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Decreto Superbonus 2024: i rilievi del Direttore Generale delle Finanze

In audizione al Senato il Direttore Generale delle Finanze Dott. Giovanni Spalletta ripercorre l’evoluzione normativa delle norme sul superbonus e sulla cessione del credito

di Redazione tecnica - 19/04/2024

A cosa è dovuta la crescita del Superbonus?

Considerata la stretta al meccanismo di cessione del credito, già avviata a febbraio 2023 con il Decreto Legge n. 11/2023, viene da domandarsi: come mai il Superbonus ha continuato a crescere in questo modo?

Secondo il Direttore Generale delle Finanze:

  • alla fine del 2023 sono stati comunicati all’Enea lavori avviati e/o conclusi, agevolati ancora al 110%, che hanno usufruito di deroghe rispetto all’applicazione delle misure restrittive adottate nel 2022, che prevedevano aliquote meno generose;
  • un altro fattore esplicativo della dinamica eccezionale registrata dal Superbonus a fine 2023 e nei primi tre mesi del 2024 può essere collegato all’effetto di annuncio della definitiva limitazione dell’agevolazione avvenuto in concomitanza con la Legge di Bilancio per il 2024, quando sono state fornite indicazioni restrittive univoche al mercato.

Conclusioni

Concludendo il suo intervento (e senza alcun appunto sul D.L. n. 39/2024) il Direttore Spalletta evidenzia il grado di complessità del superbonus, sia in termini di gestione degli incentivi edilizi che del loro impatto sui saldi di finanza pubblica, a causa di una serie di aspetti tra i quali rientrano:

  • le significative risorse assorbite (e che saranno assorbite nei prossimi anni);
  • le problematiche collegate alla cedibilità dei crediti;
  • gli ampi fenomeni di abuso emersi nella seconda metà del 2021;
  • le conseguenze degli effetti di annuncio delle modifiche normative.

Viene, inoltre, evidenziato come le aliquote generose unite alla cedibilità del credito senza alcuna anticipazione finanziaria delle spese per i lavori di riqualificazione, e in assenza di una preventiva procedura di autorizzazione che caratterizza altri crediti di imposta (ad esempio quelli previsti per Industria 5.0), è alla base di difficoltà oggettive e non superabili di monitoraggio in itinere.

Nei principali Paesi europei le aliquote di agevolazione sono inferiori rispetto a quella prevista inizialmente dal Superbonus e, in aggiunta, esistono limitazioni per quanto riguarda l’ammontare massimo di spesa per usufruire dei benefici fiscali. Ad esempio, le aliquote di agevolazione vanno da un minimo del 20% in Germania a un massimo del 60% (Spagna) e 70% (Francia) variabili a seconda del tipo di intervento; in tutti i casi, comunque, sono previsti massimali di spesa e/o di importo delle detrazioni.

Proprio per questo, la disciplina del Superbonus si è resa sempre più complessa e difficoltosa da applicare e ha richiesto un’articolazione di interventi funzionali sia a migliorare il disegno degli incentivi sia a neutralizzare eventuali distorsioni ed abusi.

In allegato la memoria completa.

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