Interessi legali per ritardo pagamenti: il Comunicato del MEF

Pubblicato il saggio degli interessi da applicare per il primo semestre 2022 in casi di ritardo dei pagamenti nelle transazioni commerciali

di Redazione tecnica - 28/01/2022

Il Ministero dell'Economia e delle Finanze ha pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 26 gennaio 2022, n. 20 il Comunicato che determina la percentuale degli interessi legali di mora da applicare per ritardati pagamenti nelle transazioni commerciali, al netto della maggiorazione ivi prevista (8 punti percentuali), ai sensi dell'art. 5, comma 2, del Decreto Legislativo 9 ottobre 2002, n. 231 così come modificato dal Decreto Legislativo 9 novembre 2012, n. 192.

Interessi legali di mora: il comunicato del MEF

Il saggio d'interesse per il semestre 1° gennaio - 30 giugno 2022 è stato fissato allo 0,00% e, quindi, identico a quello del semestre precedente. Sommato alla maggiorazione prevista di 8 punti, il tasso da applicare risulta pertanto dell'8,00%.

Il Tasso da applicare dal 2002 ad oggi

Ricordiamo che il decreto (e pertanto la disciplina sugli interessi di mora) è applicabile ai contratti stipulati successivamente all'8 agosto 2002. La successione degli interessi da tale data, considerando la maggiorazione del 7% sino al 31 dicembre 2012 e la maggiorazione dell'8% a partire dall'1 gennaio 2013, è la seguente:

  • Periodo                               Tasso          G.U.R.I.
  • 08.08.2002 - 31.12.2002     10,35%       n. 33 del 10.02.2003
  • 01.01.2003 - 30.06.2003       9.85%       n. 33 del 10.02.2003
  • 01.07.2003 - 31.12.2003       9,10%       n. 160 del 12.07.2003
  • 01.01.2004 - 30.06.2004       9,02%       n. 11 del 15.01.2004
  • 01.07.2004 - 31.12.2004       9,01%       n. 159 dello 09.07.2004
  • 01.01.2005 - 30.06.2005       9,09%       n. 5 dello 08.01.2005
  • 01.07.2005 - 31.12.2005       9.05%       n. 175 del 29.07.2005
  • 01.01.2006 - 30.06.2006       9,25%       n. 10 del 13.01.2006
  • 01.07.2006 - 31.12.2006       9,83%       n. 158 del 10.07.2006
  • 01.01.2007 - 30.06.2007     10,58%       n. 29 dello 05.02.2007
  • 01.07.2007 - 31.12.2007     11,07%       n. 175 del 30.07.2007
  • 01.01.2008 - 30.06.2008     11,20%       n. 35 dell'11.02.2008
  • 01.07.2008 - 31.12.2008     11,10%       n. 169 del 21.07.2008
  • 01.01.2009 - 30.06.2009       9,50%       n. 26 dello 02.02.2009
  • 01.07.2009 - 31.12.2009       8,00%       n. 199 del 28.08.2009
  • 01.01.2010 - 30.06.2010       8,00%       n. 40 del 18.02.2010
  • 01.07.2010 - 31.12.2010       8,00%       n. 190 del 16.08.2010
  • 01.01.2011 - 30.06.2011       8,00%       n. 31 dello 08.02.2011
  • 01.07.2011 - 31.12.2011       8,25%       n. 165 del 18.07.2011
  • 01.01.2012 - 30.06.2012       8,00%       n. 22 del 27.01.2012
  • 01.07.2012 - 31.12.2012       8,00%       n. 162 del 13.07.2012
  • 01.01.2013 - 30.06.2013       8,75%       n. 14 del 17.01.2013
  • 01.07.2013 - 31.12.2013       8,50%       n. 166 del 17.07.2013
  • 01.01.2014 - 30.06.2014       8,25%       n. 51 del 03.03.2014
  • 01.07.2014 - 31.12.2014       8,15%       n. 167 del 21.07.2014
  • 01.01.2015 - 30.06.2015       8,05%       n. 12 del 10.01.2015
  • 01.07.2015 - 31.12.2015       8,05%       n. 168 del 22.07.2015
  • 01.01.2016 - 30.06.2016       8,05%       n. 19 del 25.01.2016
  • 01.07.2016 - 31.12.2016       8,00%       n. 178 dello 01.08.2016
  • 01.01.2017 - 30.06.2017       8,00%       n. 18 del 23.01.2017
  • 01.07.2017 - 31.12.2017       8,00%       n. 171 del 24.07.2017
  • 01.01.2018 - 30.06.2018       8,00%       n. 17 del 22.01.2018
  • 01.07.2018 - 31.12.2018       8,00%       n. 158 del 10.07.2018
  • 01.01.2019 - 30.06.2019       8,00%       n. 18 del 22.01.2019
  • 01.07.2019 - 31.12.2019       8,00%       n. 183 dello 06.08.2019
  • 01.01.2020 - 30.06.2020       8,00%       n. 36 del 16.02.2020
  • 01.07.2020 - 31.12.2020       8,00%       n. 191 del 31.07.2020
  • 01.01.2021 - 30.06.2021       8,00%       n. 29 dello 04.02.2021
  • 01.07.2021 - 31.12.2021       8,00%       n. 166 del 13.07.2021
  • 01.01.2022 - 30.06.2022       8,00%       n. 20 dello 26.01.2022

Decorrenza automatica degli interessi moratori

Nel D.Lgs. n. 231/2002, così come modificato dal D.lgs. n. 192/2012 è prevista, all'articolo 4 la decorrenza automatica degli interessi moratori, senza che sia necessaria la costituzione in mora, dal giorno successivo alla scadenza del termine per il pagamento e la tutela del credito con un saggio di interessi uniforme per l'UE e viene definito il diritto al risarcimento dei costi per il recupero delle somme.
Sono oggetto della normativa le transazioni commerciali, ossia "i contratti, comunque nominati, tra imprese e tra imprese e pubbliche amministrazioni che comportano, in via esclusiva o prevalente, la consegna di merci o la prestazione di servizi, contro il pagamento di un prezzo" (art .2, lett.a). Il riferimento è ad "ogni pagamento effettuato a titolo di corrispettivo in una transazione commerciale" (art.1, co.1).

Gli interessi moratori decorrono automaticamente:

  • dalla data di ricevimento della fattura o della richiesta di pagamento equivalente (art.4.2, lett.a));
  • dalla data di ricevimento delle merci o della prestazione dei servizi" a seconda che non sia certa la data di ricevimento della fattura o della richiesta equivalente o quando essa è anteriore a quella del ricevimento delle merci o di prestazione del servizio (lett. b) e c));
  • dalla data di verifica della merce o del servizio prevista nel contratto o per legge, quando la fattura o la richiesta equivalente siano state inviate al debitore in epoca anteriore alla verifica (lett.d)).

Interessi legali nel caso di lavori pubblici

Come stabilito dall’articolo 24, commi 1 e 2 della legge 30 ottobre 2014, n. 161 (cosiddetta “Legge europea 2013 bis”), il  D.lgs. n. 231/2002 come modificato dal D.Lgs. n. 192/2012 è applicabile, anche, ai lavori pubblici.

In particolare, i commi 1 e 2 specificano che anche nell'ambito delle transazioni commerciali relative ai lavori pubblici devono essere applicate le norme relative alle transazioni commerciali contenute nel decreto legislativo 231/2002, così come modificato dal decreto legislativo 192/2012 che ha recepito la direttiva 2011/7/UE.

 

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