Certezza Pagamenti, La Mendola (CNAPPC): "Conquista importante, inseguita a lungo dalle professioni tecniche"

Il Disegno di legge n. 1259, approvato dalla IV Commissione dell'Assemblea Regionale Siciliana, modificando la legge regionale 10 agosto 2016, n. 16, ha intr...

23/08/2017

Il Disegno di legge n. 1259, approvato dalla IV Commissione dell'Assemblea Regionale Siciliana, modificando la legge regionale 10 agosto 2016, n. 16, ha introdotto un articolo sulla “Documentazione relativa alle spettanze dovute ai professionisti per le procedure di rilascio dei titoli abilitativi", che costituisce un punto importante per affermare il principio della certezza dei pagamenti.

Sul tema abbiamo intervistato l’Arch. Rino La Mendola, nella qualità di Vice Presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti e di componente del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, organo del Ministero delle Infrastrutture, deputato ad esprimere il parere di propria competenza in materia di modifiche da introdurre al testo unico dell’edilizia.

Quale è il suo giudizio sull’iniziativa parlamentare, peraltro stimolata dalla Consulta Regionale degli Architetti della Sicilia?

Se l’ARS, come auspichiamo, approverà il disegno di legge, già passato in IV Commissione, si tratterà di una conquista importante, inseguita a lungo dalle professioni tecniche, che può aprire un varco, anche a livello nazionale, in occasione dell’imminente avvio della revisione del testo unico sull’edilizia. Infatti, ben presto, la revisione del DPR 380 del 2001 approderà in Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, dove potremmo introdurre un dispositivo analogo a quello lanciato in Sicilia, al fine di garantire la certezza dei pagamenti per i professionisti incaricati di pratiche nell’ambito dell’edilizia.

Non crede che ci sarà l’ostruzionismo di quella parte della politica che punta alla liberalizzazione ed all’abolizione delle tariffe?

Bisogna distinguere la liberalizzazione, da intendere come mezzo per aprire il mercato, da quel fondamentalismo che aveva prodotto l’abolizione di tutti i riferimenti tariffari, anche nei lavori pubblici, creando i presupposti per mortificare la qualità delle prestazioni professionali e la trasparenza negli affidamenti, considerato che le procedure variano con il variare dei corrispettivi posti a base di gara. Negli ultimi mesi, stiamo finalmente registrando un’inversione di tendenza; infatti il nuovo codice dei contratti, così come modificato dal decreto correttivo, accogliendo le nostre proposte, ripristina l’obbligo delle stazioni appaltanti di calcolare l’importo a base di gara, adottando il cosiddetto “decreto parametri”. Adesso, prendendo spunto dell’ottima iniziativa parlamentare dell’ARS, proveremo a modificare anche il DPR 380/2001, introducendo i dispositivi necessari a garantire la certezza dei pagamenti. Dopo le ferie estive, il tema sarà comunque trattato attorno all’apposito tavolo della Rete delle Professioni Tecniche, nell’ambito delle iniziative tese a garantire l’equo compenso ai professionisti dell’area tecnica. Il Consiglio Nazionale sta all’uopo perfezionando un documento da proporre alla Rete delle Professioni Tecniche, con il prezioso contributo dell’apposito gruppo operativo della Conferenza degli Ordini e del dipartimento “competenze professionali” del CNAPPC, ottimamente coordinato dal Consigliere Nazionale Massimo Crusi.

Quali sono gli obiettivi raggiunti dal Consiglio Nazionale, nell’ambito dei lavori pubblici, durante i primi sedici mesi dall’insediamento?

Grazie al lavoro di squadra , egregiamente coordinato dal Presidente Cappochin, siamo riusciti a raggiungere risultati positivi in diversi settori. Per parlare di quello di mia competenza, i lavori pubblici, abbiamo raggiunto una serie di obiettivi, sia di carattere strutturale, che dal punto di vista normativo. Dal punto di vista strutturale, abbiamo lanciato l’Osservatorio Nazionale sui Servizi di Architettura e Ingegneria, che fruendo di una piattaforma informatica e del lavoro di volontariato della rete ordinistica, ci consente di esaminare, a costo zero, i bandi pubblicati sul territorio nazionale, di raccogliere i dati statistici utili per proporre alle istituzioni competenti le soluzioni alle anomalie riscontrate e di offrire, alle stazioni appaltanti, il nostro contributo per il superamento delle criticità rilevate. Sempre con l’obiettivo di supportare le stazioni appaltanti negli affidamenti di S.A.I., abbiamo redatto e pubblicato sul sito web del CNAPPC, una guida ai bandi, aggiornata al nuovo codice dei contratti, che comprende gli schemi di avvisi, bandi, manifestazioni di interesse, lettere di invito e tutti i documenti di gara, da utilizzare per gli affidamenti diretti, per le procedure negoziate, per le procedure ristrette e aperte. Abbiamo anche redatto una guida ai bandi dei concorsi di idee e di progettazione, mettendo gratuitamente a disposizione della committenza, sia pubblica che privata, una piattaforma informatica su cui bandire i concorsi di progettazione a due gradi, che riteniamo lo strumento migliore per valorizzare la qualità del progetto e la professionalità dei nostri colleghi e per scegliere il professionista a cui affidare le fasi successive della progettazione.

