Nuovo codice dei contratti: valorizzare la figura del RUP

L'audizione alla Camera di ASSORUP: il ruolo del Responsabile Unico del Procedimento (o Progetto?) merita di essere certificato e qualificato

di Redazione tecnica - 03/02/2023

Una figura che torna spesso nell’analisi del nuovo Codice dei Contratti è quella del Responsabile Unico del Procedimento, di cui si stanno ridefinendo compiti, funzioni e ambiti di intervento. Ed è proprio alla voce dei RUP che si è dato ascolto in VIII Commissione Lavori Pubblici presso la Camera dei Deputati, con l’audizione di ASSORUP rappresentata dal Presidente, avv. Daniele Ricciardi.

Riforma del Codice dei Contratti: l'Audizione di ASSORUP

Nel suo intervento, Ricciardi ha ricordato come il settore degli appalti sia in continua evoluzione e come sia molto cambiato nel tempo; per altro, nel corso dei decenni la normativa sui contratti è stata adottata in attuazione di direttive europee, senza una verifica su quanti appalti transfrontalieri si realizzino nel nostro paese e, quindi, senza accertare se queste direttive, che coprono tutte le fasi del contratto, limitando fortemente la potestà legislativa nazionale, abbiano raggiunto lo scopo e la ragione della loro attuazione.

Sicuramente di rilievo, al centro del dibattito normativo e tecnico, il ruolo del RUP, quale responsabile unico del procedimento, o meglio di progetto, come stabilisce l'art. 15 dello schema di d.Lgs.

Spiega Ricciardi che, procedimento o progetto, poco cambia se i funzionari ed i dirigenti che ricoprono questa funzione sono sempre e soltanto semplici destinatari e mai protagonisti delle riforme: “Il Parlamento ed il Governo sono davanti ad una scelta importante. Apportare migliorie ad un edificio che manca di una fondamenta essenziale, ovvero riconoscere centralità a coloro che quotidianamente si sporcano le mani, con la preoccupazione di pene severe e sanzioni dell'autorità nazionale anticorruzione che pare sovrapporsi alla corte dei conti ed alla magistratura, piuttosto che dare supporto e sostegno ai RUP”.

ASSORUP: certificare e qualificare i RUP, non le organizzazioni

Secondo ASSORUP, va proposta la certificazione e l’incentivazione dei responsabili unici del procedimento, facendoli diventare una specifica categoria professionale, fatto che sarebbe semplicemente l'attuazione delle raccomandazioni europee. Il riferimento è alla proposta, fatta nel 2020 dalla Commissione UE, di un sistema di valutazione e classificazione delle competenze negli appalti che ASSORUP ha associato alla possibilità di gestire le diverse procedure di affidamento. Ad esempio, un RUP base potrebbe fare solo affidamenti diretti, mentre un RUP esperto potrebbe occuparsi di procedure complesse.

Ricciardi invita a riconoscere come il RUP guidi le procedure e vada qualificato: “Si qualificano le persone, non le organizzazioni. Le organizzazioni senza le persone sono veicoli senza conducente”.

Si chiede anche un nuovo meccanismo di incentivazione visto che quello individuato dal 2006 ha poco e mal funzionato. “Siamo consapevoli del valore economico di questo emendamento, che supera 2 miliardi di euro/anno. Per questo vi chiediamo il coraggio di cambiare e di dare la giusta attenzione all'esercito di oltre 200 mila RUP che gestiscono oltre 200 miliardi in appalti e che servono la Nazione e meritano il giusto riconoscimento”.

Il programma di razionalizzazione della spesa pubblica

Altro punto fondamentale per ASSORUP è il programma di razionalizzazione della spesa pubblica avviato nel 2000 dal MEF con il contributo di Consip: “Si tratta di un programma ben noto alle PA che sono obbligate a usare il sistema telematico del portale acquistinretepa.it attraverso il quale nel 2022 si sono gestiti 24 miliardi di appalti di servizi, forniture e lavori. Ma di questo programma non vi è traccia nel testo in esame”. La proposta è quindi di un emendamento finalizzato, spiega il presidente, ad abrogare decine di norme e dotare il Codice di una disciplina organica.

Conclude Ricciardi con un appello al buonsenso di Governo e Parlamento nel rivedere queste norme, con l’impegno da parte dell’associazione a collaborare con le Istituzioni di ogni livello, “in primis l’ANAC, per migliorare la qualità delle procedure in questi anni complessi in cui anche il PNRR richiede di fare presto e fare bene”.

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