Riforma Codice dei contratti: le scadenze e il tempo perso

Il Presidente del Consiglio di Stato ha avviato una strana raccolta di proposte per la redazione di uno o più decreti legislativi per la riforma del codice dei contratti pubblici

di Gianluca Oreto - 28/07/2022

"Voglio trovare un senso a questa sera. Anche se questa sera un senso non ce l'ha" è la strofa di una nota canzone di Vasco Rossi che mi è venuta immediatamente in mente leggendo l'ultima comunicazione del Presidente del Consiglio di Stato Franco Frattini in merito alla riforma del Codice dei contratti pubblici.

Codice dei contratti: Decreto Legislativo affidato al Consiglio di Stato

Ma, andiamo con ordine. Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della legge 21 giugno 2022, n. 78 è stata confermata la delega al Governo per la riforma del Codice dei contratti pubblici di cui al D.Lgs. n. 50/2016. Le prossime tappe previste dal Governo Draghi prevedono:

  • entro marzo 2023, l'entrata in vigore del decreto legislativo attuativo della delega per la revisione del Codice dei contratti pubblici;
  • entro giugno 2023, l'entrata in vigore di tutte le leggi, regolamenti e provvedimenti attuativi (anche di diritto privato) per la revisione del sistema degli appalti pubblici;
  • entro dicembre 2023, il pieno funzionamento del sistema nazionale di e-procurement.

Tempi il più possibile ristretti considerata la necessità di adeguare un impianto normativo non ottimale per la buona riuscita dei progetti finanziati dal PNRR e l'importanza della materia con la quale si potrebbe realizzare un nuovo passaggio epocale con tutte le difficoltà legate alla fase di start up.

Un progetto che il Governo ha affidato al Consiglio di Stato che si occuperà di redigere i decreti legislativi attuativi della delega.

Il primo passo ufficiale è stata la pubblicazione del decreto del Presidente del Consiglio di Stato n. 236 del 4 luglio 2022 che ha istituito la Commissione incaricata di redigere il «progetto del decreto legislativo recante la disciplina dei contratti pubblici», composta da magistrati amministrativi, da avvocati ed esperti.

Il secondo passo, meno ufficiale e più difficile da comprendere, è rappresentato da questa strana comunicazione del Presidente del Consiglio di Stato Franco Frattini (in allegato) in cui ha invitato tutti i soggetti rappresentativi a fornire un contributo informativo, inviandolo alla Commissione speciale istituita presso il Consiglio di Stato.

Una comunicazione che se non strana risulta essere quando meno curiosa non riportando in cosa consisteranno questi contributi e chi potrà inviarli (che significa "soggetti rappresentativi"?). Si dovranno fornire spunti di riflessioni, proposte di struttura, suggerimenti su modifiche, consigli sulle future consultazioni?

Questo non si sa, a parte che le comunicazioni dovranno essere inviate entro il 10 agosto 2022 all’indirizzo di posta elettronica: commcodappalti@giustizia-amministrativa.it

Conclusioni e consigli

Volendo concludere, questa comunicazione lascia ampi margini discrezionali alle proposte che potrebbero quindi rappresentare un mero esercizio di stile per chi le prepara e inutili pixel su uno schermo per chi dovrebbe leggerle tutte.

Si potrebbe consigliare al Consiglio di Stato di aprire delle consultazioni tematiche che possano trattare alcuni importanti dettagli tra i quali:

  • la struttura dell'impianto normativo e se preferire il ritorno al sistema duale codice+regolamento di attuazione;
  • prevedere una parte generale e delle sezioni specifiche per lavori, servizi, forniture e servizi di ingegneria e architettura;
  • se gli operatori preferiscano un decreto che consenta l'applicazione delle norme comunitarie sugli appalti pubblici;
  • l'appalto integrato;
  • le norme sull'avvalimento e sul subappalto;
  • i criteri di aggiudicazione;
  • le riserve;
  • la qualificazione delle stazioni appaltanti;
  • la digitalizzazione delle procedure;
  • ...

Diciamo che gli spunti sui quali riflettere sono tanti come anche le qualità di molti degli operatori del settore che potrebbero utilmente mettere a disposizione la loro esperienza per aiutare la Commissione speciale istituita presso il Consiglio di Stato a redigere un decreto legislativo applicabile e che dia certezze agli operatori.

© Riproduzione riservata