Studi di ingegneria: effetto superbonus sui fatturati

Nonostante il lockdown, il volume d'affari è cresciuto del 40% rispetto al 2019, complice l'avvio delle agevolazioni fiscali su riqualificazione energetica e sismica

di Redazione tecnica - 10/05/2022

Gli effetti della pandemia del 2020 avranno un impatto a lungo termine, come mostra la flessione del PIL dell’8,9% rispetto all’anno precedente, ma nonostante questo i dati delle dichiarazioni dei redditi 2020 degli ingegneri pubblicati dal MEF mostrano comunque risvolti positivi.

Economia e Covid-19: aumento fatturati degli studi di ingegneria e architettura

A confermarlo è il Centro Studio del Consiglio Nazionale degli Ingegneri,che evidenzia dati altalenanti: da una parte le partite IVA (4.155.357 in Italia) che registrano una flessione pari al 10%, corrispondente a quella globale. Sui 22 settori produttivi in cui si distribuiscono i contribuenti con partita Iva, solo 3 hanno registrato un incremento del volume d’affari. In particolare, le Attività professionali, scientifiche e tecniche hanno registrato un incremento del 2,9%, seguite dal comparto dei Servizi di informazione e comunicazione. 

Dall'altro lato, il comparto con il maggiore incremento di volume d’affari, nell’anno della grande recessione, è proprio quello delle “Attività degli studi di architettura e ingegneria -collaudi e analisi tecniche”. La crescita è pari al 45,7%, primo in assoluto, seguito dal +40,7% delle attività del comparto dei Servizi postali e attività di corriere.

Fonte: Statistiche sulle Dichiarazioni Fiscali anno d’imposta 2020 Mef Sistan

Il ruolo del Superbonus 110%

I motivi di tale incremento? Come ammettono gli stessi analisti del Mef, la crescita del volume d’affari degli studi di ingegneria e architettura potrebbe essere connessa all’avvio di misure straordinarie per il recupero e l’efficientamento del patrimonio edilizio, in particolare il Superbonus 110%. Il ruolo delle agevolazioni potrebbe rivestire la sua importanza, fermo restando che le misure sono state varate a luglio e hanno attivato in modo marginale nuovi investimenti, per manifestare i primi veri effetti espansivi a partire dal secondo trimestre del 2021.

Piuttosto, è probabile che la crescita sia frutto di due fattori concomitanti:

  • la diffusa propensione degli studi professionali a riprendere piccoli e grandi lavori in sospeso subito dopo il primo lockdown e a cercare nuove commesse anche in ambito pubblico grazie alla forte ripresa dei bandi di gara;
  • l’effetto annuncio e poi l’avvio delle prime progettazioni con Superbonus 110% a novembre e dicembre 2020, sufficienti a contribuire in un breve arco temporale all’eccezionale spinta in avanti, con la crescita di oltre il 40%.

Un settore resiliente e trainante

Pur nelle difficoltà il comparto dei servizi di ingegneria e architettura (SIA) ha dunque mostrato un’interessante capacità di reazione, utilizzando fino in fondo tutti gli strumenti a disposizione per tamponare una situazione che nella prima parte dell’anno 2020 era apparsa improvvisamente drammatica.

Al diffuso senso di disorientamento tra gli studi di ingegneria dovuto al contesto emergenziale, si è affiancato un altrettanto diffuso atteggiamento proattivo tra i professionisti, tesi ad approfittare del lockdown per proporre nuove commesse e prepararsi a gare indette dalle pubbliche amministrazioni.

Non solo: la crisi e le norme di contrasto alla recessione, elaborate nel 2020, hanno rimesso al centro del dibattito e dell’attenzione dell’opinione pubblica i temi dell’efficientamento energetico degli edifici, della loro messa in sicurezza in chiave antisismica, del recupero e del risanamento del patrimonio edilizio e della rigenerazione urbana. Di conseguenza, già a settembre del 2020 per molti studi professionali, la domanda di consulenze e progettazione ha subito una certa accelerazione: il settore dell’ingegneria e architettura ha rappresentato per molti versi una sorta di “puntello”, seppure di dimensioni limitate, evitando che la crisi fosse ancora più profonda.

