Nuovo Codice Appalti: valutazione dei primi effetti sul mercato

Il temuto stop alle gare causato dall'entrata a regime del d.Lgs. n. 36/2023 non sembra esserci stato e il trend continua ad essere positivo

di Redazione tecnica - 31/08/2023

Nonostante nei mesi precedenti si sia paventato un rischio del genere, parlando anche di un possibile shock del mercato, il temuto blocco delle attività nel settore dei contratti pubblici, dovuto all’acquisizione dell’efficacia del d.Lgs. n. 36/2023 (nuovo Codice dei Contratti) non c’è stato.

Mercato contratti pubblici: gli effetti del nuovo Codice Appalti

La conferma arriva dal report Ance-Infoplus relativo alle gare d’appalto pubblicate nel mese di luglio 2023: secondo il monitoraggio, sono state 1.816 le gare pubblicate, per un importo di circa 10 miliardi, segnando un ulteriore aumento del 15,7% nel numero rispetto allo stesso mese del 2022, e del 80,9% in riferimento al valore bandito, raggiungendo quota 53,5 miliardi nei primi 7 mesi dell’anno.

L’andamento del mercato è sicuramente influenzato dalle opere relative al PNRR e al PNC, che continuano a seguire le procedure legate al d.Lgs. n. 50/2016. Come evidenziato nel report, rispetto al mese precedente si rileva, tuttavia, una diminuzione sia nel numero (-45,1%) sia nell’importo (- 21,8%). Questo è dovuto ai livelli eccezionali di giugno (12,8 miliardi di opere bandite), i più elevati dall’inizio dell’anno. In questo caso ha senz’altro influito la tendenza ad anticipare la pubblicazione di bandi rispetto all’entrata in vigore del d.lgs. n. 36/2023.

I bandi di luglio 2023

Guardando nel dettaglio ai bandi, quelli più rilevanti riguardano i lavori della Torino – Lione per un importo di circa 3 miliardi, il potenziamento della linea ferroviaria Rho-Arona per la tratta Rho-Gallarate, pubblicato da RFI per un circa 259 milioni e i lavori per la manutenzione straordinaria delle opere civili della sede ferroviaria per un importo di 828 milioni.

Con riferimento alle stazioni appaltanti, fino ad ora il 2023 registra importanti aumenti per le Società a partecipazione pubblica, nello specifico l’ANAS che passa da un valore bandito di 60 milioni nel 2022 ad un valore di 4,6 miliardi e RFI che vede quasi quadruplicare l’importo posto in gara.

Grandi protagoniste della sfida del PNRR le Amministrazioni locali, con un aumento nell’importo bandito di oltre il 200%. Si tratta di un effetto determinato dall'autorizzazione all'uso del Fondo Opere Indifferibili,che ha comportato a partire da dicembre un’accelerazione senza precedenti.

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