Def 2022, al MIMS 300 miliardi per le infrastrutture

Pubblicato l’Allegato Infrastrutture, mobilità e logistica al Documento di Economia e Finanza 2022, con interventi su infrastrutture, trasporti ed edilizia pubblica

di Redazione tecnica - 25/05/2022

Il Ministero per le Infrastrutture e la Mobilità Sostenibili (MIMS) ha pubblicato l’Allegato Infrastrutture, mobilità e logistica al Documento di Economia e Finanza (Def) 2022, che prevede quasi 300 miliardi di euro per interventi selezionati e finanziati sulla base di piani strategici redatti tenendo conto della strategia economica del Governo, degli Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 dell’Onu e del Green Deal europeo.

Def 2022: l'Allegato Infrastrutture del MIMS

Il documento illustra l’insieme delle pianificazioni, delle riforme e degli investimenti realizzati e programmati per i prossimi dieci anni, con i seguenti obiettivi:

  • stimolare lo sviluppo del Paese, rafforzando il suo posizionamento internazionale;
  • aumentare la competitività del sistema economico nazionale;
  • ridurre le disuguaglianze sociali e territoriali tra Nord e Sud e tra aree interne e grandi città;
  • rendere più sostenibile dal punto di vista ambientale il sistema della mobilità;
  • mettere in sicurezza le risorse idriche e le altre infrastrutture rispetto alle sfide del cambiamento climatico;
  • accelerare la riqualificazione del patrimonio residenziale pubblico e la rigenerazione urbana;aumentare la sicurezza e il benessere delle persone.

Nel documento vengono dettagliate le opere considerate prioritarie per il settore delle infrastrutture per la mobilità e la logistica, per un valore complessivo pari a 279,4 miliardi di euro (+8,1% rispetto a quanto illustrato nell’Allegato 2021).

In particolare, gli investimenti riguardano:

  • strade e autostrade (83,5 miliardi);
  • ferrovie e nodi urbani (147,4 miliardi);
  • porti (10,1 miliardi);
  • aeroporti (3,2 miliardi);
  • trasporto rapido di massa nelle città metropolitane (32,6 miliardi);
  • ciclovie (2,6 miliardi).

Le risorse già assegnate ammontano a 209 miliardi, con un fabbisogno residuo di 70,4 miliardi, pari al 25% del costo totale.

Investimenti sulle infrastrutture 

Gli investimenti sul settore ferroviario sono orientati al potenziamento dei servizi passeggeri a lunga percorrenza, all’integrazione e al potenziamento delle linee dedicate al trasporto regionale e allo sviluppo del traffico merci, con l’obiettivo di ridurre le emissioni di gas climalteranti e delle sostanze inquinanti, realizzando un’interconnessione con porti, aeroporti e interporti, e un’integrazione con le altre modalità di trasporto (auto, mobilità dolce, ecc.).

Per quanto riguarda gli investimenti sulla rete stradale e autostradale essi riguarderanno la messa in sicurezza, il potenziamento tecnologico e digitale, e la valorizzazione del patrimonio esistente.

Ingenti risorse assegnate anche alle infrastrutture portuali e retroportuali e all’interconnessione ferroviaria, in linea con i piani sviluppati con la collaborazione delle autorità portuali e delle organizzazioni del settore.

Di grande rilievo gli investimenti destinati alla mobilità urbana sostenibile e allo sviluppo della ciclabilità urbana e turistica, finalizzati ad un significativo rafforzamento del trasporto pubblico locale e alla promozione della mobilità dolce:

Gli investimenti al Sud

Tutti i piani settoriali e i relativi investimenti dedicano particolare attenzione al Mezzogiorno e alle aree interne: lo dimostrano l’investimento per l’Alta Velocità Salerno-Reggio Calabria (che vede un finanziamento ingente con il Pnrr e il Piano Complementare) il miglioramento e il potenziamento della Statale 106 Jonica, da Reggio Calabria a Taranto (491 km) e gli interventi stradali e ferroviari nelle aree del Centro Italia colpite dai terremoti del 2009 e del 2016. In particolare, i lavori programmati riguardano le strade statali di accesso e collegamento ai crateri sismici.

Interventi su edilizia residenziale pubblica

Nell’allegato al DEF c’è spazio anche per gli interventi sulle infrastrutture idriche per oltre 12,3 miliardi di euro, di cui quasi 4,7 miliardi già stanziati, e sull’edilizia residenziale pubblica, con un investimento di 6,7 miliardi, dei quali oltre 5,2 già stanziati. In particolare gli interventi di sviluppo e riqualificazione dell’edilizia pubblica saranno orientati al miglioramento della qualità dell’abitare, all’aumento delle superfici residenziali e all’efficientamento energetico e all’adeguamento sismico delle strutture esistenti, all’edilizia giudiziaria e penitenziaria, per ridurre l’affollamento nelle carceri.

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