Prezzi delle costruzioni: il mistero degli aumenti

Secondo ISTAT, in audizione al Senato, l’incremento dei prezzi delle costruzioni dal 2021 ad oggi è stato solo del 12%. Positive le prospettive per i mesi futuri

di Redazione tecnica - 21/09/2023

Caro materiali, caro prezzi, revisione e compensazione dei prezzi; decreto Aiuti, decreti del Ministero delle Infrastrutture, inflazione, guerra in Ucraina. Da oltre due anni non si fa altro che parlare, nel settore dell’edilizia privata e pubblica, dell’aumento dei costi, che in realtà sulle costruzioni non sarebbe stato così vertiginoso, secondo ISTAT.

Aumento prezzi materiali: i dati ISTAT

È quanto emerge dall’audizione presso le Commissioni congiunte V Programmazione economica, bilancio e IV Politiche dell’Unione europea al Senato, della Direttrice del Dipartimento per la produzione statistica Prof.ssa Monica Pratesi, sull'esame della Relazione sullo stato di attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), aggiornata al 31 maggio 2023.

La Relazione, prevista con cadenza semestrale dalla normativa che disciplina la governance e l’attuazione nazionale del PNRR, riporta i prospetti sull’utilizzo delle risorse del programma Next Generation EU e sui risultati raggiunti, oltre che le eventuali misure necessarie ad accelerare l’avanzamento dei progetti e delle riforme e a garantirne una migliore efficacia.

Su di essa è intervenuta ISTAT, con un documento composto da 3 sezioni, la prima delle quali illustra proprio l’evoluzione dello scenario macro-economico, ponendo attenzione alle principali criticità emerse a livello nazionale ed internazionale, quali possibili ostacoli alla piena realizzazione del Piano.

L'analisi dello scenario macroeconomico

In particolare, nel periodo che intercorre tra la seconda e la terza Relazione semestrale, l’economia italiana ha registrato un rallentamento della crescita (-0,4% la variazione congiunturale del Pil nel secondo trimestre 2023). Questo andamento è dovuto probabilmente anche all’effetto di condizioni di finanziamento meno favorevoli per famiglie e imprese, dovute alla politica di rialzo dei tassi di interesse adottata dalla BCE e dalle altre principali banche centrali per contenere le pressioni inflazionistiche.

Inoltre, i prezzi alla produzione nell’industria hanno rallentato in termini congiunturali a partire da gennaio 2023; i listini dei servizi, che scontano ancora lo slancio delle riaperture del settore del periodo post pandemia, hanno registrato invece una moderata crescita negli ultimi tre trimestri.

Ed è in questa analisi dello scenario macroeconomico che si registra il dato del 12% di aumento dei prezzi nell’arco dei 30 mesi gennaio 2021-giugno 2023: Dopo i forti incrementi del 2021 e 2022, l’evoluzione dei prezzi alla produzione nelle costruzioni ha mostrato, per l’indice generale degli edifici non residenziali, una progressiva riduzione delle variazioni tendenziali a partire da gennaio 2023, fino a registrare la prima flessione ad aprile, confermata anche nei dati di maggio e giugno. Analoga dinamica si rileva per i prezzi di “Strade e ferrovie” con una prima flessione a maggio, confermata il mese successivo. L’evoluzione degli indici dei costi delle costruzioni nel periodo gennaio-maggio 2023 ha confermato questa tendenza. Nel complesso, i prezzi del settore sono, a giugno 2023, su un livello superiore di circa 12 punti rispetto a quelli di gennaio del 2021, agli esordi del PNRR”.

In ogni caso, sottolinea ISTAT, le prospettive a breve termine per l’economia italiana, analogamente agli altri principali paesi europei, permangono incerte. Se il clima di fiducia delle imprese dei diversi comparti è in calo da marzo, più accentuato per le imprese manifatturiere e del commercio al dettaglio, per le costruzioni si registra un andamento più eterogeneo e nel complesso leggermente positivo. Il clima di fiducia nelle costruzioni rimane su livelli elevati, con attese di incrementi degli ordini e soprattutto dell’occupazione sia nella costruzione di edifici sia nelle opere di ingegneria civile.

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