre consegnare i lavori ed aprire i cantieri.

Edoardo Bianchi
Imprenditore edile

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