Gare per servizi di ingegneria e architettura: il 2023 anno positivo

La conferma da OICE: nonostante le difficoltà dovute all'entrata in vigore del nuovo Codice, il PNRR traina il comparto

di Redazione tecnica - 11/01/2024

Nonostante tutte le difficoltà registrate nell'arco dei mesi, dovute anche all’entrata in vigore del nuovo Codice Appalti, il 2023 è stato un anno comunque positivo per il settore delle gare per servizi di ingegneria e architettura. La conferma arriva dall’ultimo report dell’Osservatorio OICE/Informatel che, con i dati relativi al mese di dicembre, traccia un resoconto complessivo dell’anno appena trascorso.

Servizi di ingegneria e architettura: il nuovo report OICE sulle gare

Un buon risultato dovuto anche al PNRR, con numeri che rimangono vicini al boom del 2022, nonostante si registri un calo del 15,7%, più forte soprattutto nel secondo semestre: il totale del valore per servizi tecnici immessi nel mercato pubblico nel 2023, comprendendo i 3,824 miliardi derivati dai bandi di architettura e ingegneria e i 1,041 miliardi di servizi tecnici contenuti negli appalti integrati, è stato infatti pari a 4,875 miliardi. Prendendo in considerazione i bandi per soli servizi tecnici (senza appalti integrati), il calo sul 2022 è del 13,3%.

La diminuzione rispetto al 2022 è invece più significativa per il numero di procedure sopra soglia UE (215mila euro): nel 2023 sono solo 1.710, nel 2022 erano state 2.433, -29,7%. Come sottolinea OICE, un calo così vistoso è quasi sicuramente dovuto al ricorso al frazionamento artificioso dei bandi per rientrare nella fascia degli affidamenti diretti.

Gli affidamenti diretti, anche se a volte previo sondaggio del mercato, sotto i 140mila euro , nel IV trimestre 2023 sono stati 1.528: il 78,7% del numero totale, per 75,9 milioni di euro, l'8,9% del valore totale. Prendendo in considerazione l'intero 2023, in questa fascia gli affidamenti sono stati 2.549, il 54,7% del numero totale, per un valore di 132,9 milioni di euro, il 3,5% del valore totale; tra questi bandi quelli di sola progettazione sono 1.305 per 70,1 milioni di euro, il 57,8% in numero e il 5,5% in valore.

Inoltre legare di sola progettazione con importo maggiore di 140mila euro pubblicate ai sensi del d.Lgs 36/2023, da luglio a dicembre sono state 175, di queste 107 con richiesta di ribasso unico (sul compenso a base d'asta e sulle spese) e soltanto 47 quelle in cui si chiede il ribasso solo sulle spese e si lascia fisso il compenso (21 non citano le modalità di ribasso). Per la richiesta dei requisiti tecnici, in 92 gare le stazioni appaltanti fanno riferimento a 3 anni, in 22 gare si chiedono 5 anni e in 44 gare 10 anni, in 17 manca la richiesta dei requisiti tecnici. Per i requisiti economico-finanziari 87 gare fanno riferimento a 3 anni, 3 gare a 5 anni, 8 gare a 10 anni, 1 ai migliori 4 degli ultimi 8, 29 ai migliori 3 anni degli ultimi 5; in 46 gare manca la richiesta dei requisiti.

Il commento ai dati

Nel commentare i dati, il presidente dell’OICE, Giorgio Lupoi, parla del 2023 come di un anno complicato per il mercato pubblico dei servizi tecnici, sebbene guardando al trend degli ultimi 5 anni è evidente come la domanda pubblica rimanga assai elevata, oltre il doppio del 2021. A pesare le profonde e, in qualche caso, controverse modifiche normative, il travaglio sulla gestazione del PNRR, e le incertezze di parte delle amministrazioni non hanno aiutato un mercato che sembrava uscito dalle grandi difficoltà della pandemia in maniera brillante. “C’è stata indubbiamente una marcia indietro imputabile certamente alle incertezze nell’avvio della nuova disciplina del d. Lgs. n. 36/2023, cui si è in qualche modo aggiunta qualche altra incertezza nell’applicazione delle disposizioni sull’equo compenso e nella definizione dei requisiti di accesso alle gare, frutto di una scelta a nostro avviso profondamente errata compiuta con il nuovo Codice”.

Secondo Lupoi, molta attenzione si dovrà prestare all’impatto sulle stazioni appaltanti della digitalizzazione completa del ciclo di vita dell’appalto. “Si tratta della sfida più importante lanciata con il nuovo decreto legislativo n. 36/2023, che confidiamo possa essere superata con l’impegno di tutti perché da essa passa la strada per una maggiore semplificazione e trasparenza del mercato. Riteniamo però che alcune scelte fatte debbano essere rapidamente riviste, a partire dai requisiti richiesti su base triennale e non decennale e dalla necessità di ripristinare un quadro di regole ad hoc per il nostro settore, previste per oltre 25 anni e cancellate con il nuovo codice. Ne va della certezza del diritto, un elemento fondamentale per assicurare regole chiare in grado di attrarre anche investimenti stranieri”. E ricorda il bando-tipo elaborato dall’OICE, in attesa di quello dell’Anac, con il quale l’Associazione ha cercato di ripristinare alcune indicazioni in senso pro concorrenziale; infine, Lupoi evidenzia la necessità di rivedere il c.d. decreto parametri “sia per adeguarlo ai nuovi contenuti dei progetti, sia per introdurre prestazioni finora non previste o non valorizzate adeguatamente.”

I dati di dicembre

Scendendo nel dettaglio del mese appena trascorso, è particolarmente negativo il valore delle gare di sola progettazione: 77,4 milioni di euro contro i 135,8 milioni di dicembre 2022 (‐43,0%), mentre è in recupero del 37% rispetto al mese di novembre. Complessivamente il 2023, per la sola progettazione, si chiude con dati in forte calo: 2.257 bandi per 1.282,6 milioni; il confronto con il 2022 vede il numero calare del 31,8% e il valore del 27,6%.

Positivi invece i dati a dicembre che riguardano tutti i servizi di ingegneria e architettura: il numero dei bandi arriva a 612, con un valore di 557,5 milioni, rispetto al mese di novembre -5,3% in numero ma +242,0% in valore; il confronto con il mese di dicembre 2022 vede incrementi del 24,1% nel numero e 21,1% nel valore. Nel 2023 tutti i servizi di ingegneria e architettura registrano cali nel confronto con il 2022: -12,7% nel numero dei bandi, passati da 5.335 nel 2022 a 4.660 nel 2023, e del 13,3% nel loro valore, da 4.421,8 milioni nel 2022 a 3,834 miliardi nel 2023.

Infine, a dicembre 2023 le gare rilevate per appalti integrati sono state 138, tutte con valore noto per un importo complessivo dei lavori di 1,705 miliardi di euro e con un importo dei servizi compresi stimato in 31,7 milioni di euro. Rispetto al mese di dicembre 2022, il numero è sceso del 67,6%, il valore dei lavori è sceso dell’84,7%, e il valore dei servizi è anch’esso calato dell’88,2%. Nei dodici mesi del 2023 le gare rilevate per appalti integrati sono state 1.885, +50,3% sul 2022, con un valore di 28,738 miliardi di lavori (-11,8%) e 1,041 miliardi di servizi (-23,7%). Dei 1.885 bandi 230 hanno riguardato i settori speciali, per 458,6 milioni di euro di servizi, e 1.665 i settori ordinari, per 582,5 milioni di euro di servizi.

 

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