Anie-GiFi: no alla proroga del IV Conto Energia per impianti fotovoltaici della Pubblica Amministrazione

Dopo averci provato senza successo durante la discussione del ddl sviluppo, due relatori hanno ripresentato l'emendamento nel contesto dei lavori parlamentar...

27/12/2012
Dopo averci provato senza successo durante la discussione del ddl sviluppo, due relatori hanno ripresentato l'emendamento nel contesto dei lavori parlamentari per il ddl stabilità, con il rischio che con l'apposizione della fiducia si scateni un ulteriore scossone al mercato fotovoltaico: il settore non ne ha bisogno.

L'emendamento, così come presentato, prorogherebbe l'attuale termine del 31 dicembre 2012 al 31 ottobre 2013 per godere delle tariffe del 4CE, ben più generose delle attuali, per tutti gli impianti fotovoltaici installati su edifici e terreni della PA. Non risulta che questa proposta abbia una copertura finanziaria garantita. Il risultato è che si andrebbero ad intaccare le scarsissime risorse rimaste a disposizione con il 5CE a beneficio di pochi. Inoltre molti terreni potrebbero essere ceduti a titolo gratuito alle PA per poter godere di questo beneficio.

"Non vorremmo che dietro questi provvedimenti si celino tentativi di speculazione - dichiara Valerio Natalizia Presidente ANIE/GIFI, la voce fotovoltaica di Confindustria - che danneggerebbero l'immagine e l'imprenditorialità di un settore industriale che opera seriamente e con etica professionale".

"Ci domandiamo se chi ha firmato l'emendamento - continua Natalizia - ne abbia comprese fino in fondo le pesanti conseguenze sul piano occupazionale. La crisi attuale richiede sì fermezza, ma anche estrema chiarezza nel quadro regolatorio. Provvedimenti di questo tipo invece creano nell'opinione pubblica un'immagine negativa del nostro settore e ne accelerano la caduta".

"Come ANIE/GIFI - conclude Natalizia - prendiamo le distanze da questo emendamento e chiediamo che i Ministri Passera e Clini intervengano urgentemente in sede di discussione d'aula. La fine della legislatura e i tempi accelerati di questi giorni non giustificano gli errori e sarebbe difficile comprendere un loro silenzio su un settore così importante".

Fonte: ANIE/GIFI
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