Superbonus 110% e fatturato: detrazione e liquidità

Benché i numeri parlino chiaramente e ammesso che il 2021 segua lo stesso trend, quello che fa preoccupare sono i dati 2022. Il biennio 2020-2021 è stato, infatti, influenzato dal crescente utilizzo del sistema "sconto in fattura" mediante il quale i professionisti hanno scontato integramente il loro corrispettivo al cliente finale, procedendo poi con la cessione del credito. In questo biennio alla detrazione indiretta maturata dai professionisti ne è seguita nella magior parte casi quella liquidità necessaria alla sopravvivenza degli operatori del settore professionale (non di vive di sole detrazioni!).

Il 2022 si è aperto con una novità che è entrata a gamba tesa sulle progettazioni già avviate in viurtù di contratti che prevedevano già lo sconto in fattura. Con i recenti interventi di modifica al meccanismo delle opzioni alternative, le possibilità di cessione di detrazioni indirette, maturate cioè a seguito di sconto, si sono considerevolmente ridotte sia per la decisione di molti operatori di non acquistarle più (Poste Italiane) che per la saturazione dei platfond disponibili di altri (CDP ha chiuso e molte banche si avviano alla fine). L'effetto è già percepibile dalle imprese (le più sofferenti) e a breve lo diventerà anche per i professionisti che si troveranno ricchi di bonus fiscali e poveri di denaro liquido, aprendo quindi ad una delle peggiori e più strane crisi del mondo delle costruzioni.

Il commento del Consiglio Nazionale Ingegneri e del Centro Studi CNI

Conferma l’interpretazione dei dati anche l’ing. Armando Zambrano, Presidente CNI: “La crescita delle attività degli studi di ingegneria e architettura in un anno drammatico come il 2020, così come emerge dai dati del Ministero delle Finanze restituisce l’immagine di un comparto nel quale molti professionisti hanno potuto fare affidamento solo sulle proprie competenze cercando in tutti i modi di ricavarsi nuove nicchie di mercato. Non perdere tempo subito dopo la fase più acuta della crisi è stato, a nostro avviso, ciò che ha contributo in massima parte ai risultati certificati attraverso le dichiarazioni fiscali. I Superbonus hanno inoltre sospinto l’effetto crescita e questo conferma l’importanza di politiche di questo tipo, che hanno attivato un processo espansivo necessario al Paese in una fase drammatica, nonostante il Governo oggi esprima un’opinione diversa che noi rispettiamo, ma su cui chiediamo un confronto”.

Conclude Zambrano: “Tutto dimostra che senza i provvedimenti sul recupero del patrimonio edilizio, la fase recessiva sarebbe stata peggiore di quello che si è rivelata. Questo dovrebbe almeno far pensare quanto meno a rimodulare l’operatività dei Superbonus dopo il 2025.”

Dello stesso avviso l’ing. Giuseppe Margiotta, Presidente del Centro Studi CNI: “I dati sull’andamento del volume d’affari degli studi di Ingegneria e Architettura nel 2020, certificati dal Mef - ci permettono di leggere con più chiarezza quello che il nostro Centro Studi aveva rilevato tra gli iscritti nell’anno della crisi: un’accentuata capacità di adattamento, ma soprattutto un diffuso atteggiamento proattivo nonostante il clima di grande disorientamento. Certo, in quella crescita del 45% vi è certamente un elevato livello di sperequazione: le strutture con più esperienza si sono mosse prima e hanno cercato di riposizionarsi, mentre i più piccoli e soprattutto i più giovani nel 2020 probabilmente non avranno registrato in modo così diffuso performance positive. Quello che è importate però per il momento è guardare il fenomeno nel suo insieme. Con un certo orgoglio - conclude - possiamo dire che il nostro comparto, quello dei SIA, fatto di una molteplicità di competenze diffuse sul territorio non si è arreso alle difficoltà e ha contribuito a mitigare una fase recessiva che ricorderemo a lungo”.

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