Concluse le elezioni all'Ordine degli Architetti di Palermo

Ecco il nuovo consiglio dell'Ordine degli Architetti di Palermo e le dichiarazioni del Presidente Iano Monaco

di Danilo Maniscalco - 14/06/2021

Si sono concluse sabato 12 giugno le operazioni di voto per il rinnovo del Consiglio dell’ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti Conservatori della Provincia di Palermo. Eletti tutti e quindici gli architetti candidati della lista “Valore Architetto” , sono: Sebastiano Monaco (760 voti); Roberto Termini (737); Giulia Canale (735): Lina Bellanca (731); Giuseppina Leone (727); Walter Parlato  (724); Alberto Proto (708); Mauro Pantina (706); Isabella Daidone (679); Emanuele Nicosia (667); Carmelo Galati Tardanico (658); Cinzia Bellavia (653); Nino Polizzi (638); Cesare Arangio (594); Alessandro Simon (682, eletto per la Sezione B).

Hanno votato 1381 iscritti.

A sfidarsi due raggruppamenti composti da quindici architetti per lista e due indipendenti fuori lista. A vincere è stata dunque la lista “Valore Architetto”, guidata da Iano Monaco, con al suo interno con la presenza di professionisti impegnati nei vari aspetti della professione che elegge tutti e quindici i componenti della stessa e subito appresso la Lista Casa Architetti, guidata da Dario Bonanno contraddistinta dalla presenza, oltre che da professionisti, da numerosi impiegati pubblici degli uffici tecnici di vari comuni tra cui quelli di Palermo, Bagheria, Castelbuono e Monreale.

Questo il commento rapido di Iano Monaco, architetto laureato alla facoltà di architettura di Firenze, progettista della Pretura palermitana, dell'ultimo insediamento di edilizia economica e popolare a ridosso di Monte Pellegrino, della nuova , elegante e funzionale soluzione del Teatro “Le Fontanelle” a Castelbuono, attualmente impegnato nel restauro di Villa Igiea, e dunque prossimo presidente:

“Ringraziamo tutti i colleghi che hanno partecipato alle votazioni tutti coloro che ci hanno sostenuto col loro voto e quelli che non hanno votato per noi. Apprezziamo tutti i colleghi non eletti che, ponendo la loro candidatura, hanno dimostrato interesse e disponibilità a occuparsi dei problemi del nostro mestiere.

Assicuriamo tutti i colleghi ai quali ci lega il comune amore per un mestiere bello e difficile come il nostro che metteremo tutto il nostro impegno per affermare le ragioni della buona architettura, del buon governo del territorio, del rispetto delle esigenze della collettività e dell’etica dei comportamenti, rivendicando il diritto e il dovere degli architetti di esercitare il proprio mestiere nelle migliori condizioni.”

Sarà quindi, come da prassi, il nuovo Consiglio dell’Ordine, che si insedierà dopo il 2 luglio, ad eleggere il Presidente e le altre cariche dell’esecutivo.

L’elezione di Monaco a figura apicale della rappresentanza della professione di architetto, è accolta da più parti con plauso e partecipazione, la comunità professionale e culturale, quella imprenditoriale e produttiva guarda a questa nuova elezione ed al rinnovo dell'organo di rappresentanza collegiale con la sicurezza che al centro dell'azione di Monaco e della sua squadra, saranno il binomio qualità architettonica inderogabile e nuove occasioni di costruzione dello spazio urbano, il rilancio di una professione  in crisi nera da anni, il peso della voce e del ruolo dell’Ordine da far sentire con le istituzioni senza fare sconti ad alcuna parte politica, anche attraverso occasioni di confronto pubbliche e aperte alla città intera.

L'augurio più grande che possiamo fare alla nuova squadra e al suo prossimo presidente è quello di uno sguardo propositivo e attento al futuro fuori da parole vuote ma pieno di significati e ricadute tangibili con uno sguardo altrettanto lungimirante al valore del nostro passato ordinistico, a chi siamo stati e alla bellezza prodotta dagli architetti di quel Novecento appena passato ma che sembra essere distante anni luce.

Queste le parole e la suggestiva dedica di Iano Monaco appena giunte per la redazione di Lavori Pubblici:

Quella del mio gruppo non è stata una “vittoria” perché non c’era da sconfiggere nessun nemico, nessun avversario, avendo come competitors colleghi ai quali ci lega il comune amore per un mestiere bello e difficile come il nostro. E’ stata l’affermazione di un metodo di lavoro che si fonda sull’etica dei comportamenti, sul buon governo del territorio, sul rispetto delle esigenze della collettività, sulla consapevolezza della responsabilità che l’architetto ha nei confronti non solo dei committenti ma anche della società e dell’ambiente.

Dedico questa affermazione elettorale all’architetto ignoto che, lontano dai riflettori della ribalta mediatica, studia e lavora in silenzio, con pazienza e tenacia, per offrire ai suoi simili case e cose in cui e con cui si possa vivere degnamente.

Buon lavoro Presidente!

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