Renatino il libero professionista ingegnere

Storia di Renatino il giovane libero professionista che sogna di fare l’ingegnere e si imbatte in un progetto di superbonus

di Gianluca Oreto - 07/12/2021

Renatino ha vissuto col mito dei liberi professionisti anni ’80 che, pur lavorando come matti, sono riusciti ad acquistare la prima casa e la villa al mare, la bella auto, le vacanze estive e la settimana bianca, e ad avere una posizione sociale riconosciuta e rispettata da tutti.

Renatino finito il Liceo scientifico decide, quindi, di iscriversi a Ingegneria e dopo una carriera universitaria eccellente decide di fare uno stage in un grosso studio di progettazione. Perché Renatino è furbo e lo sa che per poter avviare la sua attività è necessario fare esperienza.

Dopo 2 anni di stage gratuito, finalmente il suo capo gli dice che è pronto per assumerlo. Ma è una assunzione strana e Renatino non comprende. Gli si chiede di aprire una partita IVA per lavorare comunque 10/12 ore al giorno dal lunedì al sabato presso lo stesso studio.

Renatino, però, è furbo e anche questa volta lo sa che sono sacrifici necessari per un obiettivo più grande: uno studio di progettazione tutto suo. Con una bella lampada Artemide sulla sua scrivania di cristallo e una Flos in sala riunioni...che bello non vede l’ora!

Trascorrono altri 3 anni di duro lavoro a partita IVA con 800 euro al mese di rimborso spese. Renatino ha 30 anni e decide che è arrivato il momento di spiccare il volo. Si “licenzia” dallo studio e ne apre uno tutto suo.

L’impatto di Renatino è straordinario. Il suo è proprio lo studio che aveva immaginato. Gli hanno regalato anche la lampada Flos che desiderava da bambino!

Renatino, però, comincia a verificare in prima persona che per avere uno studio tutto suo non bastano le sue conoscenze in campo tecnico. Deve anche essere un bravo imprenditore per far quadrare i conti e un ottimo commerciante per fare conoscere e “vendere” la sua professionalità.

In tutto questo Renatino è un professionista molto fortunato perché la sua decisione di aprire uno studio di progettazione l’ha presa a maggio 2020 ovvero quando è nato il superbonus. Che figata, lavoro a gogò.

Renatino, però, trascorre le sue giornate a studiare la normativa e non appena è riuscito ad avere consapevolezze, il legislatore decide di cambiargli la norma con un Decreto Legge. Quindi Renatino fa il primo sforzo per comprendere il nuovo Decreto Legge ma sa che ne dovrà fare uno ulteriore con la pubblicazione della Legge di conversione che potrebbe confermare o ribaltare le sue convinzioni. Questo gli succede 6 volte, più una legge di Bilancio.

Ma non importa. Renatino è un libero professionista smart e tenace. Studia e supera tutti i problemi.

Riesce anche ad avere il suo primo cliente. Il proprietario di una villa al mare che gli chiede un progetto di riqualificazione energetica mediante cappotto, sostituzione infissi, fotovoltaico e colonnine di ricarica. Progetto bellissimo. Renatino si chiede a che gli serve al suo cliente un isolamento a cappotto per una villa al mare che utilizza appena un mese l’anno. Si chiede pure perché dovrebbe dimensionare, su indicazione del cliente che ha un cugino ingegnere, un impianto di riscaldamento da 12 kW quando ne basterebbe uno più piccolo. Ma in fondo “è tutto gratis”, perché no?

Renatino così, da buon professionista, benché la CILAS non preveda la verifica dello stato legittimo, decide che è comunque necessario verificare a monte eventuali abusi edilizi sanabili. Il suo Sportello Unico Edilizia, però, ha bloccato l’accesso agli atti per gli interventi di superbonus. Ma Renatino è furbo, decide di fare un accesso agli atti con un pretesto diverso. La piattaforma telematica però non prevede l’accesso agli atti ma solo l’invio di una PEC. Renatino è tenace (lo avevo già detto?), così manda la PEC e aspetta.

Passano i primi giorni, poi 10, un mese. Nel frattempo Renatino (che è furbo) decide di cominciare l’attività di progettazione. Quindi avvia la fase di rilievo dell’immobile, effettua le diagnosi energetiche, elabora le planimetrie...si porta avanti con il lavoro.

Dopo 45 giorni di attesa Renatino decide di andare personalmente al SUE per verificare cos’è accaduto alla sua richiesta di accesso agli atti. Ma nessuno sa niente della sua PEC e gli dicono di compilare un modulo a mano e che nel giro di una settimana gli avrebbero risposto. Renatino è tenace e lo fa di buon grado.

Trascorre una settimana e Renatino riceve tutta la documentazione per ricostruire lo stato legittimo dell’immobile. Renatino oltre ad essere tenace è anche molto preciso!

Verificata la concessione edilizia e i titoli successivi Renatino si accorge che l’edificio in questione, pur essendo stato edificato legittimamente, presenta una sopraelevazione e un ampliamento orizzontale abusivi. A questo punto Renatino non sa cosa fare. Informa il suo cliente e gli dice che purtroppo questi sono abusi insanabili perché sull’area di sedime dell’immobile insistono dei vincoli che non consentono alcuna sanatoria. L’unica è demolire.

Il cliente di Renatino, però, non è d’accordo perché il suo cugino ingegnere gli ha detto che per il superbonus non serve lo stato legittimo e si possono avviare cantieri anche in presenza di abusi. Renatino chiede al suo cliente come mai il cugino ingegnere non si è occupato del progetto, ma il cliente gli risponde che suo cugino oggi insegna a scuola e non ha tanto tempo a disposizione (però è sempre prodigo di buoni consigli visto che si aggiorna sempre!). Renatino, così, perde il suo primo cliente e resta senza alcun onorario.

Renatino è costretto a vendere la lampada Flos per pagare l'affitto arretrato e decide che forse all'inizio è meglio mantenere un basso profilo. Trasferisce lo studio a casa che è un bilocale in un condominio dove hanno avviato dei lavori di superbonus. Renatino è molto preparato ma non sa che aver destinato parte di casa al suo studio gli creerà problemi nella fruizione delle detrazioni fiscali visto che l'Agenzia delle Entrate ha più volte ammesso che in caso di abitazione promiscua (casa-lavoro) è possibile detrarre solo il 50% delle spese. 

Ma Renatino è tenace e sa di volere fare il libero professionista. Sa che prima o poi i suoi sacrifici, la sua rettitudine e il suo lavoro saranno ripagati. Renatino è felice perché sa di fare il mestiere più bello del mondo che farebbe anche gratis...non sapendo che è proprio quello che gli chiedono la maggior parte dei clienti successivi: una firmetta per un progettino, che sarà mai?

© Riproduzione riservata