Caro materiali e PNRR: cambiano i target per edifici scolastici e giudiziari

Nell'ambito delle proposte di revisione del PNRR, si segnala la rimodulazione dei target per gli investimenti di riqualificazione a carico del MIM e del MG

di Redazione tecnica - 31/07/2023

Sono tante le novità che la proposta di revisione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza potrebbe apportare su diversi investimenti, comprendendo quelli della Missione 2 – Componente 3 relativi all’efficientamento energetico attraverso la riqualificazione degli edifici pubblici, tra cui scuole e cittadelle giudiziarie.

Riqualificazione scuole ed edifici giudiziari: il caro materiali cambia il PNRR?

Proprio sulla ristrutturazione profonda di queste due tipologie di edifici, si gioca un’importante partita che ha coinvolto il Ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM) e il Ministero della Giustizia (MG), il primo con l’attribuzione di 800 milioni di euro per la costruzione di nuove scuole mediante sostituzione di edifici (M2C3 – Investimento 1.1) e l’altro con 411,739 milioni di euro per la costruzione di edifici, riqualificazione e rafforzamento del patrimonio immobiliare dell’amministrazione della giustizia. Vediamo quali sono le modifiche richieste all’Unione Europea.

Demolizione e ricostruzione edifici scolastici: le previsioni attuali

L’attuale piano specifica che “I dati forniti dall'Anagrafe Nazionale dell'Edilizia Scolastica presentano casi in cui gli interventi di adeguamento sismico o di miglioramento associati ad una consistente ristrutturazione finalizzata alla riduzione dei consumi energetici non sono tecnicamente ed economicamente convenienti. In questi casi, risulta necessario intervenire con piani di costruzione di nuovi edifici scolastici, in particolare per gli edifici situati in zone ad alto rischio sismico, al fine di garantire la disponibilità di ambienti di insegnamento e apprendimento sicuri e innovativi"

Questa linea di investimento si concentra sulla progressiva sostituzione di parte del patrimonio edilizio scolastico obsoleto con l’obiettivo di creare strutture moderne e sostenibili per favorire:

  • la riduzione di consumi e di emissioni inquinanti,
  • l’aumento della sicurezza sismica degli edifici e lo sviluppo delle aree verdi,
  • la progettazione degli ambienti scolastici tramite il coinvolgimento di tutti i soggetti coinvolti con l'obiettivo di influenzare positivamente l'insegnamento e l'apprendimento di docenti e studenti;
  • lo sviluppo sostenibile del territorio e di servizi volti a valorizzare la comunità.

In particolare, il piano mira ad intervenire su circa 195 edifici scolastici, per un totale di oltre 410 mila mq, con conseguente beneficio su circa 58 mila studenti e una riduzione del consumo di energia finale di almeno 50 per cento (3,4 Ktep all’anno) che permetterà di raggiungere una riduzione delle emissioni annue di gas a effetto serra pari a circa 8.400 tCO2.

Le modifiche proposte nella bozza di revisione

Secondo quanto rilevato dall’amministrazione centrale competente (ovvero il MIM) rileva l’incidenza dell’incremento delle materie prime sul processo attuativo della misura e soprattutto sugli obiettivi finali della stessa.

Per questo motivo, la proposta di modifica prevede l’eliminazione del target di 195 nuove scuole e la conservazione del solo target di 400.000 mq e, come specificato nella bozza, sarà necessario riallineare i dati del target nella CID.

Infine, “in sede di attuazione dell’intervento stanno emergendo criticità procedurali e attuative che, se confermate, potrebbero richiede un ulteriore aggiornamento della misura”.

Edifici giudiziari: cosa prevede il PNRR

Nel testo dell’attuale PNRR, alla voce“ Efficientamento degli edifici giudiziari” si legge che “Data la complessità del sistema giudiziario italiano, contribuire alla riqualificazione delle strutture per garantire efficienza, resilienza ed erogazione tecnologica dei servizi risulta fondamentale per assicurare il raggiungimento degli obiettivi del Paese. In particolare, la linea di investimento mira ad intervenire tempestivamente sulle strutture inadeguate che influiscono sull'erogazione del servizio giudiziario, consentendo la creazione di un contesto urbano rinnovato a beneficio degli utenti e dell'intera comunità. L’intervento si focalizza sulla manutenzione di beni esistenti, consentendo la tutela, la valorizzazione e il recupero del patrimonio storico che spesso caratterizza gli uffici dell'amministrazione della giustizia italiani".

Oltre all’efficientamento dei consumi energetici, il programma mira anche a:

  • garantire la sostenibilità economica, ambientale e sociale degli interventi attraverso l'utilizzo di materiali sostenibili e l'utilizzo di energia elettrica autoprodotta da fonti rinnovabili;
  • adeguare le strutture, riducendo la vulnerabilità sismica degli edifici;
  • effettuare analisi di monitoraggio e misurazione dei consumi energetici finalizzate alla massimizzazione dell'efficienza e alla minimizzazione dei consumi e dell'impatto ambientale.

La misura si pone l’obiettivo di intervenire su 48 edifici entro la metà del 2026 efficientando 290.000 mq (con un risparmio pari a circa 2.500 tCO2 e 0,7 Ktep all’anno con conseguente riduzione delle emissioni di 2,4Kt CO2 l’anno).

Revisione PNRR: le proposte nella bozza

Anche in questo caso, l’aumento dei prezzi e il collegato rallentamento delle procedure concernenti i lavori di edilizia, sono alla base della proposta di modifica, finalizzata a facilitare il raggiungimento della milestone M2C3-7 e del target finale M2C3-8, incrementando il margine di flessibilità del Ministero della Giustizia nella scelta degli interventi da realizzare per l’attuazione dell’investimento. Quindi non più 48 interventi o comunque una definizione specifica a priori, ma soltanto l'indicazione relativa alla riqualificazione di circa 290mila mq.

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