Principio di rotazione: chiarimenti dal MIT sugli affidamenti consecutivi

Quali sono i presupposti su cui si basa il divieto di affidamento consecutivo previsto dal nuovo Codice Appalti? Ecco il parere del MIT

di Redazione tecnica - 04/03/2024

Il nuovo Codice dei Contratti Pubblici, all’art. 49, disciplina il principio di rotazione degli affidamenti per le procedure sottosoglia e al comma 2 stabilisce che "In applicazione del principio di rotazione è vietato l’affidamento o l’aggiudicazione di un appalto al contraente uscente nei casi in cui due consecutivi affidamenti abbiano a oggetto una commessa rientrante nello stesso settore merceologico, oppure nella stessa categoria di opere, oppure nello stesso settore di servizi”.

Rotazione appalti e affidamenti consecutivi: il parere del MIT

Sull'espressione "i due consecutivi affidamenti” una Stazione Appaltante ha richiesto chiarimenti interpretativi, evidenziando due alternative:

  • dopo il primo affidamento in una categoria di opere, non è possibile fare un affidamento o aggiudicare un appalto al contraente uscente nella stessa categoria di opere;
  • il divieto opera dopo i primi due affidamenti.

Spiega il Supporto Giuridico del MIT, con il parere del 25 luglio 2023, n. 2177, che le disposizioni dell’art. 49 vietano l’affidamento di un appalto al contraente uscente nei casi in cui due consecutivi affidamenti abbiano ad oggetto una commessa rientrante nello stesso settore merceologico, oppure nella stessa categoria di opere, oppure nello stesso settore di servizi.

Nel caso in cui la SA abbia previsto di ripartire gli affidamenti in fasce in base al valore economico, il divieto di affidamento si applica con riferimento a ciascuna fascia (comma 3).

Affidamento consecutivo: i presupposti per il divieto

Di conseguenza, i presupposti che determinano il divieto di affidamento (o aggiudicazione) consecutivo risultano essere:

  • a) lo stesso settore merceologico, la stessa categoria di opere, lo stesso settore di servizi;
  • b) la stessa fascia di valore economico.

Pertanto, secondo il MIT, è corretta la prima interpretazione fornita dalla stazione appaltante, eventualmente integrata con il riferimento anche alla fascia di importo.

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