Superbonus 110%: a che punto è la proroga per le unifamiliari?

La Camera dei Deputati lavora sul disegno di legge di conversione del Decreto Legge n. 11/2023. Molti gli emendamenti approvati, manca la proroga sulle unifamiliari

Lo scorso 23 marzo, la VI Commissione della Camera dei Deputati in sede referente ha approvato un pacchetto di emendamenti al disegno di legge di conversione del Decreto Legge n. 11/2023 (Decreto blocca cessioni).ì per il quale oggi sono previste le votazioni.

Decreto blocca cessioni: 73 emendamenti all'art. 2

Le 73 proposte di emendamento approvate all'art. 2 del D.L. n. 11/2023 possono essere riassunte in 3 blocchi di modifiche:

  • un primo pacchetto riguarda le eccezioni al blocco delle cessioni che adesso contemplano diverse casistiche che erano state "dimenticate" nella definizione del decreto legge;
  • un secondo pacchetto di misure non riguarda le cessioni ma l'utilizzo dell'aliquota del 110% che era stata diminuita al 90% dal Decreto Aiuti-quater con alcune eccezioni indicate nella Legge di Bilancio 2023;
  • infine viene disposta una interpretazione autentica che riguarda l'utilizzo del meccanismo di cessione,per ridurre i contenziosi.

Niente proroga per le unifamiliari?

Arrivati al 27 marzo 2023 ciò che spicca di più tra gli emendamenti non sono quelli approvati ma quelli su cui si discute ancora, tra cui la richiesta proroga per l'utilizzo del superbonus 110% per le unifamiliari che al 30 settembre 2022 hanno già completato il 30% dei lavori complessivi.

Al momento l'art. 119, comma 8-bis, del Decreto Legge n. 34/2020 (Decreto Rilancio) consente a questi interventi l'utilizzo del superbonus 110% sulle spese sostenute fino al 31 marzo 2023. Una scadenza non più in linea con le problematiche connesse al blocco della cessione dei crediti edilizi (sui quali sembra si stia lavorando per una riapertura dei canali di acquisto di Poste Italiane) alla quali è scaturito la sospensione di molti cantieri.

Le forze di maggioranza hanno più volte rassicurato che la proroga ci sarà e che la scadenza sarà postata verosimilmente al 30 giugno 2023 (ma si parla anche di 30 settembre e 31 dicembre 2023). Ciò che, però, risulta strano è che arrivati al 27 marzo, ancora una volta contribuenti, imprese e professionisti si trovano a vivere giorni di attesa nella speranza che questa proroga arrivi in fretta e sia accompagnata da una soluzione che riapra davvero i canali di cessione, senza i quali qualsiasi estensione temporale non servirà a nulla se non a prolungare l'agonia del comparto delle costruzioni.

Le motivazioni della mancata approvazione della proroga sono molteplici:

  • la prima è che si sta cercando una convergenza sulla data;
  • la seconda è che al gong il Governo decida di pubblicare un Decreto Legge che proroghi solo la data delle unifamiliari e che poi venga abrogato e rimesso all'interno della legge di conversione del D.L. n. 11/2023.

Nei prossimi giorni, le notizie potranno essere più precise. Nel frattempo restiamo tutti in attesa e vigili.

© Riproduzione riservata