Comunicazione Piattaforme certificate: dietrofront ANAC

ANAC ci ripensa: niente decadenza della qualificazione in caso di mancata comunicazione della disponibilità e utilizzo di piattaforme di approvvigionamento digitale certificate

di Redazione tecnica - 01/02/2024

Era di pochi giorni fa la notizia apparsa sul portale dell’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) che informava le stazioni appaltanti e gli enti concedenti della scadenza del 31 gennaio 2024 entro la quale comunicare, attraverso il servizio "Qualificazione stazione appaltanti", la disponibilità e l’utilizzo di piattaforme di approvvigionamento digitale certificate, di proprietà oppure tramite contratti di servizio con soggetti terzi. Un obbligo definito “perentorio” perché in caso di mancata comunicazione, la qualificazione ottenuta sarebbe decaduta.

ANAC: niente obbligo perentorio

È chiaro che in questa prima fase, non si può pretendere che il processo di digitalizzazione possa essere già definito e senza ostacoli. E, benché siano già oltre 3.100 le stazioni appaltanti qualificate che hanno comunicato la disponibilità e l’utilizzo di piattaforme di approvvigionamento digitale certificate, sembrerebbe che da ANAC sia arrivato un vero e proprio dietrofront rispetto alle indicazioni di pochi giorni fa.

Con il Comunicato del Presidente del 31 gennaio 2024, ANAC ha informato le Stazioni Appaltanti e le centrali di committenza che non avessero provveduto ad accedere al sistema entro il 31 gennaio 2024 confermando l’utilizzo di piattaforma certificata, che tale requisito si intenderà positivamente accertato in qualunque momento successivo al 31 gennaio 2024 attraverso il concreto utilizzo di almeno una piattaforma inclusa nel registro ANAC delle piattaforme certificate.

Adesso si potrà parlare di misunderstanding ma se non è questo un vero e proprio ripensamento, arrivato tra l’altro al gong della scadenza del 31 gennaio 2024, quale può esserlo?

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