Valutazione investimenti su infrastrutture idriche: le linee guida operative del MIMS

Il documento fornisce un quadro analitico di riferimento per valutare le future proposte progettuali relative agli interventi infrastrutturali nel settore idrico di competenza del Ministero

di Redazione tecnica - 13/10/2022

Sono state adottate, con il decreto del Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili dell’11 ottobre 2022, le “Linee Guida Operative per la valutazione delle opere pubbliche – Settore idrico” a termine della valutazione delle osservazioni pervenute con la consultazione pubblica avviata lo scorso 16 settembre.

Valutazione degli investimenti in opere pubbliche - settore idrico: le Linee Guida Operative del MIMS

Le linee guida, come nel caso di quelle adottate per il settore ferroviario e per il settore stradale, rappresentano il punto di riferimento metodologico per la definizione delle analisi di valutazione ex-ante dei progetti relativi alle tipologie di infrastrutture idriche rientranti nella competenza del Ministero delle infrastrutture e delle mobilità sostenibili in termini di pianificazione, monitoraggio della realizzazione, finanziamento e controllo. Esse si applicano ai progetti presentato al Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili a decorrere dal 1° gennaio 2023.

Il documento fornisce un quadro analitico di riferimento per valutare le future proposte progettuali relative agli interventi infrastrutturali nel settore idrico di competenza del Ministero e fornisce criteri, metodologie, strumenti e indicazioni pratiche di orientamento sia ai soggetti proponenti (le Regioni e le Province Autonome, le Autorità di Distretto Idrografico, gli Enti di Governo d’Ambito del Servizio Idrico Integrato) in fase di individuazione e definizione delle proposte progettuali nonché predisposizione dei Progetti di Fattibilità Tecnico Economica (PFTE), sia alle competenti strutture del Mims (Direzione generale per le dighe e le infrastrutture idriche e Struttura Tecnica di Missione). In questo modo si forniscono gli strumenti di valutazione per determinare l’ammissibilità delle proposte ai finanziamenti pubblici, attraverso le principali dimensioni che caratterizzano la sostenibilità di un progetto: economica, ambientale, sociale e di governance, in linea con gli standard europei e internazionali.

In particolare, le Linee Guida si focalizzano sulla valutazione ex-ante degli investimenti e, nel richiamare i principi generali di valutazione, ne dettaglia maggiormente la metodologia di applicazione pratica con un costante riferimento, oltre che alle Linee Guida stesse, alla Guida per l’Analisi Costi-Benefici dei Progetti d’Investimento pubblicata dalla DG per le Politiche Regionali e Urbane della Commissione Europea.

Questi i contenuti del Documento:

  • Obiettivi e risultati attesi;
  • Valutazione ex-ante delle infrastrutture dell’approvvigionamento idrico;
  • Analisi di fattibilità tecnica – l’analisi della domanda;
  • Analisi di fattibilità tecnica – l’analisi delle alternative;
  • Valutazione economica;
  • Analisi di rischio e incertezza;
  • Sintesi del percorso metodologico da seguire per la valutazione economica ex – ante delle infrastrutture idriche;
  • La sostenibilità ambientale nel quadro della valutazione degli investimenti in opere pubbliche;
  • La sostenibilità sociale e la governance nel quadro della valutazione degli investimenti in opere pubbliche.

Ambito di applicazione delle Linee Guida Operative

L’ambito di applicazione delle Linee Guida è costituito dalle infrastrutture di competenza del MIMS. Esse sono contenute nell’art. 5 comma 5 del DPCM 23 dicembre 2020, n. 190 – (Regolamento recante l'organizzazione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti) e sono integrate dagli sviluppi normativi conseguenti all’ approvazione del Piano Nazionale di Ripresa e resilienza (PNRR) con Decisione di Esecuzione del Consiglio Europeo nel luglio 2021.

Le competenze derivanti dal citato DPCM n.190/2020, che fanno capo alla Direzione generale per le dighe e le infrastrutture idriche, sono le seguenti:

