Superbonus e cessione del credito: il mistero del tesoretto perduto

Sembrerebbe che l'extragettito fiscale derivante anche dagli interventi Superbonus non sia destinato a sbloccare i c.d. "crediti incagliati"

di Redazione tecnica - 24/03/2023

Se dovessimo chiamarlo come un romanzo, l’ultimo capitolo della saga sul Superbonus potrebbe intitolarsi “Il Superbonus e il mistero del tesoretto perduto”. Mistero perché ci sono dei risvolti poco conosciuti, nella questione dei crediti incagliati e del blocco della cessione, operata dal Governo con l’emanazione del D.L. n. 11/2023, e che riguardano l’utilizzo del “tesoretto” generato dagli interventi previsti dal D.L. n. 34/2020 (Decreto Rilancio).

Superbonus e cessione del credito: il mistero dell'extragettito fiscale

Se n’è parlato nel corso della tavola rotonda organizzata presso il teatro Capranichetta a Roma dall’Associazione Esodati del Superbonus, a cui hanno preso parte diversi parlamentari, rappresentanti dei partiti politici e di numerose associazioni di categorie professionali e di impresa.

Un’occasione che ha messo in luce come il blocco delle cessioni sia stata una scelta esclusivamente politica, così come il lasciare in sospeso la questione dei crediti incagliati. Come ha specificato il presidente dell’Associazione, arch. Simone Giovanna, il Governo avrebbe infatti scelto di destinare il tesoretto” generato dal Superbonus e contenuto nell’extragettito dichiarato e riconosciuto anche dal MEF, per dare copertura agli aiuti per l’aumento dei costi energetici e per dare copertura alla riforma fiscale, senza quindi risolvere, almeno in parte, il problema dei c.d. “crediti incagliati”.

Quello che si delinea, secondo Giovanna, è “un quadro inquietante che speriamo venga smentito al più presto attraverso atti concreti da parte delle istituzioni. Da parte nostra continueremo a lottare per i nostri diritti, per quelli dei committenti, delle imprese e dei tecnici coinvolti”.

In attesa anche dei dati del Governo, che certifichino il presunto buco di bilancio nelle Casse dello Stato di cui più volte l'esecutivo ha parlato e che sarebbe stato causato dall’utilizzo improprio delle agevolazioni fiscali, il mistero si infittisce sempre di più. Il finale del romanzo al momento non è a lieto fine: allo stato attuale infatti parte dell’extragettito fiscale non sarà destinata a chi quei crediti, per usare le parole dell’arch. Giovanna, “li ha maturati legittimamente seguendo una legge dello Stato”.

 

 

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