Superbonus 110% e General Contractor: è tutto gratis?

Le risposte dell'Agenzia delle Entrate su Superbonus 110% e General Contractor hanno escluso la possibilità di portare in detrazione i costi di coordinamento ma non di poterli sostenere

di Gianluca Oreto - 21/04/2021

Hanno fatto molto discutere le recenti risposte dell'Agenzia delle Entrate sul superbonus 110% e i General Contractor, con le quali si è esclusa la possibilità di portare in detrazione i costi non "direttamente" imputabili alla realizzazione dell'intervento.

Superbonus 110%: le risposte dell'Agenzia delle Entrate

In particolare, con le risposte 254/2021 e n. 261/2021, l'Agenzia delle Entrate ha chiarito (in parte) i rapporti tra la figura che si sta maggiormente diffondendo nell'ultimo anno (il contraente generale o general contractor) e le detrazioni fiscali del 110% messe a punto dal Decreto Legge n. 34/2020 (Decreto Rilancio).

In realtà, la figura del General Contractor non si sta diffondendo "solo" per gli interventi che accedono al superbonus 110% ma anche per tutti gli altri per i quali l'art. 121 del Decreto Rilancio ha previsto le due opzioni alternative dello sconto in fattura e della cessione del credito.

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Superbonus 110% e opzioni alternative

Con l'art. 121 del Decreto Rilancio, infatti, per gli anni 2020, 2021 e 2022 per il superbonus (sempre che arriverà la proroga) e per gli anni 2020 e 2021 per tutte le altre detrazioni fiscali, i contribuenti possono scegliere di portare in detrazione diretta le spese sostenute oppure optare:

  • per lo sconto in fattura fino ad un importo massimo delle spese sostenute operato dai fornitori, con possibilità per questi ultimi di recuperarlo sotto forma di credito d'imposta oppure cederlo ad altri soggetti, compresi gli istituti di credito e gli altri intermediari finanziari;
  • per la cessione del credito ad altri soggetti, compresi gli istituti di credito e gli altri intermediari finanziari.

Mentre nel primo caso il contribuente si rapporterà direttamente con i fornitori potendo ottenere "solo" uno sconto pari al costo da sostenere (nel caso del superbonus) o della percentuale prevista dalla detrazione in questione, nel secondo caso è possibile "rivendere" il credito maturato attraverso, ad esempio, i vari marketplace, che nel frattempo sono nati e consentono di vendere e acquistare crediti (contrattandone i costi), le banche, le assicurazioni o Poste Italiane.

Superbonus 110%: ma è tutto gratis?

Premesso che personalmente non mi è mai piaciuto parlare di questi interventi limitandomi a rispondere alla domanda "è tutto gratis?", c'è da considerare un aspetto che in pochi prendono in considerazione. A seguito degli interventi di riqualificazione energetica e di riduzione del rischio sismico, il proprietario avrà un immobile più efficiente, meno energivoro, strutturalmente più resistente e che nel complesso avrà incrementato il suo valore con forbici spesso molto ampie in funzione della situazione di partenza.

Per cui, quando mi chiedono "è tutto gratis?" spesso rispondo provocatoriamente "no, ci guadagni pure!".

Superbonus 110% e spese non deducibili

A questo punto si pone il problema delle spese ammissibili alla detrazione fiscale. L'art. 5 del Decreto MiSE 6 agosto 2020 (c.d. Decreto Requisiti tecnici) definisce puntualmente le spese per le quali spetta l'agevolazione fiscale che, come precisato più volte dall'Agenzia delle Entrate, sono quelle direttamente riconducibili agli interventi realizzati. Non sono deducibili, come ammesso dall'Agenzia stessa, le spese dell'amministratore di condominio e quelle del General Contractor per il "coordinamento" delle diverse figure o per lo sconto in fattura.

Superbonus 110%: il valore delle spese non deducibili

Ma, attenzione! l'Agenzia delle Entrate afferma che tali costi non sono detraibili ma non che non si devono pagare. Tralasciando l'aspetto di natura legale (su cui tornerò prossimamente), legato alla possibilità per i General Contractor di "rivendere" attività riservate a professionisti iscritti all'albo o per le quali serve una specifica abilitazione prevista dalla normativa (vedi il coordinamento della sicurezza), che valore diamo ad una figura che da una parte coordina tutte le attività, assicura un risultato, emette una fattura unica e, nel caso, effettua un unico sconto in fattura? E con questo non voglio dire che sono un fan dei General Contractor. Come spesso dico, sono un sostenitore della separazione dei ruoli: chi esegue e chi progetta. Ciò non toglie che il General Contractor possa essere quella figura che coordina l'intero processo, i professionisti e le imprese, ognuno con i loro compiti e le loro responsabilità, nel rispetto della normativa e di ogni professionalità.

Che valore diamo al lavoro di un amministratore di condominio che convoca n assemblee straordinarie non previste nel suo contratto e che (da buon padre di famiglia) cerca di trovare un compromesso tra le diverse esigenze dei condomini?

Tutto ciò che ha un valore ha anche un costo. La domanda che bisognerebbe porsi a monte di qualsiasi intervento che prevede una detrazione fiscale è: che valore diamo ad un lavoro? siamo disposti a pagare un lavoro che pur non andando in detrazione ci sgrava da problematiche e oneri?

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