Emergenza siccità, il vademecum ENEA per l’estate 2022

Alcuni consigli per efficientare i consumi d'acqua in ambito residenziale ed evitare gli sprechi

di Redazione tecnica - 08/07/2022

Potrebbe sembrare lapalissiano, ma la prima regola che ENEA ha messo in chiaro in favore del risparmio idrico è quella più ovvia, ma anche quella meno rispettata: non sprecare acqua. E l’appello è più che mai valido, considerato che stiamo vivendo la peggiore emergenza idrica degli ultimi 10 anni: proprio per contrastare lo spreco di acqua e gestire il consumo in modo più consapevole e sostenibile, ENEA ha elaborato un vademecum in 20 punti, contenente suggerimenti e buone pratiche, errori da evitare, ma anche soluzioni e tecnologie per ottenere un buon risparmio idrico - e anche energetico - soprattutto in ambito residenziale.

Emergenza acqua 2022, il Vademecum ENEA per il risparmio idrico

Come sottolineato da Enea, i problemi legati alla disponibilità di acqua, connessi alla siccità o all’eccesso di domanda rispetto alle risorse idriche utilizzabili, interessano numerose aree del territorio nazionale ed europeo e rendono necessarie azioni a livello locale e di carattere multisettoriale. Non solo: la crescente urbanizzazione e gli standard di vita sempre più elevati, sono ulteriori fattori critici che rendono necessaria una gestione ottimale ed attenta della risorsa.

Secondo le stime più recenti, nelle abitazioni l’energia necessaria alla produzione di acqua calda rappresenta circa il 25% dell’energia totale utilizzata mentre il consumo medio di acqua ad uso civile (residenziale e terziario) rappresenta circa il 20% dei consumi totali, con una dotazione idrica pro capite (al netto delle perdite) di circa 200 litri per abitante al giorno.

Mettere in atto delle strategie di risparmio idrico diventa quindi più che mai necessario.

I 20 consigli ENEA per risparmio ed efficienza idrica

Vediamo nel dettaglio i 20 punti ENEA per Il risparmio idrico:

  • Controllare l’efficienza dell’impianto e verificare la presenza di eventuali perdite: ENEA sottolinea che con un rubinetto che gocciola si possono perdere fino a 5 litri al giorno d’acqua.
  • Non fare scorrere inutilmente l’acqua. L’esempio più classico? Lavarsi i denti con il rubinetto aperto, sprecando fino a 30 litri d’acqua, a fronte di un solo litro e mezzo con un utilizzo corretto.
  • Razionalizzare gli utilizzi anche in cucina, usando bacinelle per il lavaggio della verdura invece dell’acqua corrente. Attenzione anche quando si lavano i piatti a mano: tenere il rubinetto aperto significa lasciare scorrere 12 litri al minuto se non si chiude il rubinetto.
  • Nel caso di usi la lavastoviglie, i piatti possono prima essere sciacquati con l’acqua di cottura della pasta o usata per lavare le verdure.
  • Utilizzare lavastoviglie e lavatrici sempre a pieno carico. Questi i consumi medi stimati: fino a 15 litri per un carico di lavastoviglie (classe A) senza prelavaggio (7 litri in classe A+++), 45 litri per un carico di lavatrice (classe A), preferendo lavaggi a temperature basse. ENEA inoltre specifica che con l’installazione di pannelli solari si eviterebbero i consumi elettrici per scaldare l’acqua necessaria agli elettrodomestici.
  • Se possibile utilizzare rubinetti con sensori o con dispositivi che riducono il flusso dell'acqua.
  • Installare sciacquoni a doppio tasto. In questo modo è possibile risparmiare anche 100 litri d’acqua al giorno, considerando che con lo scarico monopulsante si usano fino a 16 litri di acqua.
  • Sì la doccia, no alla vasca da bagno. Nel primo caso si usano 40 litri d’acqua, mentre nel secondo si consumano mediamente fra i 100 e i 160 litri di acqua . Il risparmio è di circa 1.200 litri d’acqua all’anno.
  • In caso di lunghi periodi di inutilizzo (es esempio quando si parte), è bene chiudere l’impianto centrale.
  • Installare sistemi di raccolta per l’acqua piovana per usi non potabili (ad esempio lavaggio auto) e per innaffiare.
  • Utilizzare sistemi temporizzati per l’irrigazione a goccia o in subirrigazione, ottenendo maggiore efficienza idrica.
  • Evitare di lavare la propria auto usando acqua potabile, in questo modo potremmo risparmiare 400-500 litri.
  • Coprire la superficie delle piscine con teli per evitare l’evaporazione.
  • Recuperare l’acqua di condensa dei condizionatori o dell’asciugatrice e riutilizzarla per usi domestici, ad esempio per il ferro da stiro.
  • Diversificare l’uso dell’acqua a seconda della sua qualità: come spiega ENEA, si distingue tra acqua potabile, piovana, grigia e nera.
  • Utilizzare, se possibile, tecnologie per il riutilizzo delle acque generate dalle operazioni di igiene personale (acque grigie).
  • In giardino, effettuare operazioni sul terreno per trattenere il più possibile l’acqua.
  • Installare coperture vegetali sui tetti e giardini pensili. Esse possono assorbire fino al 50% di acqua piovana, riducono la possibilità di allagamenti in caso di forti precipitazioni. Non solo: esse favoriscono l’isolamento termico del tetto, riducono le polveri sottili e creano un microclima più gradevole, con meno calore dovuto all’irraggiamento.
  • Utilizzare pavimentazioni drenanti nelle superfici esterne agli edifici, favorendo la ricarica delle falde e mitigando l’effetto “isola di calore”.

Il risparmio idrico nei settori produttivi

ENEA ricorda poi l’importanza di risparmiare acqua anche nei settori produttivi; in particolare nel nostro Paese i prelievi di acqua dolce per gli usi agricoli rappresentano circa il 50% del fabbisogno idrico totale; questo significa che, per affrontare momenti di carenza idrica come questo con danni alla produzione agricola, è fondamentale efficientare le tecniche irrigue e favorire il riuso delle acque reflue trattate.

Le carenze infrastrutturali 

Infine, secondo ENEA, una delle maggiori criticità del nostro Paese riguarda la carenza di infrastrutture e la scarsa efficienza della rete acquedottistica. Nonostante l’elevata dotazione idrica - si contano 7.594 corsi d’acqua, 324 laghi, oltre 1.000 falde sotterranee e 526 dighe che raccolgono circa l’11% delle piogge - la rete italiana perde infatti mediamente il 41,2% dell’acqua immessa, con punte del 48% in macro-ambiti nazionali. Anche nelle aree più virtuose, questa percentuale non scende mai al di sotto del 20%, a fronte di valori molto inferiori in ambito europeo (basti pensare al 6,5% in Germania). Secondo stime ENEA l'efficientamento e la digitalizzazione della rete acquedottistica permetterebbero di risparmiare fino al 25% dell’energia.

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