2.300 CASE IN ARRIVO A MILANO

Edilizia residenziale sovvenzionata: ecco il nuovo progetto per la città di Milano che vede in arrivo 2.300 case attraverso un’apposita convenzione tra priva...

12/07/2007
Edilizia residenziale sovvenzionata: ecco il nuovo progetto per la città di Milano che vede in arrivo 2.300 case attraverso un’apposita convenzione tra privati e comune, con un progetto, comunque, molto più ampio e la previsione, entro il 2010, di 45mila nuovi alloggi.
Attraverso la convenzione vengono fissate le caratteristiche urbanistiche degli interventi, il prezzo di vendita o locazione degli immobili ed i requisiti per accedere alle graduatorie per le quali vengono privilegiate nuove coppie, immigrati, famigle numerose ed anziani.

L’argomento non soltanto sta a cuore a tutti i cittadini, ma per un sistema “onda” si espande con proporzioni sempre più ampie. Ed è per tale motivo che la scorsa settimana l’associazione lombarda dei costruttori dell’Ance ha organizzato un incontro specifico su questo tema all’interno del ciclo “Conversazioni per una città migliore”, al quale ha preso parte l’assessore allo sviluppo del territorio del comune di Milano Carlo Masseroli, gli architetti Giorgio Goffi e Raffaello Cecchi, il responsabile del laboratorio di ricerca progetti e politiche del territorio del politecnico di Milano Franco Infussi ed Assimpredil di Ance.
Proprio Masseroli ha illustrato come il principio che anima il progetto prevede la ricerca di soluzioni organiche con le linee guida della città, secondo una direttiva diametralmente opposta rispetto alla precedente giunta comunale di Albertini.

Già Abitare Milano 1 e 2 si sono avvalsi della formula del social housing attraverso due specifici bandi emanati dopo l’approvazione della legge urbanistica regionale (legge n. 12/2005) e questo nuovo bando, senza nulla togliere alle precedenti realizzazioni, tende a diversificare quanto fatto fino ad ora. Verranno assegnate, così, nuove aree cittadine per costruire nell’immediato 2.300 alloggi che tendano a riqualificare periferie ed a riorganizzare aree con abitazioni obsolete e difficilmente ristrutturabili a causa dei costi elevati di manutenzione straordinaria.
Il prezzo di vendita di questi alloggi si aggirerà intorno ai mille euro a metro quadrato e per rientrare nei costi prefissati, si è alla ricerca di soluzioni modulari con pareti mobili che consentano facili trasformazioni dei singoli moduli per l’adattabilità alle esigenze familiari: giovani coppie, famiglie numerose, anziani.

La presenza di Goffi è la testimonianza che uno studio progettuale di base appropriato può portare a soluzioni innovative ed economiche al tempo stesso: è il caso da lui progettato per la provincia di Brescia, con un costo complessivo a metro quadrato di 650 euro ed al contempo l’utilizzo di materiali eleganti quali vetro, mattoni e legno.
Social housing, quindi, tende a riqualificarsi ed a riqualificare ambienti urbani destinati all’abbandono, nella ricerca di una lotta al caro affitti da un lato ed alla dispersione dalle città dall’altro.
Speriamo, però, che tali soluzioni progettuali modulari non si trasformino in ghetti riconoscibili soltanto per il fatto che la successiva manutenzione ordinaria affidata ai cittadini, degrada ancor di più il territorio.

A cura di Paola Bivona
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