Superbonus e blocco cessione: nuova proroga e garanzia SACE

Nuova proroga per le unifamiliari e un finanziamento garantito da SACE per valorizzare i crediti fiscali da Superbonus

di Redazione tecnica - 07/08/2023

Sarebbe servito molto meno di un Decreto “urgentissimo”. Poteva bastare un impegno del Governo e la voglia di risolvere un problema cominciato il 27 gennaio 2022 (data di entrata in vigore del D.L. n. 4/2022, Decreto Sostegni-ter), invece dopo mesi di silenzio e qualche settimana di interlocuzione con gli Esodati del Superbonus potrebbe arrivare un nuovo provvedimento d’urgenza che non risolverà nulla.

La proroga per le unifamiliari

Si parla, infatti, di un nuovo Decreto Legge che potrebbe arrivare nelle prossime settimane che rinvierà (nuovamente) la scadenza del superbonus 110% previsto per le unifamiliari. Stiamo parlando della scadenza del 30 settembre 2023 prevista per portare in detrazione al 110% le spese sostenute dalle persone fisiche su edifici unifamiliari e unità immobiliari con accesso autonomo e indipendenza funzionale che già il 30 settembre 2022 avevano completato il 30% dell’intervento complessivo.

Non stiamo parlando, dunque, di una nuova proroga per aprire il bonus ad una nuova platea di beneficiari ma solo una dilazione dei tempi per consentire a chi ha avviato un cantiere di poterlo portare a termine utilizzando il bonus 110%. Una necessità nata dal blocco della cessione del credito che come principale effetto ha portato alla sospensione di molti cantieri, in costante attesa che i canali di cessione possano riaprirsi.

Una nuova proroga che non servirà assolutamente a nulla se non accompagnata da una soluzione al blocco della cessione. Solo lo sblocco dei crediti incagliati potrà, infatti, avere effetti sulla sospensione dei cantieri.

Garanzia SACE

Sullo sblocco dei crediti la soluzione del Decreto “urgentissimo” riguarderà la garanzia SACE per valorizzare i crediti fiscali da Superbonus. Qualcosa di simile a quanto previsto nella legge di conversione del Decreto Aiuti Quater con la quale era stata data possibilità per le imprese edili (codici ATECO 41 e 43) di richiedere un finanziamento garantito da SACE.

Si parla di una nuova garanzia SACE come se il Governo avesse completamente dimenticato le partecipazioni dello Stato a molte imprese come Cassa Depositi e Prestiti o Poste Italiane che potrebbero semplicemente (e senza alcun provvedimento emergenziale) riaprire i canali di acquisto dei crediti incagliati. Una soluzione velocissima che eviterebbe di far perdere la prima rata relativa alle spese sostenute nel 2022.

La protesta degli Esodati del Superbonus

È così che dopo settimane di incontri con il superconsulente del Ministero dell’Economia, Enrico Zanetti, e le rassicurazioni su una soluzione a breve, gli Esodati del Superbonus hanno deciso di tornare in prima linea con un nuovo presidio. Di seguito il loro comunicato stampa.

“L'indignazione e la delusione si fanno sempre più aspre tra noi di fronte a quella che è, senza mezzi termini, una beffa indirizzata verso Imprenditori, Padri e Madri di Famiglia che hanno creduto e si sono affidati ad una legge dello Stato intraprendendo in PIENA LEGITTIMITÀ i progetti di riqualificazione delle proprie abitazioni e di quelle dei loro clienti. Solo oggi, Domenica 6 Agosto, abbiamo appreso dagli organi di stampa che l'ordine del giorno del Consiglio dei Ministri convocato per domani, l'ultimo prima della pausa agostana, omette scandalosamente la discussione del decreto per lo sblocco dei crediti fiscali che, ricordiamo, avrebbe dovuto avere carattere "Urgentissimo". Questo, nonostante il nostro diretto coinvolgimento in un tavolo tecnico con il MEF. Questa sfrontata trascuratezza è la prova evidente di come le promesse e gli impegni nei confronti di coloro che attendono risposte sui Bonus Edilizi vengano miseramente traditi.

Siamo tutti in prima linea per i diritti di Committenti e Imprese coinvolti direttamente in questa farsa a danno di tutti gli Italiani e ci sentiamo in dovere di esprimere, a nome di tutti, una indignazione senza precedenti di fronte a tanta insensibilità.

Data la clamorosa indifferenza mostrata, in primis, dai Ministri Competenti, la nostra associazione sarà in prima fila al presidio di lunedì 7 Agosto presso il Ministero dell'Economia e delle Finanze. Questa non sarà una semplice manifestazione: segnerà l'avvio di una serie di azioni che pianifichiamo come risposta al palesato disinteresse dell'esecutivo.

Nei prossimi giorni e settimane, intensificheremo le nostre iniziative, collaborando con altri enti e associazioni, per garantire che le nostre legittime  richieste a tutela di cittadini onesti non cadano nel vuoto. Se l'atteggiamento sdegnoso dell'esecutivo dovesse persistere, le nostre reazioni, rimanendo nella piena legalità, saranno decise e implacabili.

Il rispetto di chi ha agito in base alle leggi dello Stato e il diritto al legittimo affidamento sono sacrosanti e non possono essere calpestati. Facciamo appello a ciascuno di voi per unirvi a noi e amplificare la nostra voce contro questa ingiustizia.

Con ferma determinazione e gratitudine per il vostro costante appoggio”.

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