Partenariato sociale: il nuovo quaderno operativo ANCI

L'Associazione Nazionale Comuni Italiani dedica una nuova pubblicazione ai partenariati fra enti locali ed enti del terzo settore

di Redazione tecnica - 16/03/2023

Applicazione del principio di sussidiarietà orizzontale, partecipazione attiva dei cittadini, forme speciali di collaborazione: sono questi i contenuti principali del nuovo quaderno operativo che ANCI ha dedicato ai partenariati fra enti locali ed enti del terzo settore (Partenariati EELL-ETS).

Partenariati tra enti locali ed enti terzo settore: il Quaderno ANCI

Il Quaderno operativo si propone di offrire un contributo a Comuni e Città metropolitane per la predisposizione degli atti dei procedimenti per l’attuazione dei partenariati fra enti locali ed enti del Terzo Settore, alla luce sia della disciplina di settore che della disciplina speciale prevista in materia di PNRR.

Il documento è così strutturato:

  • La disciplina sull’attivazione di partenariati fra enti locali ed enti di terzo settore (ets) nel Codice del Terzo Settore (CTS): inquadramento generale
  • Le modalità di partenariato previste dal CTS
    • La co-progettazione (art. 55 CTS)
    • La valorizzazione di beni culturali (art. 71, comma 3, e art. 89, comma 17, CTS)
  • Allegati
    • Schemi degli atti relativi al procedimento di coprogettazione (art. 55 CTS)
    • Schemi degli atti relativi al procedimento di valorizzazione di beni culturali (art. 71, comma 3, e art. 89, comma 17, CTS
    • Fac simile di Avviso pubblico per Partenariato Sociale ordinario

Cos’è il partenariato sociale

Il partenariato sociale costituisce l’applicazione del principio di sussidiarietà orizzontale enunciato dall’ultimo comma dell’articolo 118 della Costituzione secondo cui “Stato, Regioni, Città metropolitane, Province e Comuni favoriscono l’autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale, sulla base del principio di sussidiarietà”. Questa forma di partenariato ha come oggetto un’attività finalizzata al perseguimento di finalità sociali per la collettività territoriale di riferimento; in questo modo il principio costituzionale di sussidiarietà orizzontale diventa lo strumento con cui promuovere in modo adeguato ed efficiente lo sviluppo dei territori e favorire gli investimenti pubblici.

Questo percorso è stato avviato circa vent’anni fa con l’introduzione, appunto, del principio di sussidiarietà all’articolo 118 della Carta costituzionale ed è proseguito più recentemente con l’emanazione dell’articolo 55 del Codice del Terzo settore, con la validazione ad esso dato dalla sentenza n. 131/2020 della Corte Costituzionale e, infine, con le Linee Guida sul partenariato sociale emanate dal Ministro del lavoro nel 2021.

In particolare, secondo la Consulta, il Terzo settore è “un insieme limitato di soggetti giuridici dotati di caratteri specifici, rivolti a perseguire il bene comune, a svolgere attività di interesse generale, senza perseguire finalità lucrative soggettive, sottoposti a un sistema pubblicistico di registrazione e a rigorosi controlli e costituiscono sul territorio una rete capillare di vicinanza e solidarietà, sensibile in tempo reale alle esigenze che provengono dal tessuto sociale”.

Inoltre, il criterio di riferimento per il sistema di relazioni tra i soggetti pubblici e gli enti del Terzo settore è quello della collaborazione e non quello della concorrenza, essendo la co-programmazione e la co-progettazione istituti profondamente diversi dall’affidamento di un servizio ai sensi del Codice dei contratti pubblici. Attraverso il ricorso al partenariato sociale sono state ampliate le possibilità di nuove forme di coinvolgimento e partecipazione, rivolte quindi non più solo ai rapporti tra enti pubblici e privati, ma anche diretti a cittadini ed enti pubblici, in un’ottica, appunto, di sussidiarietà orizzontale e partecipazione attiva dei cittadini.

In questo modo, i Comuni e le Città metropolitane possono utilizzare il partenariato sociale per la gestione di attività sociali e dei beni culturali o, nel contesto attuale, per la gestione delle misure del PNRR, modello organizzativo ispirato non al principio di concorrenza ma a quello di solidarietà.

Partenariato "speciale": la disciplina nel Codice dei Contratti

Accanto al partenariato sociale, sussiste, poi, una forma di partenariato definita “speciale”, contenuta nell’articolo 151 del Codice dei contratti, che disciplina le sponsorizzazioni e le forme speciali di partenariato. In particolare, il comma 3 del citato articolo 151, introduce una modalità di cooperazione pubblico-privato che gli enti territoriali possono attivare per la cura del patrimonio culturale. Questa forma speciale di partenariato, rivolta al miglioramento della fruizione culturale e alla promozione della ricerca scientifica attraverso il recupero, il restauro, la manutenzione programmata, la gestione, l'apertura alla pubblica fruizione e la valorizzazione di beni culturali immobili, può avvenire con procedure semplificate per l’individuazione del partner privato.

Come nota finale, ANCI segnala che la pubblicazione del quaderno operativo è stata effettuata nelle more dell’approvazione in via definitiva e di entrata in vigore del Decreto Legislativo recante il nuovo Codice dei Contratti Pubblici e che conterrà la nuova disciplina dei partenariati con ETS, su cui quindi verrà elaborata un’apposita nota informativa.

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