Superbonus e riqualificazione energetica: pensare a un testo unico delle detrazioni

Audizione di Confprofessioni in Commissione Finanze alla Camera: gli incentivi hanno sostenuto l'economia e vanno strutturati per sostenere gli obiettivi della Direttiva Green

di Redazione tecnica - 18/01/2024

La scelta di un indirizzo definitivo da parte del Governo e la stabilizzazione delle agevolazioni fiscali nel settore dell’edilizia, una volta per tutte, dopo ben 30 modifiche normative al Superbonus nell’arco di 3 anni e mezzo. Stabilizzazione che passa anche dalla redazione di un Testo Unico delle detrazioni fiscali e dal puntare a obiettivi di efficientamento energetico a medio-lungo termine, pensando alla prossima approvazione definitiva della Direttiva Green.

Conversione in legge del Decreto "Salva Superbonus": l'audizione di Confprofessioni

Sono queste le richieste fatte dalla vicepresidente di Confprofessioni, notaio Claudia Alessandrelli, nel corso dell’audizione in Commissione Finanze alla Camera - dove è iniziata la discussione per la conversione in legge del c.d. “Decreto Salva Superbonus”, D.L. n. 212/2023 – con l’obiettivo di trovare una soluzione anche per gli edifici condominiali che devono ancora terminare i lavori ammessi a detrazione, il 15% circa dei cantieri, per un importo di circa 10 miliardi di euro.

Se Confprofessioni esprime un sostanziale apprezzamento per il provvedimento, poiché contribuisce a trovare una soluzione per la “coda finale” del superbonus 110%, con particolare riferimento a tutti quei cantieri avviati sulla base di una corretta programmazione dei lavori, ma rallentati da eventi – quale il blocco della cessione dei crediti edilizi e le continue variazioni normative relative alle detrazioni fiscali - non dipendenti dalle imprese, dai professionisti e dalle famiglie, allo stesso tempo la soluzione della “sanatoria fiscale” contenuta del Decreto non sembra comunque idonea ad evitare eventuali contenziosi che potranno sorgere tra imprese, professionisti e condominii a causa del rallentamento o della sospensione dei cantieri. Non solo: «la sanatoria non tiene conto della complessa realtà tecnica che sta dietro al mondo dell’edilizia ed è altamente probabile che si renderanno comunque necessarie alcune opere di completamento nel 2024 i cui costi è opportuno chiarire come saranno disciplinati, in sede di conversione».

Facendo qualche esempio concreto, se vanno eseguite opere utili a confermare il salto di classe energetica previsto dalle norme per accedere al Superbonus, i lavori potranno beneficiare dei bonus ordinari, anche se, sottolinea Alessandrelli, la nuova disposizione non specifica nulla a tale riguardo. «In tal senso in sede di conversione auspichiamo un chiarimento da parte del Parlamento, volta a disciplinare questo aspetto».

Altro nodo da chiarire poi, l’erogazione del contributo in favore dei soggetti con reddito di riferimento non superiore a 15mila euro, che eseguono gli interventi agevolati sui condomini, per le spese sostenute dal 1° gennaio 2024 al 31 ottobre 2024, a condizione che entro la data del 31 dicembre 2023 sia stato raggiunto uno stato di avanzamento dei lavori non inferiore al 60%. Si attende infatti ancora il decreto attuativo del MEF, previsto entro 60 giorni dall’entrata in vigore del D.L.

Superbonus: una valutazione sull'impatto economico della misura

Il vicepresidente di Confprofessioni sottolinea anche come sarebbe necessaria una valutazione oggettiva dell’impatto dei bonus e del sistema di detrazioni fiscali nel settore dell’edilizia, prendendo in considerazione non il solo calcolo dell’impatto sulla spesa pubblica e sul disavanzo per lo Stato, ma anche le ripercussioni economiche e sociali, di medio-lungo periodo, che hanno generato una serie di esternalità positive.

L’auspicio è quindi per una revisione complessiva del sistema di detrazioni fiscali nel settore dell’edilizia, accorpando, per esempio, tutti i bonus sotto un’unica detrazione fiscale, oppure rimodulando gradualmente i meccanismi con modalità di incentivazione differenziata, in base alle classi energetiche o alle classi di rischio delle costruzioni, anche in vista della Direttiva case green.

«Tale risultato potrebbe essere raggiunto anche attraverso l’elaborazione di un Testo Unico che generi una semplificazione della documentazione da produrre per accedere ai bonus fiscali in materia di riqualificazione energetica e recupero edilizio. Bisognerebbe, altresì, standardizzare le tipologie di intervento e individuare chiaramente gli ambiti oggettivi e soggettivi di applicazione, ai fini di una maggiore chiarezza sull’applicabilità delle misure agevolative e di una riduzione dei tempi di rilascio delle autorizzazioni necessarie per gli interventi agevolati».

Efficienza energetica: detrazioni fiscali e Direttiva Green

Proprio sulla EBPD Alessandrelli ha evidenziato come sia impensabile raggiungere gli obiettivi della Direttiva europea sulle prestazioni energetiche degli edifici senza un sistema di misure stabili e di incentivi, che possa contribuire alla realizzazione delle opere di efficientamento energetico con una prospettiva di lungo termine. «Un obiettivo particolarmente sfidante per l’Italia poiché si stima che nel nostro Paese circa 1,8 milioni di edifici residenziali sul totale di 12 milioni rientrino tra gli edifici più energivori (con classe energetica G), mentre il Superbonus 110% ha riguardato sino ad ora meno di 500 mila edifici».

L’invito è quindi a non disperdere i risultati sino a questo momento conseguiti in termini di rilancio del settore edile e dell’intera economia del Paese, e di sfruttare appieno il potenziale in termini di crescita economica attivato con il Superbonus 110% e con le altre detrazioni edilizie, «contribuendo, parallelamente, ad una riqualificazione edilizia ed energetica, in linea con il valore della sostenibilità ambientale ed in un’ottica prospettica funzionale al rafforzamento degli obiettivi di decarbonizzazione del settore, puntando ad avere un parco immobiliare a emissioni zero», conclude Alessandrelli.

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