Requisiti di partecipazione: il TAR sull'iscrizione nelle white list
Anche se non prevista esplicitamente dalla lex specialis, l'iscrizione in caso di attività particolarmente esposte a rischio di infiltrazione mafiosa viene automaticamente eterointegrata nella legge di gara
Requisiti di moralità: l'obbligo di iscrizione nella white list
Nel valutare la questione, il TAR ha dato ragione alla ricorrente. In relazione alla carenza del requisito di moralità, il Collegio ha evidenziato come l’attività oggetto dell’appalto fosse ricompresa tra quelle indicate dall’art. 1, comma 53, lett. h) della L. 190/2012, soggette quindi all’obbligo di iscrizione nella white list.
Tale iscrizione doveva essere posseduta alla scadenza del termine di presentazione della domanda, non essendo possibile un’integrazione postuma.
Il TAR ha ritenuto inammissibile il comportamento della stazione appaltante, che ha ammesso l’operatore economico privo del requisito al momento della presentazione dell’offerta, in violazione del principio di parità di trattamento e della normativa antimafia.
Per giurisprudenza costante, l’iscrizione deve essere posseduta, o quanto meno richiesta, alla scadenza del termine per la presentazione dell’offerta, pena l’esclusione. Si tratta di un orientamento confermato anche da ANAC, secondo cui mancata previsione dell’obbligo nella lex specialis non incide sulla sua operatività, essendo la normativa in materia antimafia di natura cogente e quindi si eterointegra.
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