Colonnine di ricarica: ok dal MASE all'installazione di 21mila impianti

Gli interventi, a valere sui fondi PNRR, verranno effettuati nell'arco di tre anni e interesseranno superstrade e centri urbani

di Redazione tecnica - 26/01/2023

Entro i prossimi tre anni, su superstrade e centri urbani saranno installate e rese operative oltre 21 mila stazioni di ricarica per veicoli elettrici: la conferma arriva dal MASE, con la pubblicazione del DM del 12 gennaio 2023, n. 10 recante “Criteri e modalità per la concessione dei benefici la realizzazione nei centri urbani di almeno 13.755 infrastrutture di ricarica veloci per veicoli elettrici” e del DM del 12 gennaio 2023, n. 11 recante “Criteri e modalità per la concessione dei benefici la realizzazione sulle superstrade di almeno 7.500 infrastrutture di ricarica super-veloci per veicoli elettrici”.

Installazione colonnine di ricarica: in arrivo oltre 20mila stazioni

L’Investimento, con fondi a valere sulle risorse PNRR (Missione 2, Componente 2, Investimento 4.3), prevede la costruzione su larga scala di punti pubblici di ricarica rapida (in autostrada e in centri urbani) e di stazioni di ricarica sperimentali con stoccaggio, con l’obiettivo di promuovere lo sviluppo della mobilità elettrica, in coerenza con gli obiettivi di decarbonizzazione. Gli obiettivi strategici includono la riduzione dell’emissione di gas climalteranti derivanti dai trasporti, la promozione di una mobilità sostenibile, la transizione dal modello tradizionale di stazioni di rifornimento basate su carburante verso punti di rifornimento per veicoli elettrici. 

L’investimento si compone di tre linee d’intervento:

  • linea A: installazione di stazioni di ricarica rapida per veicoli elettrici in strade extra-urbane da almeno 175 kW;
  • linea B: installazione di stazioni di ricarica rapida per veicoli elettrici in zone urbane da almeno 90 kW;
  • linea C: installazione di stazioni di ricarica pilota con natura sperimentale e stoccaggio di energia. 

I decreti del MASE 

I due decreti riguardano la linea A e la linea B di intervento. Nel dettaglio, 713 milioni di euro saranno destinati all’installazione, entro la fine del 2025, di almeno 7.500 infrastrutture di ricarica super-rapida sulle strade extraurbane, escluse le autostrade, e di 13.755 infrastrutture di ricarica veloci nelle città. L’installazione delle infrastrutture, punta anche alla riqualificazione dell’attuale rete di distribuzione carburanti, adeguandoli alla futura mobilità sostenibile. 

I due provvedimenti a firma del ministro Gilberto Fratin definiscono nello specifico:

  • le tipologie di progetti e spese ammissibili;
  • le modalità di selezione;
  • le parti di territorio sulle quali potrà essere organizzato il servizio.

Proprio la distribuzione degli impianti verrà effettuata sulla base dei principi di efficacia, efficienza ed economicità, nonché della massima diffusione e capillarità delle infrastrutture, motivo per cui è stato utilizzato il modello degli Ambiti territoriali ottimali (ATO), per individuare in ogni Regione e Provincia autonoma, fino ad arrivare alle realtà locali, il numero delle infrastrutture di ricarica da realizzare nell’arco dei tre anni, privilegiando l’utilizzo di stazioni di servizio e aree di sosta esistenti.
Sulla base di questo modello, si è stabilito che nel primo anno si raggiunga l’aggiudicazione dei contratti per la realizzazione di 2.500 postazioni di ricarica sulle superstrade, e di 4.000 colonnine nelle aree urbane italiane. Alla fine del 2025 dovranno essere complessivamente installati in Italia 21.255 punti di ricarica. 

Con l’investimento del PNRR si potrà finanziare fino al 40% dei costi di realizzazione delle stazioni. Sulle superstrade sono previste infrastrutture super veloci da 175kW, per garantire ricariche in tempi brevi per itinerari di lunga percorrenza, sempre privilegiando l’installazione presso stazioni di servizio esistenti e aree di parcheggio esistenti. 

Per quanto riguarda le colonnine nei centri urbani (da almeno 90kW), il Decreto utilizza come criteri per la distribuzione delle infrastrutture l’attuale parco circolante, la disponibilità di rimesse, parcheggi, box auto privati, la qualità dell’aria, l’attuale penetrazione di auto elettriche, la vocazione turistica dei comuni.

Infine, come segnala il MASE, nella definizione dei requisiti e del fabbisogno nazionale delle infrastrutture, il Ministero si è avvalso del supporto tecnico di “Ricerca sul Sistema Energetico” (RSE) S.p.A., società controllata dal Gestore Servizi Energetici (GSE).

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