  • approvazione tecnica dei progetti e vigilanza sulla costruzione e sulle operazioni di controllo che i gestori e i concessionari sono tenuti ad espletare sul funzionamento delle dighe in invaso sperimentale aventi le caratteristiche indicate all'articolo 1, comma 1, del decreto-legge 8 agosto 1994, n. 507, convertito, con modificazioni dalla legge 21 ottobre 1994, n. 584, di seguito «grandi dighe», e adozione dei provvedimenti previsti dalla normativa di settore;
  • approvazione tecnica dei progetti di manutenzione straordinaria e ristrutturazione, vigilanza sulle operazioni di controllo che i gestori e i concessionari sono tenuti ad espletare sul funzionamento delle grandi dighe in esercizio, e adozione dei provvedimenti previsti dalla normativa di settore;
  • istruttoria tecnica e approvazione delle rivalutazioni delle condizioni di sicurezza sismica e idrologicoidraulica delle grandi dighe e approvazione dei relativi progetti di miglioramento e adeguamento; d) approvazione tecnica dei progetti delle opere di derivazione e di adduzione all'utilizzazione, nonché vigilanza sulla costruzione e sulle operazioni di controllo e di manutenzione che i gestori e i concessionari sono tenuti ad espletare, nonché adozione dei provvedimenti previsti dal regolamento di cui all'articolo 6, comma 4-bis, della legge 1° agosto 2002, n. 166;
  • approvazione tecnica dei progetti e vigilanza sulla costruzione e sulle operazioni di controllo delle opere affidate dalle Province autonome di Trento e Bolzano ai sensi dell'articolo 5 del decreto del Presidente della Repubblica del 22 marzo 1974, n. 381;
  • istruttoria tecnica e parere di competenza sui progetti di gestione degli invasi nell'ambito del procedimento di approvazione regionale;
  • programmazione e monitoraggio degli investimenti per l'incremento della sicurezza delle grandi dighe e delle loro derivazioni;
  • programmazione e monitoraggio degli investimenti di grandi infrastrutture idriche e delle relative opere di derivazione per il contrasto ai fenomeni di siccità e alluvionali;
  • procedimenti in materia di infrastrutture strategiche di competenza avviati ai sensi della legge 21 dicembre 2001, n. 443;
  • sottoscrizione degli accordi di Programma Quadro nel settore idrico, per le materie di competenza ai sensi dell'articolo 158 del codice dell'ambiente di cui al decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152;
  • attività concernenti l'emanazione della normativa tecnica e tecnico-amministrativa in materia di dighe e di infrastrutture idriche ed elettriche;
  • supporto e assistenza tecnica alle componenti del Servizio nazionale della Protezione civile in materia di dighe e di infrastrutture idriche, compresi i piani di laminazione;
  • supporto nell'ambito dei rapporti con le autorità di bacino distrettuali e con le altre pubbliche amministrazioni nelle materie di competenza;
  • supporto allo sviluppo del sistema informativo relativo alle grandi dighe e alle opere di derivazione in raccordo con la Direzione generale per la digitalizzazione, i sistemi informativi e statistici (DSIS) e relativa gestione applicativa;
  • contenzioso amministrativo e giurisdizionale nelle materie di competenza.

Competenze aggiuntive provengono al MIMS anche dal Piano nazionale di interventi infrastrutturali e per la sicurezza nel settore idrico (decreto-legge  n. 121/2021, convertito dalla legge n. 156/2021) del quale il MIMS è soggetto attuatore per stralci successivi in funzione delle risorse finanziarie progressivamente disponibili.

Al MIMS spetta anche il monitoraggio dell'attuazione degli interventi e la definizione delle misure di accompagnamento ai soggetti attuatori per la risoluzione di eventuali criticità nella programmazione e nella realizzazione degli interventi.

Le infrastrutture idriche di competenza del MIMS

Le infrastrutture idriche di competenza del MIMS possono essere così classificate:

  • grandi dighe, anche multi-obiettivo;
  • infrastrutture di approvvigionamento, anche da fonti non convenzionali, per uso civile, irriguo e industriale;
  • infrastrutture per la produzione idroelettrica;
  • reti idriche per uso civile;
  • Infrastrutture e reti a uso multiplo, anche per la bonifica e protezione idraulica.

Il tema della sostenibilità ambientale

Per quanto riguarda la sostenibilità ambientale degli investimenti, le Linee Guida fanno riferimento al “Regolamento sulla Tassonomia” e al relativo Regolamento Delegato sugli obiettivi climatici adottato dalla CE, in vigore dal 1° gennaio 2022, oltre ad ispirarsi direttamente al regolamento sul Dispositivo europeo di Ripresa e Resilienza (RRF) e  alla Comunicazione della Commissione europea che dettaglia la metodologia di applicazione del principio del “Do no significant harm” (DNSH) all’interno del RRF.

Infine, tenendo conto delle caratteristiche intrinseche del settore idrico, in cui il cambiamento climatico influenza direttamente le condizioni operative delle infrastrutture, la valutazione degli investimenti viene svolta tenendo conto della disponibilità delle risorse e della loro distribuzione spaziale e temporale. Sotto questo profilo, il documento intende anche fornire ai soggetti proponenti indicazioni sui contenuti che gli studi di impatto del cambiamento climatico dovrebbero avere in relazione alla valutazione tecnico-economica delle alternative infrastrutturali.

 

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