Investimenti PNRR: comuni italiani promossi

L'audizione del presidente di ANCI: quasi la totalità delle risorse sono state assegnate, adesso il via all'attuazione. Non mancano comunque alcuni punti critici

di Redazione tecnica - 20/07/2023

Nonostante le difficoltà economiche e le carenze di personale, i comuni rispetto al PNRR stanno operando bene. A confermarlo è il presidente dell’ANCI, Antonio Decaro, nel corso dell’audizione presso le Commissioni riunite Bilancio Camera e Senato e Politiche Ue Senato, sullo stato di attuazione del Pnrr.

PNRR: i Comuni soggetti attuatori virtuosi

Come ha evidenziato Decaro, i Comuni e le Città metropolitane sono soggetti attuatori per un ammontare di investimenti PNRR pari a circa 40 miliardi di euro (il 19% del totale) di cui circa 36, quindi la quasi totalità, sono già stati assegnati. Il risultato è frutto di uno sforzo eccezionale da parte degli Enti locali coinvolti: secondo i dati ANAC, inoltre, le gare bandite con risorse PNRR e/o PNC da luglio 2022 fino a metà giugno 2023 sono circa 102mila, di cui il 51%, ossia quasi 52mila, solo a titolarità comunale.

In ordine alla capacità di spesa del sistema dei Comuni, il trend è sistematicamente in aumento: i pagamenti per investimenti fissi lordi sono aumentati del 70% nel 2023 rispetto al 2017, mentre il livello prevedibile di spesa per investimenti comunali nel 2023 ammonta a 14 miliardi di euro, cifra destinata probabilmente a crescere e che, secondo ANCI, è già sufficiente ad assicurare una completa capacità di assorbimento delle risorse assegnate con il PNRR.

Per quanto riguarda le preoccupazioni avanzate negli scorsi mesi circa i rischi da frammentazione derivanti dalla assegnazione del PNRR ai Comuni, ANCI ha sottolineato il coinvolgimento di tutti i Comuni, anche di quelli di minor dimensione permette di soddisfare una condizione fondamentale del Next Generation, ossia la coesione sociale e il pieno coinvolgimento di tutto il territorio nazionale, garantendo una diffusa allocazione delle risorse. Non solo: i piccoli Comuni hanno manifestato nel complesso una grande capacità di mobilitazione di risorse e competenze; quelli fino a 1000 abitanti registrano nel 2023 aumenti previsti di oltre il 100% rispetto al 2017, mentre quelli fino a 10mila abitanti crescono in misura superiore alla media nazionale. Per altro, i progetti di dimensione più ridotta consentono tempi di attuazione più contenuti e comportano minori preoccupazioni circa il rispetto dei tempi di conclusione.

Investimenti PNRR: punti di forza e criticità

Dall’analisi dello stato di attuazione del Piano, risulta che nel complesso gli investimenti di Comuni e Città Metropolitane non presentano ritardi.Il dato è stato confermato dalla Cabina di Regia dello scorso 11 luglio, durante la quale sono state presentate richieste di modifica relative a 10 investimenti.

Come evidenzia ANCI, l’attivazione di un supporto nazionale centralizzato per le gare ha facilitato e velocizzato l’attuazione di alcuni investimenti: Programma Innovativo Nazionale per la Qualità dell’Abitare (PINQUA), Piani Urbani Integrati, Piano per asili nido e scuole dell’infanzia, Costruzione di nuove scuole mediante sostituzione di edifici. Si tratta di un modello che, seppure previsto dal vigente Codice degli appalti, non risultava diffuso e invece si è dimostrato assolutamente efficiente e virtuoso.

Pur in un quadro complessivamente positivo, permangono alcune criticità trasversali a missioni e investimenti:

  • sulle anticipazioni si continuano a registrare difficoltà, qualora il soggetto attuatore richieda più del 10%;
  • è necessario porre grande attenzione al processo e ai tempi dei pagamenti dei contributi assegnati;
  • le semplificazioni del Decreto PNRR 3 per l’edilizia scolastica andrebbero applicate ad altri settori. Tra di esse si riscontrano: il silenzio assenso nei procedimenti autorizzativi attraverso lo strumento della conferenza dei servizi, l’autorizzazione all’uso nei progetti delle risorse derivanti dai ribassi d’asta, la concessione ai Sindaci di poteri commissariali;
  • il modello di supporto Invitalia andrebbe esteso ad altri investimenti;
  • è necessario implementare e rafforzare il supporto centralizzato alla rendicontazione delle spese tramite la piattaforma Regis; ·
  •  necessario rivedere il tetto al trattamento economico accessorio del personale che rende poco attrattivo il comparto degli enti locali rispetto a quello delle Amministrazioni Centrali.

Infine, Decaro lancia un’osservazione sui bilanci comunali: “la capacità di investimento mostrata in questa fase dai Comuni non deve essere dispersa e, al contempo, devono essere garantite le risorse perché le infrastrutture realizzate grazie al PNRR possano erogare i servizi per cui sono state progettate, anche alla luce delle tendenze inflazionistiche che stanno erodendo anche la capacità di spesa corrente degli enti. Perché questo sia possibile, è necessario che il dibattito in corso con l’Unione Europea su un nuovo Patto di Stabilità non porti a immaginare nuovi vincoli insostenibili e controproducenti per i Comuni italiani".

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