Mercato immobiliare: positivo il I trimestre 2025

Crescono le transazioni, complice anche la diminuzione dei tassi di interesse per i mutui ipotecari. Bene anche il settore non residenziale e quello delle locazioni

di Redazione tecnica - 12/06/2025

Il primo trimestre del 2025 si apre con segnali incoraggianti per il mercato immobiliare italiano. Secondo le Statistiche dell’Osservatorio del Mercato Immobiliare (OMI) pubblicate dall’Agenzia delle Entrate, nel periodo gennaio-marzo si è registrata una significativa crescita degli scambi di abitazioni, per un totale di 172mila unità, pari all’11,2% rispetto allo stesso trimestre del 2024.

Mercato immobiliare 2025: i dati OMI del I trimestre

Per il mercato residenziale, il report evidenzia anche le percentuali di acquisti avvenuti con mutuo ipotecario, con agevolazioni prima casa e anche gli acquisti di nuove costruzioni.

A trainare la dinamica positiva sono soprattutto le grandi città, in particolare Genova, Torino e Roma, che mostrano tassi di crescita ben superiori alla media nazionale. A incidere in maniera decisiva è anche la flessione dei tassi di interesse sui mutui ipotecari, che ha reso più agevole l’accesso al credito.

Di fatto, la quota di compravendite assistite da mutuo è aumentata di quasi 7 punti percentuali, segno che le famiglie tornano a confidare nella stabilità del mercato e nella sostenibilità delle rate.

Tra gli altri dati significativi:

  • il 73% degli acquisti riguarda “prime case”;
  • il 46% degli acquisti è avvenuto tramite mutuo ipotecario, per un ammontare complessivo pari a circa 10,3 miliardi di euro, (+3 miliardi rispetto al I trimestre 2024);
  • il 5,5% degli acquisti riguarda abitazioni di nuova costruzione (9.400 unità in totale).

Le locazioni

Anche il mercato delle locazioni continua a dimostrarsi vivace e in trasformazione tra gennaio e marzo sono stati stipulati circa 257mila contratti di locazione, per un valore complessivo di quasi 1,9 miliardi di euro, con una crescita tendenziale del 5% rispetto allo stesso periodo del 2024.

Il dato più rilevante riguarda i comuni ad alta tensione abitativa (ATA), dove sono stati stipulati 164mila contratti, con un incremento del 5,6%, a testimonianza della crescente pressione abitativa nei grandi centri urbani e nelle aree metropolitane.

Il mercato si sta progressivamente orientando verso soluzioni contrattuali più flessibili, mentre arretrano i contratti ordinari di lungo periodo. In particolare:

  • i contratti agevolati per studenti crescono in modo significativo: +9,4% in volume e +13% in valore, con 13mila abitazioni locate e un canone complessivo di 100 milioni di euro;
  • i contratti agevolati a canone concordato registrano un incremento del 2,8%, con 66mila locazioni attivate;
  • i contratti transitori ordinari si attestano a quasi 70mila unità locate, in aumento del 3,6%, per un valore annuo che supera i 700 milioni di euro.

In controtendenza il segmento dei contratti ordinari di lungo periodo (quelli tradizionali a 4+4 anni), che segnano un calo del 2,6%, pur rappresentando ancora la quota più consistente del mercato, con oltre 108mila unità immobiliari locate.

Il comparto non residenziale

Anche il settore non residenziale mostra segnali positivi, registrando una crescita del 5% su base annua. In particolare, negozi e depositi commerciali risultano molto attivi, soprattutto nelle regioni del Sud e nelle Isole, dove l’interesse per l’acquisto di locali ad uso commerciale è in ripresa dopo un periodo di relativa stagnazione.

I terreni

Resta invece lievemente negativo il comparto dei terreni, con un calo del 2,3% nelle transazioni.

Il dato è però eterogeneo a livello territoriale: se da un lato si registra una contrazione a livello nazionale, dall’altro il Nord del Paese mostra segnali di vitalità, con volumi in aumento che potrebbero compensare il calo in aree più marginali.

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