Crisi del settore edilizio: chi è senza peccato, posi la prima pietra (e costruisca)

L'edilizia sembra sprofondare sempre più nel baratro e nel frattempo non c'è nessuno che cerchi di risalire la china proponendo soluzioni adeguate, dalle bas...

09/06/2014
L'edilizia sembra sprofondare sempre più nel baratro e nel frattempo non c'è nessuno che cerchi di risalire la china proponendo soluzioni adeguate, dalle basi solide e strutturate. Una situazione confermata proprio in questi giorni dai dati Istat sull'occupazione, che parlano di grave crisi, peggiore rispetto a tutti gli altri comparti industriali. "Nessun altro settore si trova di fronte a un crollo del 4,8% di occupati nel I trimestre 2014, con un picco del -8% per i lavoratori dipendenti", ha commentato il presidente dell'Ance, Paolo Buzzetti.

Il tutto all'interno di un mercato immobilare che sembra mostrare dei timidi segnali di ripresa - le misure per il rilancio dei mutui stanno dando dei piccoli riscontri positivi nelle compravendite - ma che allo stesso tempo si ostina a non considerare l'edilizia come un possibile propulsore per il rilancio dell'economia. La paura di una bolla immobiliare è ancora troppa per creare nuove costruzioni, mentre sono già diventati sei gli anni consecutivi di crisi per l'edilizia che, fino ad oggi, non è stata sfruttata in chiave anticiclica come invece hanno fatto tutti gli altri Paesi.

Una scintilla per un nuovo corso che non si accende per colpa di tanti attori, dalle banche fino agli addetti ai lavori, ingegneri e architetti in primis. Professionisti spesso assenti o silenti, membri di Ordini diventati veri e propri enti burocratizzati, poco concreti e propositivi in sede di attività legislativa nazionale e che raramente cercano di ritagliarsi uno spazio in tale sede. Poco serve, allora, lamentarsi dei tanti oneri affrontati quotidianamente (vedi la questione Formazione continua che in questo periodo infiamma l'animo di ogni professionista), se poi non ci si batte in modo continuo, compatto e metodico per avere di fatto garanzia di continuità nel lavoro e negli introiti. Bisognerebbe cercare di pensare di più a lungo termine e soprattutto maggiormente in termini strutturali, piuttosto che mettere di giorno in giorno solo delle pezze. Buzzetti stesso ha caldeggiato l'opportunità di premere l'acceleratore sulle misure per la casa, le scuole, il dissesto idrogeologico e le piccole opere, per arginare il dramma della disoccupazione che sta attraversando il Paese.

La ciliegina sulla torta la pongono poi le banche con il loro atteggiamento ostile, culminato proprio in questi giorni nella decisione della BCE di escludere l'edilizia dai 400 miliardi di fondi stanziati per immettere liquidità. Su questo punto ha aggiunto Buzzetti: "Un intervento molto deludente che non inverte la politica economica di questi ultimi anni che ha penalizzato in particolare l'edilizia e dunque il mercato interno che infatti fatica a ripartire". "Se alla base della decisione di escludere i mutui casa c'è la paura di creare bolle immobiliari - sottolinea Buzzetti - si tratta di una paura infondata, come dimostrano i dati del fabbisogno di abitazioni e il grave fenomeno di emergenza casa che riscontriamo tutti i giorni. I timidi segnali di ripresa del settore immobiliare registrati negli ultimi mesi devono essere sostenuti nel lungo periodo affinchè si trasformino in una solida inversione di tendenza". "Per questa ragione - ha concluso il Presidente dell'Ance - auspichiamo che la Banca Centrale riveda al più presto questa decisione al fine di migliorare l'accesso al bene casa delle famiglie e di favorire la crescita dell'economia in linea con le nuove politiche europee".

Non rimane quindi che sperare in un intervento diretto di chi è coinvolto in prima persona nel settore, i consigli nazionali in primo luogo: perchè se nell'Italietta di scandali e tangenti l'interesse per il bene comune (ne fa parte anche il benessere economico di tutti e non solo di pochi eletti) spesso viene considerato come elemento di scarsa rilevanza, a questo punto altrettanto non dovrebbe dirsi rispetto alla tutela dei propri iscritti.

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