Superbonus 110%: maggioranza al lavoro per risolvere problemi che il Governo ha creato

In Parlamento si cominciano a discutere le proposte per spostare la data della CILA-Superbonus per i condomini e per sbloccare i crediti edilizi

di Gianluca Oreto - 05/12/2022

La rimodulazione del Superbonus è fondamentale per Forza Italia. Nei giorni scorsi abbiamo presentato le nostre proposte, che si sono tradotte in emendamenti al decreto Aiuti quater. I due interventi principali riguardano la proroga delle Cilas e lo sblocco della cessione dei crediti: il nostro obiettivo è tutelare le aziende del settore edilizio - sono a rischio moltissime imprese e centinaia di migliaia di posti di lavoro - ma anche i cittadini che hanno già avviato i lavori e che, con la scadenza attuale, rischiano di non avere i finanziamenti degli istituti di credito. Le nostre proposte stanno raccogliendo – e ne siamo lieti - ampia convergenza tra gli alleati: continueremo a lavorare in questa direzione con il governo per portare a casa un risultato positivo”.

Lo scrive in una nota Mauro D’Attis, deputato di Forza Italia e commissario regionale Puglia del partito azzurro. Sulla riapertura delle CILAS per i condomini arrivano conferme anche dal Ministero dell'Economia e delle Finanze che dopo il pressing dei partiti che hanno già presentato emendamenti per prorogare al 31 dicembre 2022 la data indicata all'art. 9, comma 2 del Decreto Legge n. 176/2022 (Decreto Aiuti-quater).

Forza Italia, il partito delle imprese, del lavoro e delle professioni, non abbandonerà mai quelle della filiera edile che rischiano di fallire per colpa dei crediti fermi e dell’incertezza normativa”. Queste, invece, le parole della deputata di Forza Italia Erica Mazzetti che continua: “È un motivo di grande orgoglio e soddisfazione constatare che tutto il partito, a partire dai capigruppo Cattaneo e Ronzulli, ha preso a cuore il problema dei crediti e che si sta battendo per evitare quello che sarebbe un disastro per tutta l’economia. In queste settimane tutta Forza Italia sta mantenendo un dialogo costante con le categorie economiche, i costruttori, i professionisti, i tecnici, con tutto il mondo dell’edilizia, riportando nelle dovute sedi di governo le richieste e le preoccupazioni. Per questo è necessario chiarire il quadro normativo e sbloccare i crediti fermi, con ogni misura a disposizione al momento e chiedendo, se necessario, uno sforzo in più. È comunque molto positivo che, dopo le nostre ripetute sollecitazioni, il Governo faccia delle aperture, venendo a, verrebbe da dire, ‘più miti consigli’”.

Spostare la data delle CILAS

Non si conoscono ancora le modalità operative che condurranno ad una modifica di una disposizione che al momento ha bloccato ogni discorso sull'utilizzo del superbonus con aliquota al 110% per i soggetti di cui all'art. 119, comma 9, lettere a) e d-bis) del Decreto Legge n. 34/2020 (Decreto Rilancio). Ricordiamo, infatti, che con l'entrata in vigore del Decreto Aiuti-quater, tutte le CILAS presentate dal 26 novembre 2022 per gli interventi di superbonus sui condomini, consentiranno l'accesso al bonus ma con aliquota del 90% sulle spese sostenute dall'1 gennaio al 31 dicembre 2023.

Ciò che è ormai certo è che una modifica arrivata a metà gennaio (visto che la conversione del Decreto Aiuti-quater scadrà il 17 gennaio 2023) o fine dicembre (con la Legge di Bilancio 2023) servirà a poco e che se davvero il Governo deciderà di offrire almeno due mesi di tempo in più per ottenere il 110% anche per il 2023, dovrebbe formulare l'art. 9, comma 2 del Decreto Aiuti-quater nel seguente modo:

2. Le disposizioni di cui al comma 1, lettera a), numero 1), non si applicano:

a) agli interventi per i quali, alla data del 28 febbraio 2023, risulti presentata, ai sensi dell’articolo 119, comma 13-ter, del citato decreto-legge n. 34 del 2020, la comunicazione di inizio lavori asseverata (CILA) e, in caso di interventi su edifici condominiali, all’ulteriore condizione che la delibera assembleare che abbia approvato l’esecuzione dei lavori risulti adottata in data antecedente al 25 novembre 2022;

b) agli interventi comportanti la demolizione e la ricostruzione degli edifici, per i quali alla medesima data del 28 febbraio 2023, risulti presentata l’istanza per l’acquisizione del titolo abilitativo.

Nei prossimi giorni comprenderemo meglio se alle parole degli ultimi giorni seguiranno fatti (emendamenti risolutivi) e se il Governo sceglierà davvero di trovare una soluzione che lui stesso ha creato con una formulazione disattenta.

Lo sblocco dei crediti edilizi e le problematiche

Più complicata sarà la soluzione per lo sblocco dei crediti edilizi che al momento risulta vittima inconsapevole e incolpevole di un meccanismo di cessione evidentemente scritto male. Lo dimostrano le numerose sentenze della Corte di Cassazione che hanno evidenziato le numerose falle che al momento hanno bloccato tutto.

Il problema principale è rappresentato dall'assenza di "garanzia" sul credito fiscale. Diversamente da come ipotizzato da molti operatori, benché il credito passi dalla Piattaforma di cessione dell'Agenzia delle Entrate, lo stesso non risulta garantito da parte dello Stato. La Cassazione ha sufficientemente chiarito che la piattaforma di cessione del Fisco è solo uno strumento per comunicare l'intento di utilizzare il credito con un'opzione alternativa alla detrazione diretta.

Oltre a questo, la Cassazione ha recentemente ricordato due note dell'Unità di Informazione Finanziaria per l'Italia (UIF) inviate agli operatori del settore finanziario e creditizio:

  • la prima (Comunicazione del 16 aprile 2020) ha richiamato l'attenzione, già prima della pubblicazione del Decreto Rilancio, su alcuni fattori di rischio ed elementi sintomatici di possibili operatività illecite;
  • la seconda (Comunicazione dell'11 febbraio 2021) ha ulteriormente sollecitato gli operatori a svolgere una più penetrante attività di controllo e di vigilanza proprio con riferimento alla procedura di cessione del credito di imposta introdotto dal Decreto Rilancio.

E proprio alla luce di queste due comunicazioni, la Cassazione ha rimandato ai Tribunali la decisione sulla "responsabilità" penale e civile dei cessionari che non hanno compiuto le necessarie e diligenti verifiche su alcuni crediti fiscali risultati poi inesistenti per inesistenza dei lavori effettuati.

L'idea del Governo è, però, quella di seguire le indicazioni di Ance e Abi consentendo ai cessionari di compensare i crediti con gli F24. "Ci sono emendamenti sia in direzione di proroga che di sblocco dei crediti, come ad esempio la proposta, venuta da Abi e Ance, sulla compensazione con F24. Non sappiamo se il governo recepirà quella proposta ma ci sembrava meritevole di attenzione". Queste le parole del senatore della Lega Claudio Borghi che ha anche confermato che l'eventuale recepimento dipenderà dal MEF.

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