Gare pubbliche di ingegneria e architettura: non si ferma il calo

Dati negativi anche a settembre. Secondo OICE pesano la messa a regime del nuovo codice, il frazionamento degli affidamenti sotto i 140mila euro e la rimodulazione del PNRR

di Redazione tecnica - 11/10/2023

Terzo mese di nuovo Codice Appalti e terzo calo consecutivo per il mercato dei servizi di ingegneria e architettura. A pesare sicuramente le difficoltà per l’implementazione delle modifiche normative entrate in vigore appunto con il d.Lgs. n. 36/2023, ma anche agli effetti sempre più marcati del frazionamento degli incarichi di valore oltre soglia UE.

Appalti pubblici e servizi di ingegneria e archiettura: il report OICE

A confermare questo trend negativo è il report mensile di OICE, che a settembre rileva solo 115 bandi per 70,2 milioni di euro: rispetto a settembre 2022 corrisponde a un calo del 69,6% in numero e del 56,4% in valore, mentre facendo un confronto con il precedente mese di agosto, le gare crescono del 17,3% in numero e perdono il 60% in valore.

Guardando ai servizi tecnici immessi nel mercato pubblico a settembre, il totale è di 85,6 milioni, che comprendono i 70,2 milioni derivati dai bandi di architettura e ingegneria e i 15,6 milioni di servizi tecnici contenuti negli appalti integrati. Si tratta del 60,4% in meno rispetto ai 216 milioni di agosto.

Aggregando i dati, il trimestre luglio-settembre annovera solo 380 bandi per servizi tecnici, contro i 1.103 del trimestre precedente di aprile-giugno. Si tratta di un calo del 65,5% e il valore si ferma a 459,7 milioni, contro i 1,512 miliardi del precedente trimestre, -69,6%.

Numeri negativi anche analizzando il totale dei primi nove mesi del 2023 per il mercato dei servizi di architettura e ingegneria: i bandi sono stati 2.719 con un valore di 2,985 miliardi milioni di euro, -31,2% in numero e -8,9% in valore sui primi nove mesi del 2022. Il 2023 in totale, sommando il valore dei bandi di architettura e ingegneria e il valore dei servizi tecnici compresi nei bandi per appalti integrati, arriva a 3.934.

Lupoi (OICE): pesano le criticità del nuovo Codice Appalti

“Il terzo trimestre si chiude senza che dal mercato arrivino segnali positivi - ha dichiarato il presidente dell'OICE, Giorgio Lupoi, a commento dei dati dell’osservatorio - la discesa è generalizzata e riguarda tutto il settore”. Secondo Lupoi, se il trend rimarrà questo, con un ultimo trimestre in marcata flessione, si potrebbe arrivare ad un calo del 2023 pari al 23% in numero e al 24% in valore, contrariamente ai dati dei primi sei mesi che mostravano una tendenza in linea con il 2022.

Uno dei motivi sarebbe il ricorso artificioso agli affidamenti diretti: “Inizia ad essere evidente che la scelta di mantenere a 140mila euro la soglia per gli affidamenti diretti ha effetto anche sull’artificiosa suddivisione di incarichi che, diversamente, andrebbero affidati con gara soggetta ad evidenza pubblica nazionale o europea. Peraltro va considerato che in questa fascia del mercato è impossibile rilevare con precisione l’entità degli affidamenti diretti dal momento che la stazione appaltante potrebbe conferire gli incarichi senza procedere ad avvisi e manifestazioni di interesse tracciabili sugli albi pretori. Il codice appalti infatti ha anche eliminato l’obbligo di consultazione di due preventivi, lasciando mano libera alle stazioni appaltanti”.

Su questo punto, Lupoi ricorda la proposta di OICE di mantenere la soglia a 75mila euro, “un valore ben superiore alla media dei redditi professionali annui. Ma il punto è che se approssimativamente circa il 60% del numero delle gare si colloca in questa fascia e se questi affidamenti sono di fatto intuitu personae, la qualità delle prestazioni diventa un optional. Rimangono per noi fondamentali quindi concorrenza sul prezzo e sulla qualità, senza scelte rimesse alla discrezionalità assoluta sulla parte tecnica, con attente valutazioni sulle anomalie delle offerte, a garanzia della committenza. Un’opinione anche della maggior parte delle stazioni appaltanti se è vero che nei tre mesi estivi sono state 47 su 67 le gare con OEPV e richiesta di ribasso unico (compensi e spese), e soltanto 9 (emesse da 4 stazioni appaltanti) sono state le gare con compenso fisso e ribasso sulle sole spese, secondo alcuni orientamenti applicativi della legge 49 sull'equo compenso”.

In calo anche gare di progettazione e appalti integrati

Tornando ai dati, si registra un tracollo per le gare di sola progettazione, dovuto all’entrata in vigore del nuovo codice degli appalti. Solo 51 le gare a settembre, con un valore di 35,3 milioni di euro, rispetto al mese di settembre 2022 -78,2% in numero e -27,6% in valore. Il confronto con il precedente mese di agosto vede il numero crescere del 2,0% e il valore calare del 36,9%. Le gare pubblicate nella gazzetta comunitaria in agosto sono state solo 23. Sempre per la sola progettazione, i nove mesi del 2023 si chiudono con 1.518 bandi per 1,107 miliardi di euro, con un calo, rispetto ai primi nove mesi del 2022, del 40,5% in numero e del 18,5% in valore.

In discesa anche i bandi per appalti integrati: nel mese di settembre 2023 le gare rilevate per appalti integrati sono state 80, il numero più basso dell’anno, tutte con valore noto per un importo complessivo dei lavori di 782,6 milioni e con un importo dei servizi compresi stimato in 15,4 milioni di euro. Rispetto all’omologo dell’anno precedente, il numero è salito del 21,2%; il valore dei lavori è sceso del 47,1%, mentre quello dei servizi del 61,7%. Degli 80 bandi 12 hanno riguardato i settori speciali, per 4,9 milioni di euro di servizi, e 68 i settori ordinari, per 10,5 milioni di euro di servizi.

Guardando al trimestre, dall’entrata in vigore del nuovo Codice Appalti sono state raccolte 428 gare, -35,8% rispetto al secondo trimestre 2023 che aveva registrato 667 gare  (-35,8% nel terzo trimestre). Il valore dei lavori è pari a 3,262 miliardi, mentre nel trimestre precedente era stato 15,953 miliardi (-79,5%), quello dei servizi di 95,8 milioni, -85,5% ripstto al trimestre aprile.-giugno (660,4 milioni).

Infine nei primi nove mesi del 2023 le gare rilevate per appalti integrati sono state 1.564, +190,2% sul 2022, con un valore di 24,175 miliardi di lavori (+64,1%) e 948,2 milioni di servizi (+20,5%).

 

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