Superbonus 110%: l'obiettivo è deviare l'attenzione

30/08/2023

Faranno ancora parecchio discutere le dichiarazioni della Presidente Giorgia Meloni, che dopo il Consiglio dei Ministri post ferie estive ha definito il superbonus una "tragedia contabile che pesa sulle spalle di tutti gli italiani", e quelle di Italo Bocchino, che nel corso dell'ultima puntata de "L'aria che tira" andata in onda su LA7 ne ha parlato come una "operazione di truffa criminale".

Dichiarazioni non il linea né con l'ultimo report della Guardia di Finanza (dalla quale si evince una percentuale dello 0,5% delle frodi sul totale degli interventi di superbonus) né con le analisi pubblicate da Nomisma, Censis, Ance, Centro Studi CNI, Federcepicostruzioni, Cresme e Fondazione Nazionale dei Commercialisti (che hanno più volte evidenziato gli effetti diretti e indiretti del superbonus sull'intera economia).

La tutela del diritto acquisito

Ciò che non si comprende, però, è come mai il Governo (e buona parte della comunicazione) voglia indirizzare ogni discussione sugli effetti del superbonus e sulle frodi. Argomenti che hanno calamitato l'informazione tra la fine del 2021 e il 2022 ma su cui non sarebbe più necessario parlare.

È ormai chiaro a tutti che il superbonus è a fine vita. Il Decreto Legge n. 11/2023, con l'abolizione del meccanismo delle opzioni alternative, ne ha dato ulteriore certificazione.

La problematica più grande resta sempre la stessa: il blocco della cessione dei crediti edilizi che sta distruggendo il comparto delle costruzioni e mettendo a rischio il futuro di chi ha avuto fiducia in questa misura e poi si è ritrovato in corsa con una legge delle Stato e delle condizioni del mercato completamente diverse.

Secondo Erica Mazzetti (responsabile nazionale del dipartimento dei Lavori pubblici di Forza Italia e componente VIII Commissione ambiente), a cui evidentemente piace dare un colpo al cerchio e uno alla botte, "Il Presidente del Consiglio Meloni ha ragione quando dice che il Superbonus è stato concepito male in partenza e modificato pure peggio - aggiungo io. Talmente scritto male che chi ha rispettato le norme - non mi riferisco ai tentativi di truffe prontamente bloccati - oggi si trova nei guai. Dobbiamo salvaguardare chi ha investito e riposto fiducia nelle norme dello Stato, per quanto scritte male: è nel programma di governo del Centrodestra, è un impegno preso".

Detrazione e opzioni alternative: che confusione!

Continua, dunque, la confusione politica e mediatica tra la detrazione fiscale (il superbonus) e il meccanismo delle opzioni alternative (sconto in fattura e cessione del credito). Due misure che andrebbero analizzate separatamente e su cui occorrerebbero riflessioni differenti. Mentre il superbonus non è più stato modificato dopo il Decreto Legge n. 77/2021 (Decreto Semplificazioni-bis), è sulle opzioni alternative che Governo e Parlamento continuano con un processo di modifica continua, senza progettualità e che non è mai riuscito neanche a sfiorare la soluzione del problema.

Secondo la Mazzetti "Forza Italia ha più volte sollecitato un intervento presentando un dettagliato pacchetto di proposte per permettere sia una conclusione dei lavori avviati, con una proroga al 31 dicembre 2024, sia lo sblocco dei crediti fermi, introducendo ulteriori possibilità di frazionamento dei crediti e, non ultimo, la compensazione con gli F24, chiedendo, inoltre, alle partecipate dello Stato di riprendere gli acquisti". Non solo, sempre Forza Italia ha presentato una proposta di legge a prima firma Mazzetti "per un sostegno stabile al settore dell'edilizia che è trainante per l'economia italiana", con un incentivo "direttamente proporzionale all'aumento delle classi per l'efficientamento energetico, sismico, e idrico" ma "inversamente proporzionale al reddito, così da agevolare le classi sociali più deboli e anche l'edilizia popolare residenziale, che è stata la più danneggiata".

"Ci sono stati degli errori nel recente passato – e non per colpa del Centrodestra rimarca la Mazzetti – ma bisogna adesso saper guardare oltre: già vediamo gli effetti negativi sul Pil e, di contro, sulle finanze pubbliche, con la crescita sproporzionata della cassa integrazione e con il ritorno del nero, del blocco dei cantieri, che poi diventa anche un problema di sicurezza. Bisogna sbloccare il pregresso e dare nuove prospettive al settore per una crescita stabile dell'indotto, motore trainante dell'economia reale".

Conclusioni

Sembrerebbe che ogni discussione sia incentrata sul preciso obiettivo di deviare l'attenzione dal problema più urgente.

Nessuna forza politica parla degli effetti del blocco della cessione, né della prossima scadenza di novembre dopo la quale molti contribuenti e imprese perderanno la rata 2023 relativa agli interventi del 2022.

Nessuno che parla della riclassificazione del superbonus e del bonus facciate che, a seguito dell'aggiornamento di Eurostat, sono diventati crediti pagabili ma non rimborsabili (condizione non prevista da Eurostat).

Nessuno che parla di come il Governo riuscirà a mettere da parte un tesoretto dopo che decine di migliaia di italiani avranno perso la possibilità di cedere il credito e non potranno utilizzare direttamente la detrazione.

Non è che l'intenzione del Governo è proprio quella di far perdere la rata 2023 e affossare definitivamente una misura solo perché intestata ad un'altra forza politica? A pensar male si fa peccato ma ci si indovina.

A cura di Ing. Gianluca Oreto
Direttore LavoriPubblici.it

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