Monitoraggio sicurezza infrastrutture viarie: stanziati 450 milioni

In Gazzetta il Decreto con il piano di riparto delle risorse del PNC per l'implementazione del monitoraggio dinamico da remoto di ponti, viadotti e tunnel della rete viaria principale

di Redazione tecnica - 04/06/2022

È stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 31 maggio 2022, n. 126 il Decreto del MIMS del 12 aprile 2022, con cui è stato approvato il Piano di riparto delle risorse per l’implementazione di un sistema di monitoraggio dinamico per il controllo da remoto di ponti, viadotti e tunnel della rete viaria principale. Fondo complementare al PNRR - Missione 3.

Sistema monitoraggio da remoto delle infrastrutture: il Decreto in Gazzetta

In particolare nel provvedimento viene specificato che per tali interventi sono stanziati 450 milioni in totale, a partire dal 2021 fino al 2026, così ripartiti:

  • 25 milioni per l’anno 2021;
  • 50 milioni per l’anno 2022;
  • 100 milioni per ciascuno degli anni 2023, 2024 e 2025;
  • 75 milioni per l’anno 2026.

Le risorse finanzieranno programmi finalizzati all’implementazione di un sistema di monitoraggio dinamico per il controllo da remoto di ponti, viadotti e tunnel della rete viaria principale nazionale SNIT di 1° livello in gestione alla società ANAS S.p.a. ed alle società autostradali che operano in regime di concessione.

Esse verranno trasferite dalla Direzione generale per le strade e le autostrade, l’alta sorveglianza sulle infrastrutture stradali e la vigilanza sui contratti concessori autostradali del Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili (MIMS), ai soggetti attuatori, individuati appunto nei gestori stradali e autostradali

Monitoraggio da remoto delle infrastrutture: i programmi finanziati

I programmi, la cui finalità riguarda il miglioramento della sicurezza delle strutture dei ponti, viadotti e gallerie, devono assicurare:

  • a) l’attuazione di un sistema integrato di censimento, classificazione e gestione dei rischi per 12.000 opere della rete viaria;
  • b) la strumentazione di 6.500 opere delle suddette 12.000, mediante:
    • i. predisposizione e attuazione di un sistema di monitoraggio dinamico con controllo da remoto;
    • ii. gestione della sicurezza delle infrastrutture stradali in modo strutturale e attraverso un processo iterativo (analisi della rete, sopralluoghi, gestione del sistema digitalizzato, classificazione delle priorità, attuazione degli interventi);
  • c) adozione del modello BIM (Building Information Modeling) per 200 tra le opere comprese nel piano.

Spese ammissibili

Le risorse andranno utilizzate per le seguenti tipologie di spesa:

  • a) spese relative al censimento, alla classificazione del rischio, alle verifiche della sicurezza e alla conoscenza delle strutture;
  • b) spese per l’acquisto e la installazione dei dispositivi di monitoraggio relativi alle misurazioni, a titolo indicativo, dei seguenti valori da rilevare sul luogo ed a distanza: accelerazioni, vibrazioni (ambientale e da traffico), spostamenti, inclinazioni, allargamenti o restringimenti dei lembi delle lesioni, tensioni, pressione del vento, variazioni di temperatura e di umidità ed ogni altra grandezza significativa per la valutazione dello stato della infrastruttura;
  • c) spese relative alla realizzazione e/o implementazione della sala di controllo, all’acquisto del software e dell’hardware necessari a garantire il funzionamento dei relativi dispositivi e per la finalità di modellazione delle strutture.

Piano degli interventi

Entro il 31 luglio 2022, ovvero entro due mesi dalla data di pubblicazione del decreto nella Gazzetta Ufficiale, i gestori stradali e autostradali trasmetteranno alla Direzione generale per le strade e le autostrade, l’alta sorveglianza sulle infrastrutture stradali e la vigilanza sui contratti concessori autostradali e alla Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali e autostradali, l’elenco delle opere soggette al monitoraggio dinamico e il piano delle attività, articolato secondo le disponibilità annuali e per un importo massimo pari alla  quota ad essi assegnata in base al piano di riparto.

Entro il 31 ottobre 2022, quindi entro cinque mesi dalla data di pubblicazione del decreto in Gazzetta, la Direzione generale per le strade e le autostrade, l’alta sorveglianza sulle infrastrutture stradali e la vigilanza sui contratti concessori autostradali, sentita l’Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali e autostradali, approverà i piani presentati con provvedimento espresso.

Il piano dovrà essere sviluppato sulla base:

  • a) degli obiettivi relativi al miglioramento della sicurezza della infrastruttura;
  • b) della conoscenza delle caratteristiche geometriche e dello stato dell’infrastruttura, del traffico e dell’esposizione al rischio sismico ed idrogeologico;
  • c) dell’analisi della situazione esistente.

Esso dovrà contenere le attività finalizzate all’implementazione del sistema di monitoraggio dinamico per il controllo da remoto e dovrà deve riportare i seguenti elementi:

  • a) tipologia di struttura individuata e coerenza della scelta con quanto previsto dal decreto;
  • b) cronoprogramma degli interventi in coerenza con gli obiettivi riportati nell’allegato 1 al decreto del Ministro dell’economia e delle finanze del 15 luglio 2021, con indicazione di:
    • i. inizio e fine dell’attività conoscitiva delle strutture;
    • ii. inizio e fine dell’attività di modellazione delle strutture;
    • iii. inizio e fine delle attività di installazione della strumentazione;
    • iv. inizio e fine delle attività di rilevazione dei dati;
    • v. inizio e fine delle attività di elaborazione dei dati;
    • vi. data di emissione del report finale.

L’ultimazione finale di tutte le attività andrà certificata inderogabilmente entro il 30 marzo 2026. Il collaudo o la certificazione di regolare esecuzione delle attività va effettuato entro il 31 dicembre 2023 per le attività riferite al finanziamento degli anni 2021 e 2022, ed entro il 31 dicembre dell’anno successivo all’anno di riferimento del piano delle attività riferite al finanziamento per gli anni 2023 e 2024.

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