Detrazioni 50 e 55 % e Ecobonus 65%: le trappole del decreto legge

Che sia una svista o un'esclusione voluta ancora non è dato saperlo, sta di fatto che nello schema del decreto-legge che ha prorogato e incrementato le detra...

05/06/2013
Che sia una svista o un'esclusione voluta ancora non è dato saperlo, sta di fatto che nello schema del decreto-legge che ha prorogato e incrementato le detrazioni per gli interveti di ristrutturazione e riqualificazione energetica, nonostante gli appelli delle aziende e delle associazioni di settore, sono state espressamente escluse le pompe di calore ad alta efficienza e gli impianti geotermici a bassa entalpia, in favore delle altre tecnologie a energia rinnovabile.

All'indomani dell'analisi dello schema di decreto-Legge, sono partite diverse critiche tra le quali:
  • la necessità di rendere strutturali gli incentivi in modo da eliminare l'incertezza normativa e il conseguente disagio per il mercato che si creano a ridosso delle scadenze;
  • la possibilità di recuperare le detrazioni in cinque anni, anziché dieci, in modo da rendere più allettanti gli interventi di miglioramento energetico;
  • la miopia del Governo nel non aver previsto le detrazioni anche per le pompe di calore;
  • le trappole presenti che minano la detrazione del 65% per il mercato dei serramenti.

"Si tratta sicuramente di una svista - ha commentato Bruno Bellò, presidente dell'associazione Co.Aer - Le pompe di calore in Germania sono incentivate da tempo e raggiungono livelli di efficienza inimmaginabili solo fino a pochi anni fa. Oggi rischiamo di essere esclusi dal mercato per motivi che non comprendiamo: rappresentiamo solo il 2,5% del totale incentivi erogati nel 2011, facciamo efficienza energetica e usiamo fonti rinnovabili, perciò abbiamo le caratteristiche per accedere sia al 65% che al Conto energia termico (...)". L'esclusione dagli incentivi rischia di penalizzare il mercato con la conseguente perdita di posti di lavoro negli stabilimenti italiani.

Vibranti anche le proteste di Assoelettrica e APER che, dopo aver appreso con estrema sorpresa l'esclusione delle pompe di calore elettriche con la giustificazione che già esiste un meccanismo di sostegno per tali applicazioni corrispondente al cosiddetto Conto Energia Termico, hanno manifestato espressamente le loro richieste.

In particolare, il Conto Energia Termico tarda a decollare a causa delle incertezze applicative del decreto (DM 28 dicembre 2012 - G.U. 02/01/2013, n. 1 - S.O. n. 1). Mentre le detrazioni fiscali vanno nella direzione della semplificazione burocratica e hanno da sempre raggiunto ottimi risultati come strumento normativo a favore del settore. "Al fine di non bloccare lo sviluppo di tale innovativo segmento - affermano Assoelettrica e APER - sarebbe più corretto mantenere, com'è stato finora, la non cumulabilità dei due regimi e lasciare la scelta al mercato, in funzione delle diverse e possibili configurazioni tecniche".

Assoelettrica e APER auspicano, dunque, un ripensamento in sede di approvazione parlamentare poiché ritengono che ogni meccanismo che favorisce un utilizzo intelligente dell'energia sia da incoraggiare. La diffusione delle pompe di calore, delle auto elettriche, delle piastre a induzione rappresenta un'opportunità anche per sostenere la ricerca, la produzione industriale e l'occupazione nel nostro Paese, oltre a contribuire, attraverso un minor inquinamento, al miglioramento della qualità dell'aria e dell'ambiente nei centri urbani. Non a caso, la stessa Commissione Europea prevede, nell'Energy Roadmap al 2050, che l'elettricità diventi la forma di energia maggiormente diffusa.

Decisamente contrario il commento di Uncsaal - Unione Nazionale Costruttori Serramenti Alluminio Acciaio e Leghe che afferma "Smaltita la prima gioia per il rinnovo delle detrazioni per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici, prorogati dal Consiglio dei Ministri lo scorso 31 maggio per i singoli interventi al 31 dicembre 2013 e per la riqualificazione complessiva di almeno il 25% della superficie degli edifici fino al 31 dicembre 2014, Uncsaal, analizzando la relazione tecnica e gli allegati al decreto in ingresso al Consiglio dei Ministri, denuncia con forza l'eventuale inutilità di un provvedimento che contiene gravi rischi per il mercato". In particolare, Uncsaal, facendo riferimento alla tabella A dell'allegato 1 all'articolo 14 del decreto, ha evidenziato:
  • l'indicazione di un costo unitario massimo di 400 € al metro quadrato che non tiene conto delle diverse zone climatiche che richiedono serramenti con diverse prestazioni termiche e conseguentemente diversi prezzi;
  • l'obbligo di installazione di sistemi di termoregolazione o valvole termostatiche all'atto dell'intervento di sostituzione degli infissi;
  • l'obbligo di raggiungere limiti di trasmittanza non sostenibili a fronte di un presunto beneficio economico.

Le principali novità dello schema di decreto legge
Per quanto concerne il nuovo decreto-legge, di seguito le principali novità presenti nella versione finale:
  • art. 14, Detrazioni fiscali per interventi di efficienza energetica - proroga al 31 dicembre 2013 e incremento al 65% della detrazione fiscale per i lavori di riqualificazione energetica effettuati a partire dal 31 luglio prossimo, con l'esclusione delle spese per gli interventi di sostituzione di impianti di riscaldamento con pompe di calore ad alta efficienza ed impianti geotermici a bassa entalpia nonché delle spese per la sostituzione di scaldacqua tradizionali con scaldacqua a pompa di calore dedicati alla produzione di acqua calda sanitaria. Tale detrazione si applica fino al 30 giugno 2014 per interventi relativi a parti comuni degli edifici condominiali di cui agli articoli 1117 e 1117-bis del codice civile o che interessino tutte le unità immobiliari di cui si compone il singolo condominio;
  • art. 15, Detrazioni fiscali per interventi di ristrutturazione ed efficienza energetica - nell'attesa della definizione di una propria normativa, le detrazioni di cui agli articoli 14 e 16 sono estesi anche alla realizzazione di interventi per il miglioramento e la messa in sicurezza degli edifici esistenti, nonché per l'incremento del rendimento energetico degli stessi;
  • art. 16, Proroga delle detrazioni fiscali per interventi di ristrutturazione edilizia e per l'acquisto di mobili - proroga al 31 dicembre anche per il bonus per le ristrutturazioni edilizie, che rimane al 50%, con un tetto massimo di spesa di 96 mila Euro; la detrazione fiscale è riconosciuta anche per le ulteriori spese documentate per l'acquisto di mobili finalizzati all'arredo dell'immobile oggetto di ristrutturazione.

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