Riduzione rischio idrogeologico, progetti non avviati per mancanza di liquidità

A 15 mesi dall'assegnazione dei fondi per la riduzione del rischio idrogeologico (1 miliardo di euro) da parte del CIPE, i progetti non sono stati avviati pe...

28/02/2011
A 15 mesi dall'assegnazione dei fondi per la riduzione del rischio idrogeologico (1 miliardo di euro) da parte del CIPE, i progetti non sono stati avviati perché mancano le risorse di cassa. Lo evidenzia una nota del Centro Studi Ance nella quale si sottolinea che i 17 programmi regionali già sottoscritti prevedono più di 1.000 interventi infrastrutturali pronti a partire per un importo complessivo di 2 miliardi di euro (incluso cofinanziamento regionale).

La nota ANCE ha ricordato che, a seguito di uno studio presentato alla Commissione Ambiente della Camera dei Deputati, era stato stanziato con delibera CIPE n. 83 del 6 novembre 2009 un importo pari a circa 1 miliardo di euro per la realizzazione di Piani regionali di riduzione del rischio idrogeologico a cui erano seguiti nel novembre 2010 degli Accordi di programma quadro tra Ministero e Regioni per il finanziamento degli interventi, per un totale di oltre 2 miliardi di euro.

L'analisi fornita dall'ANCE ha evidenziato che grazie ai finanziamenti statali per circa 1,1 miliardi di euro e ai fondi regionali per circa 928 milioni, sono oltre 1.000 i cantieri pronti a partire, la cui dimensione media è di circa 2 milioni di euro, che sono però fermi perché mancano le risorse di cassa che non sono state trasferite da parte del Ministero dell'Economia. L'ANCE ha, altresì, precisato che la riprogrammazione dei fondi strutturali e FAS 2007-2013 a favore di grandi infrastrutture, avviata dal Governo a fine novembre 2010, rischia di rallentare l'attuazione degli interventi e di provocare un ridimensionamento dei piani già definiti perché in molti casi i finanziamenti regionali sono previsti a valere su questi fondi. Inoltre, secondo le stime dell'Ance, nel 2011 gli stanziamenti a favore del Ministero dell'Ambiente per la realizzazione di nuove infrastrutture sono stati quasi dimezzati (-50%). In questo contesto di forte riduzione degli stanziamenti, il rapido utilizzo delle risorse già disponibili per la riduzione del rischio idrogeologico appare ancora più urgente.

© Riproduzione riservata

Documenti Allegati