Superbonus e Legge di Bilancio: numeri, futuro e criticità

Alla vigilia della definizione della prossima Legge di Bilancio il superbonus rappresenta un problema per il Governo

di Redazione tecnica - 06/09/2023

Il termometro Enea ha già superato quota 80 miliardi di euro per i soli interventi di superbonus che riguardano la riqualificazione energetica (super ecobonus). Considerando l'impatto del super sismabonus (di cui non si conoscono i numeri), è verosimile pensare che le detrazioni fiscali messe a punto dall'art. 119 del Decreto Legge n. 34/2020 (Decreto Rilancio) abbiano avuto un impatto vicino ai 100 miliardi di euro.

Gli stanziamenti sul superbonus

Ma quanto era stato previsto di investire sul superbonus 110%? Per scoprirlo è sufficiente avere un po' di memoria storica sugli aggiornamenti che hanno riguardato l'art. 119 del Decreto Rilancio. In particolare, dopo la sua conversione in legge e il primo correttivo (il Decreto-Legge 14 agosto 2020, n. 104, convertito con modificazioni dalla Legge 13 ottobre 2020, n. 126), è arrivata la Legge 30 dicembre 2020, n. 178 (Legge di Bilancio 2021) che ha previsto:

  • la prima proroga all'orizzonte temporale del superbonus (fino al 30 giugno 2022);
  • gli stanziamenti previsti a copertura del superbonus e della sua proroga (per la quale si sarebbe dovuto attendere la conferma dell'Unione Europea, poi arrivata a ridosso della nuova scadenza).

L'art. 1, comma 72 della Legge di Bilancio 2021 prevedeva per il superbonus i seguenti oneri:

  • 893,7 milioni di euro per l’anno 2021;
  • 3.099,9 milioni di euro per l’anno 2022;
  • 4.590,4 milioni di euro per l’anno 2023;
  • 4.224,5 milioni di euro per l’anno 2024;
  • 4.128,9 milioni di euro per l’anno 2025;
  • 3.361,1 milioni di euro per l’anno 2026;
  • 37,78 milioni di euro per l’anno 2033.

Il successivo comma 73 prevedeva nuovi oneri a copertura della proroga, valutati in:

  • 3,9 milioni di euro per l’anno 2021;
  • 206,9 milioni di euro per l’anno 2022;
  • 2.016 milioni di euro per l’anno 2023;
  • 1.836,7 milioni di euro per l’anno 2024;
  • 1.743,8 milioni di euro per l’anno 2025;
  • 1.743,5 milioni di euro per l’anno 2026;

che in parte sarebbero stati coperti con le risorse previste dal PNRR e dal Fondo per lo sviluppo e la coesione.

L'evoluzione dell'orizzonte temporale

Non si possono fare previsioni, ma se il superbonus fosse davvero terminato a dicembre 2021, considerate le evidenti problematiche applicative iniziali, i numeri non sarebbero stati quelli registrati.

Se i numeri sono stati completamente diversi da quelli previsti e se si vuole ricercare un colpevole, occorre non dimenticare che tutte le successive proroghe hanno visto una certa convergenza di intenti da parte di tutto il Parlamento.

Proprio a causa delle proroghe e per delle deadline progressivamente spostate di 3/6 mesi, allo stato attuale la spesa in superbonus è stata di oltre 3,5 miliardi di euro al mese. Troppi secondo il Ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti che ha recentemente ha sottolineato gli effetti negativi del superbonus che avrebbero ingessato la politica economica.

Secondo il Ministro Giorgetti tra superbonus, Covid, caro energia e guerra in Ucraina, il conto da pagare risulterebbe molto salato e le problematiche nella definizione della prossima Legge di Bilancio altissime.

30 miliardi di crediti edilizi bloccati

È proprio per questo motivo che, alla vigilia della definizione della prima bozza di Legge di Bilancio 2024, si parla già di nuovi tagli per il superbonus ma anche di una nuova possibile proroga riservata al completamento dei lavori nei condomini.

Non si parla, però, del blocco dei crediti edilizi diventato ormai un problema che molti vorrebbero dimenticare. Secondo le stime di giugno degli uffici parlamentari sarebbero 30 i miliardi bloccati che coinvolgerebbero ben 33mila imprese e 350mila famiglie. "Un impatto devastante" lo ha definito la Presidente dell'Associazione Nazionale Costruttori Edili (ANCE), Federica Brancaccio che ha precisato "noi non siamo i paladini del Superbonus, è stata sicuramente un’agevolazione nata durante un momento drammatico per l’economia italiana che non poteva essere stabilizzata negli anni, ma detto ciò, questo incentivo ha dato uno shock all’economia contribuendo a un Pil eccezionale”.

Preso atto del fatto che i costi del superbonus sono stati sottostimati, allo stesso tempo la Presidente dei costruttori afferma che “ora la cura non può ammazzare il paziente e bisogna stare attenti a non generare un boomerang a danno di imprese e famiglie”.

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