Sblocco crediti edilizi: nuovo Decreto d'urgenza entro agosto

L'Associazione Esodati del Superbonus al lavoro ad un tavolo tecnico con il MEF per trovare una soluzione al problema del blocco dei crediti edilizi

di Gianluca Oreto - 19/07/2023

Chi si occupa di superbonus ricorderà molto bene il 27 gennaio 2022, una data spartiacque dopo la quale tutto è irrimediabilmente cambiato. È il giorno in cui approda in Gazzetta Ufficiale il Decreto-Legge n. 4/2022 (Decreto Sostegni-ter) che stravolgendo il meccanismo di cessione dei crediti edilizi disegnato dal legislatore nel Decreto Legge n. 34/2020 (Decreto Rilancio) ha compromesso l'intero comparto delle costruzioni.

Il blocco della cessione

Non è un mistero che il Decreto Sostegni-ter (supportato dalla menzogna delle frodi fiscali) sia stato l'inizio della fine. Dopo questo provvedimento normativo ne sono arrivati altri 14 che hanno provato a sbloccare il mercato dei crediti edilizi portando il numero di cessioni da una a due, tre, quattro e infine cinque, fino al Decreto Legge n. 11/2023 che ha messo un punto a qualsiasi formula di meccanismo alternativo alla detrazione.

Ma, mentre la scelta di abrogare il meccanismo di cessione è stata dettata dalla necessità di evitare altre problematiche (così dicono!), decine di migliaia di contribuenti, imprese e professionisti sono ancora in attesa di soluzioni che possano evitare loro di perdere la rata 2022 delle detrazioni maturate per interventi realizzati o in corso d'opera.

Il Tavolo tecnico al MEF

Chi non si è arreso è l'associazione Esodati del Superbonus che dopo il presidio della sede di Via XX Settembre e un incontro con il Ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti, si è riunita lo scorso 17 luglio con il consigliere del Ministro, Enrico Zanetti.

Un tavolo tecnico a cui hanno partecipato Domenico Passarella, vice presidente dell'Associazione Esodati del Superbonus, accompagnato dagli esperti economisti Alfonso Scarano, Saveria Sechi ed Enrico D'Elia.

Le proposte degli Esodati sono state condivise da Enrico Zanetti che ha confermato la volontà di renderle immediatamente concrete mediante la pubblicazione di un nuovo decreto d'urgenza da emanare entro la metà di agosto.

Un nuovo Decreto Legge che avrà come primo obiettivo quello di salvaguardare tutti i soggetti che hanno avviato i cantieri fintanto che la norma ha permesso di usufruire dei bonus previsti. Un obiettivo che in realtà potrebbe essere raggiunto anche senza un provvedimento d'urgenza ma solo con una telefonata ai vertici di Poste Italiane e CDP, "invitandoli" a riaprire all'acquisto dei crediti edilizi (ma questo è solo il mio personalissimo punto di vista).

Sblocco cessione: gli 8 punti all'ordine del giorno

Al tavolo tecnico gli Esodati hanno presentato un documento composto da 8 punti:

  1. proroghe fiscali necessarie al fine del completamento dei lavori di efficientamento energetico e/o simico;
  2. proroga validità DURC ed esenzione dall’applicazione di more e sanzioni per il ritardo del pagamento di imposte;
  3. acquisto dei crediti fiscali da parte delle partecipate dirette dal MEF;
  4. deroga esplicita all’Art. 321 Codice di Procedura Penale per i crediti fiscali;
  5. discount Rate Cap per le operazioni di Cessione dei Crediti d’imposta;
  6. distribuzione del credito di imposta negli anni;
  7. diritto al frazionamento del credito fiscale;
  8. miglioramento della funzione per l’interscambio già presente in AdE (cassetto fiscale) con l’aggiunta della funzione specifica di caricamento documentazione che certifica il credito fiscale presente nel cassetto.

Fa piacere leggere la proposta di deroga all'art. 321 del CPP, ovvero la misura che più di tutte potrebbe sbloccare la situazione.

Moratoria e proroga dei termini

Tra le proposte, viene richiesta una moratoria per le posizioni pregresse, per preservare le posizioni di privati committenti, professionisti, imprese e fornitori che a seguito della mancata monetizzazione dei crediti di imposta, non hanno potuto onorare i debiti contratti e sono stati oggetto di azioni giudiziarie. Tali azioni devono essere sospese e a seguito dell'avvenuto pagamento del debito nominale, ricorrendo eventualmente anche alla cessione dei crediti in favore dei creditori, senza aggravi di spese e oneri legali e con la cancellazione d'ufficio di tutte le azioni e segnalazioni.

Altrettanto prioritaria è la proroga delle scadenze dei termini e anche un intervento politico per indurre le banche a cedere i propri crediti fiscali a soggetti fiscalmente capienti, anche aziende partecipate dello Stato (come Rete Ferroviaria Italiana, Trenitalia, Leonardo, ANAS e altre) per poterne acquisire altrettanti da imprese, committenti e professionisti, secondo il modello di "triangolazione" proposto dall'Associazione Esodati del Superbonus.

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