Fotovoltaico e V Conto Energia: serve chiarezza

Per scongiurare eventuali ripercussioni negative sul settore del fotovoltaico, è necessario che il Governo chiarisca al più presto i dubbi che le ultime bozz...

27/03/2012
Per scongiurare eventuali ripercussioni negative sul settore del fotovoltaico, è necessario che il Governo chiarisca al più presto i dubbi che le ultime bozze del V Conto Energia stanno tormentando gli operatori del settore (professionisti e imprese al primo posto).

In verità i primi dubbi da chiarire sarebbero quelli relativi alla polemica sulla provenienza delle due bozze circolate in questi giorni sul web per le quali alcune indiscrezioni dicono di “stesura esterna” al Ministero ed alcune voci dicono che si tratti di una stesura effettuata da un analista dell’Enel.
Il senatore Francesco Ferrante, vice presidente del Kyoto Club ha dichiarato che “Il Ministero dello Sviluppo economico deve fare al più presto chiarezza, perché risulta che l'autore del file del documento, che è su carta intestata del Ministero, sia un analista dell'Enel”.
Ed il senatore Ferrante precisa anche che “Il solo sospetto che vi possa essere un'influenza esterna nella stesura del documento non può che accrescere lo stato di tensione nel settore perché se questo sarà il nuovo conto energia non si tratterà di una necessaria ed equilibrata revisione del sistema di incentivazione al fotovoltaico, ma bensì di un colpo ben assestato, che giunge ancora una volta sugli investimenti in corso e sui cantieri aperti”.
Non tarda la risposta di Enel che si dichiara all'oscuro, annuncia che avvierà degli accertamenti interni e replica alle accuse precisando “Abbiamo ricevuto la bozza come tante altre aziende, e non siamo intervenuti in alcun modo. Nessun documento può essere attribuibile a noi. Se rileveremo illeciti su nostri file o computer scatterà una denuncia”.

Memori della transizione dal III al IV Conto Energia e di tutte le problematiche avute per il mercato con conseguente perdita di posti di lavoro, il Gruppo Imprese Fotovoltaiche Italiane (ANIE/GIFI), dopo l'appello dei giorni scorsi di ANEV, APER, e FEDERPERN che hanno inviato una lettera al Governo per chiedere delucidazioni in merito all'assenza di una Strategia energetica nazionale (leggi news), ha espresso la sua preoccupazioni chiedendo al Governo di assumere una posizione ufficiale che eviti speculazioni che possano portare ad una nuova situazione di stallo per il settore. "In tutta onestà - ha dichiarato Valerio Natalizia, Presidente GIFI-ANIE - stento a credere che i Ministeri competenti vogliano infondere panico nel mercato fotovoltaico facendo circolare bozze - diverse tra loro nei contenuti e nella forma - piuttosto che operare con responsabilità nei confronti di un comparto industriale, quello del fotovoltaico, che ad oggi ha contribuito concretamente allo sviluppo nel nostro Paese del mercato energetico, componente fondamentale di ogni sistema economico. Un intervento legislativo come quello prospettato dalle bozze in circolazione vanificherebbe tutti gli investimenti realizzati fino ad ora".

Il Gruppo Imprese Fotovoltaiche Italiane ha evidenziato come le bozze circolate negli ultime giorni profilino un sistema incentivante insostenibile per l'industria fotovoltaica italiana che vedrebbe in particolare:
  • un registro per tutti gli impianti al di sopra dei 3 kW di potenza;
  • il limite di 100 milioni di euro di spesa a semestre per nuovi impianti;
  • il dimezzamento delle tariffe dall'1 luglio 2012 anche per gli impianti più piccoli e su edificio.
La circolazione delle bozze ha già avuto le prime ripercussioni negative (come accaduto nel 2011), con le banche che hanno già sospeso i finanziamenti in erogazione e i clienti stanno procedendo con l'annullamento degli ordini, con conseguenti ripercussioni sul mercato del lavoro per il settore.

"Ed è proprio di investimento che bisogna parlare - ha continuato il Presidente GIFI - quando si considera il denaro utilizzato per incentivare l'energia fotovoltaica. A differenza delle fonti tradizionali, dove le risorse finanziarie devono far fronte alla necessità di continuo approvvigionamento di combustibile, spesso da Paesi politicamente instabili, in questo caso gli investimenti vanno a favore dello sviluppo tecnologico e della generazione distribuita ed efficiente di energia, con conseguenti benefici per il sistema elettrico nel suo complesso e per gli utenti finali. Una volta superato il sistema degli incentivi, gli effetti della potenza fotovoltaica installata saranno positivi e vedranno la diminuzione del valore delle importazioni e del costo dell'energia elettrica".

"ANIE/GIFI - ha concluso Natalizia - chiede una smentita ufficiale ai Ministeri competenti sulle bozze in circolazione e si rende disponibile sin da subito a collaborare per la definizione di un V Conto Energia che tenga conto delle necessità di tutto il settore energetico, garantendo nel contempo all'industria fotovoltaica il più adeguato periodo di transizione per il raggiungimento della piena competitività ed indipendenza dagli incentivi. Tutto questo nel rispetto del contenimento dei costi per la collettività".

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