Appalti, Servizi e Concessioni: Il testo delle direttive approvate dall’UE

Mercoledì 15 gennaio 2014 il Parlamento europeo, in seduta plenaria ha approvato tre nuove direttive e precisamente quelle relative ad appalti pubblici e ser...

17/01/2014
Mercoledì 15 gennaio 2014 il Parlamento europeo, in seduta plenaria ha approvato tre nuove direttive e precisamente quelle relative ad appalti pubblici e servizi in sostituzione delle due direttive 2004/18/CE e 2004/17/CE e la nuovissima direttiva concessioni.
Alleghiamo alla presente notizia le tre direttive nel testo approvato dal Parlamento europeo, precisando che si tratta:
  • della direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio sugli appalti pubblici (COM (2011) 896 def.) che sostituirà la Direttiva 2004/18/CE;
  • della direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio sulle procedure d'appalto degli enti erogatori nei settori dell'acqua, dell'energia, dei trasporti e dei servizi postali (COM (2011) 895 def.) che sostituirà la direttiva 2004/17/CE;
  • della direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio sull'aggiudicazione dei contratti di concessione (COM (2011) 897 def.).

I prossimi passaggi saranno quelli dell’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri Ue, che rappresenta gli stati membri, e la successiva pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea. E’ presumibile, quindi, che tutto si concluda entro il prossimo mese di febbraio e che gli Stati membri saranno, quindi, obbligati, nei successivi 24 mesi a recepire le nuove disposizioni nella legislazione nazionale.
Si profila, quindi, un nuovo e pesante intervento sul Codice dei Contratti e sul Regolamento.
Sul sito del parlamento Europeo viene precisato che le nuove direttive in materia di appalti pubblici e concessioni garantiranno una qualità e un rapporto qualità-prezzo migliori. Sarà inoltre più facile per le piccole e medie imprese presentare offerte mentre le nuove regole contengono disposizioni più severe in materia di subappalto.
Le nuove direttive modificano le norme attuali sugli appalti pubblici comunitari e per la prima volta, sono stabilite norme comuni UE in materia di contratti di concessione.

Migliore rapporto qualità-prezzo
Grazie al nuovo criterio di "offerta economicamente più vantaggiosa" (MEAT) nella procedura di aggiudicazione, le autorità pubbliche saranno in grado di mettere più enfasi su qualità, considerazioni ambientali, aspetti sociali o innovazione, pur tenendo conto del prezzo e dei costi del ciclo di vita dei prodotti o dei servizi. "I nuovi criteri porranno fine alla dittatura del prezzo più basso e, ancora una volta, la qualità sarà il punto focale", ha spiegato il relatore Tarabella.

Più soluzioni innovative
I deputati si sono battuti con successo per l'introduzione di una procedura del tutto nuova, volta a rafforzare soluzioni innovative negli appalti pubblici. I nuovi "partenariati per l'innovazione " consentiranno alle autorità pubbliche di indire bandi di gara per risolvere un problema specifico, senza pregiudicarne la soluzione, lasciando così spazio alle autorità pubbliche e all'offerente per trovare insieme soluzioni innovative.

Meno burocrazia per gli offerenti e accesso più facile per le piccole imprese
La procedura di gara per le imprese sarà più semplice, grazie a un "documento unico europeo di gara" standard, basato sull'autocertificazione. Solo il vincitore dovrà fornire la documentazione originale. La Commissione stima che l'onere amministrativo per le imprese sarà ridotto di oltre l'80%. Per facilitare l'accesso delle piccole e medie imprese agli appalti pubblici, le nuove norme incoraggiano anche la suddivisione dei contratti in lotti.

Regole più severe in materia di subappalto
Per combattere il dumping sociale e garantire che i diritti dei lavoratori siano rispettati, le nuove leggi comprenderanno norme per il subappalto e disposizioni più severe sulle "offerte anormalmente basse". I contraenti che non rispettano la normativa UE sul lavoro possono essere esclusi dalla presentazione di offerte.

Nessuna accelerazione per privatizzare i servizi pubblici
L'accordo sulle nuove norme UE per le concessioni ricorda che gli Stati membri restano liberi di decidere come desiderino siano eseguiti i lavori pubblici o erogati i servizi. - in-house o esternalizzandoli a società private. La nuova direttiva "non impone la privatizzazione delle imprese pubbliche che forniscono servizi al pubblico", aggiunge il testo. Inoltre, i deputati hanno riconosciuto la particolare natura dell'acqua come un bene pubblico, accettandone l'esclusione dal campo di applicazione delle nuove regole.


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