Superbonus 110%: 10 errori da non ripetere

Benefici e costi a parte, quali sono stati gli errori più rilevanti commessi dal Legislatore relativamente al superbonus 110%? Ecco i 10 più rilevanti

di Gianluca Oreto - 14/12/2023

Arrivati alle fine di questo 2023 e della versione del superbonus con aliquota del 110% può essere opportuno "tirare le fila" senza cadere nel tranello di dover prendere parte ad una discussione che al momento ha creato tanta mistificazione della realtà ma soprattutto fazioni contrapposte: quelli del va tutto bene e quelli del disastro e delle truffe.

Superbonus 110%: diamo a Cesare ciò che è di Cesare

Alcuni aspetti positivi, spesso sottovalutati dai critici dell'ultimo minuto, riguardano il faro acceso da questa misura fiscale su alcuni temi tra i quali:

  • l'importanza della riqualificazione energetica;
  • le criticità del d.P.R. n. 380/2001 in quanto a sanatoria di eventuali difformità edilizie;
  • il ritardo italiano nella digitalizzazione;
  • l'importanza dei controlli dell'Agenzia delle Entrate;
  • la cessione dei crediti fiscali (su cui la speranza è che arrivi un Governo illuminato che possa definirla meglio e metterla a regime).

Senza considerare che investire nel settore dell'edilizia utilizzando le detrazioni fiscali è una delle formule più remunerative perché vuol dire per lo Stato immettere capitali senza dover indebitarsi. Tralasciando l'aspetto legato alla classificazione dei crediti edilizi (sulla quale credo che la partita non sia ancora terminata), occorre tenere a mente che una detrazione fiscale non è un'uscita da parte dello Stato ma una riduzione delle entrate (cosa ben diversa).

Ciò che allarma è che, diversamente dagli anni precedenti, nella prossima Legge di Bilancio per il 2024 si continua a parlare di proroga del superbonus 110% o altre soluzioni per consentire la chiusura dei cantieri in corso ma non di eventuali altre misure per il comparto dell'edilizia o una sistemazione di quelle esistenti. Si parla da anni di un Testo Unico delle detrazioni fiscali in edilizia, senza però che le parole si traducano in fatti concreti.

Superbonus 110%: considerazioni preliminari

Avendo seguito dettagliatamente l'intera storia del superbonus 110% (dal suo concepimento fino alle ultime modifiche), senza alcuna presunzione, ho stilato una lista di errori che sarebbe opportuno prendere in considerazione affinché possano essere evitati nel futuro.

Preliminarmente occorre ricordare che la norma che ha messo in piedi le detrazioni fiscali del 110% è un Decreto Legge nato in piena emergenza Covid. Dalla loro prima versione, gli articoli che riguardano il superbonus e il meccanismo di cessione del credito sono stati modificati 29 volte (da altri Decreti Legge, Leggi di conversione e Leggi di Bilancio). Sono in molti a confondere ancora (spesso con dolo) il superbonus, che è una detrazione fiscale, dal meccanismo delle opzioni alternative, che consente l'utilizzo indiretto del beneficio fiscale maturato dal contribuente a seguito di sconto in fattura o cessione del credito. Non è stato il superbonus a generare le truffe cui sentiamo parlare da giornali e televisioni ma il primo meccanismo di cessione del credito applicato ai bonus senza controllo, in particolare il bonus facciate (che non esiste più) e l'ecobonus ordinario.

Dal Decreto Legge n. 157/2021 (Decreto antifrode), in vigore dal 12 novembre 2021, è sempre possibile orchestrare una truffa utilizzando il meccanismo di cessione (quale misura è esente da questo rischio?) ma occorre la complicità di parecchi soggetti (impresa, tecnico e commercialista) oltre che avere la fortuna di non rientrare nei controlli preventivi e successivi dell'Agenzia delle Entrate, della Guardia di Finanza e dell'Enea.

Superbonus 110%: 10 errori da evitare

Ciò premesso, pur ritenendo che in realtà gli errori siano decisamente più di 10 (non ho inserito l'errore più grande che è quello di aver previsto un'aliquota superiore alla spesa, giustificato dal legislatore per l'utilizzo delle opzioni alternative, né quello di non aver regolato la cessione del credito rimettendola completamente al mercato), ecco la mia personalissima lista (non in ordine di importanza):

10 errori Superbonus

  1. Aver definito questa misura mediante un decreto legge - Il Decreto Legge è un provvedimento che dovrebbe essere utilizzato solo in caso di urgenza.
  2. Aver apportato continua modifiche mediante altri decreti legge - Il Decreto Legge entra in vigore lo stesso giorno della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale ed ha delle tempistiche non compatibili con il settore dell’edilizia.
  3. Non aver previsto una pianificazione della spesa - Gli unici limiti previsti dal legislatore si riferivano unicamente al residenziale e su un massimo di due unità abitative.
  4. Aver previsto la deroga all’art. 49 del d.P.R. n. 380/2001 (Testo Unico Edilizia) - La deroga all’art. 49 ha generato l’idea che si potesse intervenire su immobili con abusi edilizi (quando poteva essere il motivo per incentivare la sanatoria delle difformità) e ha fatto esplodere il numero degli interventi.
  5. Non aver limitato gli interventi alla abitazioni principali e con più necessità - La principale conseguenza è stata quella che la domanda è esplosa, il comparto non era preparato e sul superbonus si sono fiondati faccendieri e affaristi senza qualifica.
  6. Non aver obbligato alla verifica strutturale prima degli interventi di ecobonus 110% - Non sono pochi gli interventi di riqualificazione energetica (cappotto e impianto) realizzati su edifici a forte rischio sismico e grandi vulnerabilità strutturali.
  7. Non aver previsto subito un controllo puntuale sugli interventi e sui crediti fiscali - Si è dovuto attendere il Decreto Antifrode (12 novembre 2021) prima dei controlli preventivi dell’Agenzia delle Entrate.
  8. Aver previsto una finestra temporale eccessivamente limitata su una misura appena nata - L’iniziale orizzonte temporale di un anno e mezzo è stato ripetutamente e senza progettualità prorogato da tutte le forze parlamentari.
  9. Superbonus e cessione del credito sono nati senza un contesto tecnologico adeguato - Enea e Agenzia delle Entrate hanno dovuto creare e adeguare con successive approssimazioni le loro piattaforme tecnologiche.
  10. Non aver coinvolto professionisti e costruttori - La tendenza è scrivere norme eccessivamente prescrittive che mal si prestano ad essere applicate in una realtà complessa. Il legislatore ha ormai il “brutto vizio” di coinvolgere marginalmente chi deve applicare le norme.

Sei d'accordo con il mio elenco di errori? Scrivimi a redazione@lavoripubblici.it per farmi conoscere il tuo punto di vista.

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