Superbonus 110% e condomini: entro quando la proroga?

All’esame della Commissione Bilancio del Senato parecchi emendamenti al Decreto Anticipi chiedono la proroga per l’utilizzo del bonus 110% da parte dei condomini

di Gianluca Oreto - 17/11/2023

Era il 22 settembre 2022 e a pochi giorni dalle elezioni politiche nazionali l’attuale Presidente del Consiglio Giorgia Meloni si rivolgeva ai cittadini per evidenziare le storture degli articoli 119 e 121 del D.L. n. 34/2020 (Decreto Rilancio) ma anche per tranquillizzarli che una volta al Governo Fratelli d’Italia si sarebbe impegnato per tutelare i diritti di chi ha utilizzato il superbonus 110% e migliorare il sistema delle agevolazioni edilizie.

Superbonus e cessione del credito: la giravolta del Governo

Fratelli d'Italia intende intervenire per modificare il funzionamento del superbonus. Come nell'immediato noi vogliamo intervenire per tutelare i cosiddetti esodati del superbonus, ovvero imprese e cittadini rimasti rispettivamente con crediti fiscali e lavori bloccati, rimasti prigionieri delle frequenti modifiche normative. E quindi necessario, da questo punto di vista, accompagnare alla scadenza l'attuale formulazione della norma secondo il principio del legittimo affidamento, cioè nessuna modifica normativa per chi aveva già avviato i lavori che rientravano nel 110. Per il futuro vogliamo intervenire rivedendo, riordinando l'intero sistema delle agevolazioni edilizie esistenti, uniformando l'entità dei bonus che in ogni caso secondo noi non devono superare l'ottanta per 100 del costo sostenuto, indirizzando le agevolazioni prevalentemente verso la prima casa, semplificando come sempre necessario e riducendo gli adempimenti previsti, senza far venire meno la doverosa severità dei controlli”. Queste le parole dell’attuale Presidente del Consiglio.

Cosa è cambiato da quel 22 settembre 2022? Tanto, tantissimo. Dalle stesse dichiarazioni pubbliche della Presidente Meloni, che ha cominciato a definire il superbonus una truffa e un disastro contabile che pesa sulle spalle di tutti gli italiani, fino ad arrivare ai provvedimenti normativi emanati dall’attuale Governo che hanno modificato il superbonus e il meccanismo di cessione senza alcun effetto utile per chi è rimasto invischiato nel blocco dei cantieri.

Stiamo parlando dei seguenti 9 provvedimenti:

Le richieste di proroga

Ma, nonostante questi interventi, arrivati alla fine del superbonus con aliquota al 110% e dopo 2 anni di continue modifiche che hanno bloccato il volano della crescita, ancora oggi non si può dire che il problema del blocco della cessione dei crediti sia stato efficacemente risolto dal’attuale Governo che ha rimesso al mercato il compito di organizzarsi.

Un’evidenza da cui si possono giustificare le continue richieste di proroga per il superbonus 110% arrivate da professionisti, costruttori, associazioni, contribuenti e da parte del Parlamento stesso al momento impegnato nella conversione in legge del Decreto-Legge n. 145/2023 (Decreto Anticipi), in scadenza il 17 dicembre 2023.

Se il Governo dovesse decidere di ascoltare gli allarmi degli operatori del settore, potrebbe accogliere uno degli emendamenti presentati al Decreto Anticipi, la maggior parte dei quali orientati a una eventuale proroga per i condomini al 30 giugno 2024 vincolata:

  • alle condizioni di cui all'articolo 2, comma 2, del Decreto-Legge n. 11/2023 (Decreto Cessioni);
  • allo stato di avanzamento lavori al 31 dicembre 2023.

Relativamente alla prima condizione, potranno accedere alla proroga gli interventi di superbonus per i quali entro il 16 febbraio 2023:

  • risulti presentata la comunicazione di inizio lavori asseverata (CILAS) - nel caso degli edifici da 2 a 4 unità immobiliari e mono proprietario persona fisica (o più proprietari);
  • risulti adottata la delibera assembleare che ha approvato l’esecuzione dei lavori e risulti presentata la CILAS - per i condomini;
  • risulti presentata l’istanza per l’acquisizione del titolo abilitativo - per gli interventi comportanti la demolizione e la ricostruzione degli edifici.

Per quanto concerne lo stato di avanzamento lavori, se la proroga ci sarà probabilmente sarà limitata ai cantieri arrivati al 60% dell’intervento complessivo entro il 31 dicembre 2023 (si parla anche del 30%).

Se, infine, non si dovesse raggiungere un accordo nel decreto Anticipi, il Parlamento potrebbe avere l’ultima cartuccia con la Legge di Bilancio 2024. Tutto dipenderà, come ormai è chiaro, dalle decisioni del Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti e da Fratelli d’Italia.

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