Proroga e cessione superbonus 110%: nuove conferme dal Ministro Franco

In risposta all'interrogazione n. 3-02917 il Ministro dell'Economia Franco anticipa la proroga del superbonus per gli edifici unifamiliari e le modifiche alla cessione del credito

di Redazione tecnica - 28/04/2022

Non c'è più tempo da perdere, arrivati quasi a maggio anche il Governo si è reso conto della necessità di intervenire con sollecitudine per far fronte all'emergenza del mondo delle costruzioni, venutasi a creare a seguito delle continue modifiche al meccanismo di cessione del credito e in prossimità della scadenza prevista per l'utilizzo del superbonus per gli edifici unifamiliari (che in molti chiamano "villette").

Proroga e cessione superbonus 110%: nuova interrogazione in Assemblea

E questa volta la conferma arriva non dal sottosegretario ma direttamente dal Ministro dell'Economia Daniele Franco intervenuto per rispondere all'interrogazione n. 3-02917 presentata alla Camera dei Deputati da Alessandro Cattaneo (FI).

Un'interrogazione che evidenzia le problematiche nate a seguito del Decreto Legge n. 4/2022 (Sostegni-ter) che prevedendo delle limitazioni al meccanismo di cessione del credito sta mettendo in ginocchio imprese e professionisti che, forti di un "contratto con lo Stato", avevano praticato lo sconto in fattura pensando di cedere poi il credito. Ma le sospensioni di Poste, CDP e di alcuni dei principali istituti bancari, hanno bloccato la ruota e lasciato le partite IVA al palo, piene di crediti e povere di liquidità.

Come rilevato dall'interrogante, il mercato delle cessioni dei crediti nel primo trimestre 2022 ha superato quota 40 miliardi di euro. Gran parte di questi crediti (oltre 35 miliardi di euro) è finita alle banche, una massa che ormai è difficile da gestire in relazione alla capienza fiscale del sistema.

La ridotta o quasi esaurita capienza del sistema bancario, come detto, sta causando il blocco totale dei lavori (anche in corso di esecuzione), per l'impossibilità di accettare nuove richieste di cessione. Le ultime modifiche arrivate dalla legge di conversione del Decreto Legge n. 17/2022 consentiranno l'attivazione di una quarta cessione che dovrò essere recepita dal sistema ma si prevede che non sarà sufficiente a riattivare la circolazione dei crediti.

I due limiti della quarta cessione

L'interrogazione rileva due principali limiti all'attuale funzionamento della quarta cessione:

  • il primo è che il trasferimento è possibile solo «in relazione ai crediti per i quali è esaurito il numero delle possibili cessioni»: cioè quando il contatore abbia già raggiunto quota tre cessioni. Di fatto, si limita uno degli obiettivi principali della norma, che era quello di consentire agli istituti di scaricare una parte dei crediti, trasferendoli ai propri correntisti;
  • il secondo limite è legato alla disposizione del decreto-legge «sostegni ter», nella quale si prevede che a partire dal 1° maggio 2022 scatterà il divieto di cessioni frazionate. Le banche potranno allora cedere solo crediti in blocco, costringendo chi li acquista a smaltirli secondo la loro pluriennale scansione originaria.

Con queste premesse, l'interrogazione ha chiesto al Governo quali urgenti iniziative intenda adottare in merito alle questioni delineate, in particolare per quel che riguarda la possibilità di consentire sempre la cessione banca-correntista, e non solo al quarto passaggio, e di depotenziare il divieto di cessione frazionata.

La risposta del Ministro Franco

Ha risposto all'interrogazione il Ministro dell'Economia, Daniele Franco, che ha preliminarmente ricordato i numeri delle frodi fiscali rilevate nei bonus fiscali con accesso alle opzioni alternative. Da qui sono arrivati i primi interventi del Governo volti a salvaguardare gli interessi dell'erario e dei contribuenti.

Allo stesso tempo, il Ministro Franco ha riconosciuto l'importanza di garantire il corretto esercizio delle facoltà riconosciute ai contribuenti beneficiari delle agevolazioni fiscali e l'interesse degli operatori al funzionamento del mercato dei crediti, evitando di pregiudicarne la circolazione.

"Non è in alcun modo intenzione del Governo bloccare tale circolazione - ha risposto il Ministro - che alla lunga potrà, invece, essere favorita proprio dalle misure antifrode. Vengo ora più in dettaglio rispetto ai quesiti sollevati. Per quanto riguarda la possibilità di consentire sempre la cessione banca-correntista e non solo al quarto passaggio, tale ulteriore previsione verrà introdotta dal Governo in un prossimo intervento normativo. Le nuove disposizioni dovrebbero prevedere che il correntista che acquista il credito in banca non possa, però, a sua volta effettuare ulteriori cessioni".

Il riferimento alla frazionabilità dei crediti, il Ministro ha ricordato che "la normativa vigente già consente, dopo la prima comunicazione di esercizio dell'opzione, di cedere o di compensare le singole annualità di cui il credito si compone anche riferite al singolo beneficiario, purché la singola annualità non venga ulteriormente frazionata in un momento successivo. La reintroduzione della possibilità di cedere parzialmente il credito senza alcun limite di frazionamento è invece incompatibile con l'attribuzione di un codice identificativo univoco al credito ceduto, prevista dall'attuale normativa".

La proroga per le unifamiliari

L'intervento del Ministro Franco si è concluso con l'anticipazione della proroga prevista per la scadenza del 30 giugno 2022 per i beneficiari di cui all'art. 119, comma 9, lettera b) del Decreto Legge n. 34/2020 (Decreto Rilancio). Data che ricordiamo è attualmente prevista al comma 8-bis e alla quale oggi è necessario raggiungere almeno il 30% dei lavori per le unifamiliari che volessero utilizzare il superbonus fino al 31 dicembre 2022.

"Si ritiene - conferma il Ministro - che l'impegno per il Governo a prorogare oltre il 30 giugno 2022 i termini per il raggiungimento del 30 per cento dei lavori per le case unifamiliari e le villette per accedere al superbonus 110 per cento non presenti particolari criticità e che, pertanto, non vi siano impedimenti alla sua approvazione in un prossimo veicolo legislativo".

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