Dal CAD al BIM: quanto si risparmia per il progetto esecutivo?

Quanto tempo si risparmia per un progetto esecutivo sviluppato in BIM e non in CAD? La risposta vi stupirà parecchio!

di Marco Montalbano - 26/10/2021

Quanto tempo si risparmia per un progetto esecutivo sviluppato in BIM e non in CAD? La risposta la conoscono in tanti ormai, perché è statisticamente già stata calcolata: si risparmia oltre il 60%.

Dal CAD al BIM: facciamo i conti

Mi spiego meglio: se prendiamo in considerazione, ad esempio, un progettista veloce a disegnare in AutoCAD (il software CAD più utilizzato), quello che riuscirà a produrre in 10 ore di lavoro, lo produrrebbe in sole 4 ore se lavorasse con Revit, lo strumento BIM più utilizzato al mondo. Con un altro software BIM la storia sarebbe analoga. Ricordiamoci che il BIM è un “metodo” e non un software, ma certamente necessitano software e competenze specifiche.

E dal CAD 2d?

Inoltre, se il progettista fosse ancora solo al CAD 2D questa differenza nelle tempistiche aumenterebbe ancora di più. Perché?

Perché per quanto rapidi si possa essere a disegnare in CAD, si deve considerare che ogni elaborato è fine a sé stesso; ogni pianta, sezione o prospetto, ancora oggi sono disegnati singolarmente. Nel caso quindi di un oggetto come una porta, questa viene disegnata tante volte quanto essa è presente nelle piante, nelle sezioni e così via. Inoltre si deve considerare il tempo per disegnare un elemento del genere, compreso le parti da tagliare sulle linee del muro, i risvolti del telaio, eccetera.

La domanda a questo punto sorge spontanea: “Ma ci sono i BLOCCHI CAD?” Si certo, ma questi in genere sono simboli poco dettagliati o in ogni caso da adattare manualmente caso per caso. Per esempio il blocco CAD di una porta, come detto, non “fora” certamente le linee del muro. Queste si devono tagliare, stendere ed adattare su ogni muro su cui viene inserito il blocco, con notevole impiego di tempo, solo per la rappresentazione di questo elemento in tutti i disegni.

Nel BIM, invece, si inserisce la porta con un solo clic, e questa “compare” in automatico, forando il muro, in tutti gli elaborati in cui viene “vista”, computo compreso. Ecco perché nel BIM i “disegni” vengono chiamati “viste”: con questo sistema i disegni sono un modo di “vedere” sempre lo stesso progetto. L’elemento si inserisce una sola splendida volta. Punto.

La modifica di un elemento con il CAD

La stessa cosa avviene per la modifica di un elemento: se il cliente cambia idea e vuole spostare la porta su un altro muro?

Utilizzando il CAD, bisognerà modificare ogni disegno manualmente: tagliare l’altro muro, adattare il blocco porta, chiudere l’altro muro dopo aver eliminato la porta e non bisogna dimenticare di modificare l’elemento in tutte le sezioni presenti e andare anche ad aggiornare le quantità del computo! Quindi spesso tutto è affidato anche alla “memoria” del progettista, che potrebbe dimenticare di modificare un disegno in una tavola e inviarla comunque al cantiere. Se si pensa che in fase esecutiva un progetto di un albergo di 10 piani potrebbe avere centinaia di disegni, solo per l’architettonico, si ha un’idea di ciò che questo significa. E stiamo parlando di soli disegni senza ancora considerare le parti di computo da modificare o la modifica di un eventuale 3D per un controllo estetico e di Design, magari grazie a qualche rendering.

La modifica di un elemento con il BIM

Utilizzando il BIM invece? Eliminerò con un clic la porta, con un clic inserirò la porta nell’altro muro e contemporaneamente potrò anche scegliere il modello dal catalogo, se il cliente la vorrà a vetro e non più bianca laccata. Con quest’unico gesto (2-3 clic!) otterrò in tempo reale tutti i disegni aggiornati, comprensivi di prospettive, spaccati, e computi. Sui computi, ad esempio, va considerato il fatto che, eliminando la porta, Revit “chiuderà il foro” in automatico mentre, inserendo la nuova porta, “aprirà” in automatico il nuovo foro, se le due porte andranno in muri differenti e dimensioni differenti, ci saranno anche differenze nel computo che grazie al BIM avrò in automatico (e non ci dovrò quindi pensare!), a differenza del Cad, in cui dovrò farlo manualmente. Potrò persino già ricalcolare il render in tempo reale grazie al fatto che il progetto è già in 3D e con materiali inseriti e computati!

L’intero progetto è quindi un unico file, senza dispersione di tempo e utilizzo di tanti software per disegnare più volte lo stesso immobile. Si perché ancora oggi molti professionisti disegnano in 2D con un CAD, poi il 3D ed il rendering con altri due software (per chi lo sa fare), poi in caso di APE, si crea un ennesimo 3D, spesso più approssimativo, nel software di calcolo energetico.. e così via..

Nel BIM, lo stesso modello si utilizza per tutti gli scopi, perché già preciso e con tutte le informazioni che servono.

I vantaggi del BIM

Quali sono i vantaggi? Produrrai più del doppio dei tuoi progetti e avrai molto più tempo libero per Te!

Infine, in caso di consegne stressanti, si avranno meno pensieri e risulterà difficile commettere errori di distrazione o di natura progettuale, grazie al maggior controllo su tutta l’opera.

Certo, come dico sempre, avere il mestiere per fortuna continua ad essere indispensabile, per cui la buona progettazione rimane a carico del progettista, questo non può e non deve togliercelo nessuno.

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