Digitalizzazione appalti: pronti, si parte

Dal 1° gennaio è pienamente operativo il ciclo di vita digitale dei contratti pubblici, basato sull'interoperabilità tra BDNCP e piattaforme certificate

di Redazione tecnica - 03/01/2024

Ha acquisito piena efficacia la digitalizzazione del ciclo degli appalti e dei contratti pubblici, come previsto dal d.Lgs. n. 36/2023 (nuovo Codice degli Appalti), che si applica a tutti i contratti di appalto o concessione, di qualunque importo, nei settori ordinari e nei settori speciali.

Appalti pubblici: al via la digitalizzazione 

Come ha spiegato lo stesso presidente dell’Anac, Giuseppe Busia, si tratta della vera grande sfida dei prossimi anni: “Un vero e proprio ecosistema integrato, costituito da piattaforme e servizi digitali infrastrutturali (Banca Dati e servizi per l’interoperabilità messi a disposizione da Anac) dalle piattaforme di e-procurement “certificate” utilizzate dalle stazioni appaltanti e piattaforme di interoperabilità, scambio e riuso di informazioni - permetterà a tutte le amministrazioni pubbliche una gestione trasparente, efficiente, moderna dei propri acquisti, con ricadute indotte anche sulla qualità dei servizi offerti ai cittadini.”

La Banca Dati Nazionale dei Contratti Pubblici

Il nuovo sistema ruota intorno alla Banca Dati Nazionale dei Contratti Pubblici (BDNCP), che interagisce con le piattaforme certificate utilizzate dalle stazioni appaltanti, e con i database delle amministrazioni contenenti le informazioni necessarie alle stazioni appaltanti e agli enti concedenti per gestire le varie fasi del ciclo di vita dei contratti pubblici.

Ai sensi dell’art. 21 del nuovo Codice, d’ora in poi le fasi di programmazione, progettazione, pubblicazione, affidamento ed esecuzione di appalti e concessioni saranno gestite dalle stazioni appaltanti mediante piattaforme di approvvigionamento digitale certificate, di cui ogni ente pubblico deve avvalersi.

In particolare, le piattaforme saranno utilizzate per le seguenti attività:

  • la redazione o per l’acquisizione degli atti relativi alle varie procedure di gara;
  • trasmissione dei dati e documenti alla BDNCP;
  • accesso alla documentazione di gara;
  • presentazione del Documento di gara unico europeo;
  • presentazione delle offerte;
  • apertura, gestione e conservazione del fascicolo di gara;
  • controllo tecnico, contabile e amministrativo dei contratti in fase di esecuzione;
  • gestione delle garanzie.

Il FVOE

Parte del processo di digitalizzazione si attuerà grazie alla piena operatività del Fascicolo Virtuale dell’Operatore Economico (FVOE), che permetterà di accedere alle informazioni sugli OE e verificare il possesso dei requisiti per la partecipazione agli appalti pubblici e l’assenza di cause di esclusione (ad esempio, casellario giudiziale, certificati antimafia, regolarità fiscale e contributiva, eccetera). I dati e i documenti del FVOE potranno essere inseriti dall’OE e si aggiorneranno automaticamente grazie all’inetroperabilità con gli enti certificatori coinvolti come Ministero della Giustizia, Ministero dell’Interno, Inps, Inail, Agenzia delle Entrate etc,); essi potranno essere consultati dalle stazioni appaltanti e utilizzati in tutte le procedure di affidamento a cui uno stesso operatore economico partecipa.

La pubblicità legale di bandi e atti di gara

Altra novità, riguarda la pubblicità degli atti di gara, per i quali non si utilizzerà più la Gazzetta Ufficiale, ma la banca dati ANAC, che  trasmetterà i dati all’Ufficio delle pubblicazioni dell’Unione Europea per appalti sopra soglia. Gli effetti giuridici di bandi e atti decorreranno dalla data di pubblicazione nella BDNCP e la documentazione di gara sarà sempre disponibile sia su piattaforme e siti istituzionali delle stazioni appaltanti e accessibile attraverso il collegamento con la Banca dati nazionale dei contratti pubblici.

 “Uso di dati nativi digitali e quindi smaterializzazione documentale; maggiore sicurezza attraverso la diffusione delle identità digitali; miglioramento dell’efficienza dell’azione amministrativa, con il ricorso a soluzioni tecnologiche innovative sono alcuni dei benefici che ci attendiamo per il miglioramento complessivo dell’intero sistema Paese”, conclude Busia

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