Nell’ambito della riforma del quadro normativo dei lavori pubblici, le posizioni espresse dal CNAPPC e dalla RPT erano state abbastanza critiche dopo la pubblicazione del D.Lgs.50/2016. Mentre dopo la pubblicazione del D.Lgs. 56/2017 (correttivo), si è registrato un notevole consenso in seno alle professioni tecniche. Quali sono i principali obiettivi raggiunti con la riforma?

Unitamente alla Rete delle Professioni Tecniche , con il nuovo codice, così come modificato dal correttivo, portiamo a casa una serie di conquiste. Provo ad elencare quelle di maggior rilievo:

  • E’ stato drasticamente ridotto il ricorso agli affidamenti con il criterio del presso più basso, adesso possibile sono negli affidamenti di importo stimato inferiore a 40.000 euro (codice- art.95 comma 4, lettera c).
  • Viene garantito il libero accesso ai concorsi ai giovani e comunque ai professionisti in grado di produrre progetti di qualità, sebbene non siano in possesso di requisiti economico-finanziari, che potranno essere dimostrati dal vincitore in fase di affidamento dei livelli successivi della progettazione, ricorrendo all’avvalimento o alla costituzione di un raggruppamento (codice- art.152 comma 5 ultimo periodo)
  • Diventa obbligatorio, per le SS.AA., il ricorso al cosiddetto “Decreto Parametri” per calcolare l’importo a base di gara negli affidamenti di S.A.I. (codice- art.24 comma 8). Viene dunque superata la criticità più rilevante del quadro normativo degli ultimi 11 anni, ristabilendo regole certe per il calcolo dei corrispettivi da porre a base di gara. Ciò impedirà che le stazioni appaltanti continuino a sottostimare gli importi dei Servizi di Architettura e Ingegneria, mortificando la qualità delle prestazioni professionali ed i più elementari princìpi della trasparenza;
  • Le stazioni appaltanti non potranno più subordinare la corresponsione dei corrispettivi spettanti ai professionisti al finanziamento dell’opera (codice- art. 24 comma 8 bis). Ciò costituisce una garanzia del riconoscimento economico del lavoro svolto dai professionisti incaricati, a prescindere dal finanziamento dei lavori.
  • La convenzione stipulata tra committente e professionista dovrà stabilire le modalità di pagamento dei corrispettivi ai professionisti incaricati, nel rispetto degli articoli 9 e 10 della L.143/1949, che prevedono il diritto del professionista di chiedere al committente l’anticipazione di acconti che non superino il 90 % dei corrispettivi spettanti in relazione alle prestazioni rese. Fermo restando il dovere del committente di liquidare il saldo entro sessanta giorni dalla presentazione della parcella. (codice – art.24 comma 8 bis)
  • Le stazioni appaltanti non potranno più affidare servizi di architettura e ingegneria a fronte di “forme di sponsorizzazione o di rimborso” in luogo del corrispettivo spettante ai professionisti (codice - art. 24 comma 8 ter). Ciò scongiurerà il rischio che vengano reiterati recenti episodi che hanno mortificato la dignità dei professionisti e soprattutto la qualità delle prestazioni professionali.” (vedi caso recente Catanzaro).
  • E’ stato notevolmente ridotto il peso dei requisiti economico-finanziari per la partecipazione alle gare per l’affidamento di S.A.I. (esempio: ai sensi dell’art. 83 comma 4 del codice, il fatturato degli ultimi tre anni può essere sostituito da un’adeguata copertura assicurativa);
  • Al fine di alimentare la concorrenza, viene concessa alle SS.AA. la possibilità di ampliare la forbice temporale entro cui i concorrenti devono dimostrare il possesso di requisiti curriculari (Allegato XVII al codice, parte seconda , lettera ii)
  • Sono stati notevolmente ridotti gli affidamenti in house: i concessionari dovranno affidare almeno l’80% dei lavori e dei servizi (compresi i S.A.I.) a soggetti terzi (codice- art.177);
  • E’ stata abolita la cauzione provvisoria a carico del professionista per la partecipazione a gare per l’affidamento della progettazione; (codice – art. 93 comma 10).

Ovviamente siamo notevolmente soddisfatti dei risultati raggiunti, ma siamo ben consapevoli del fatto che rimangono ancora diverse criticità residue, da affrontare con provvedimenti normativi successivi, oramai di “percorso parlamentare”, atteso che la delega al governo è già scaduta ad aprile.

Ringraziamo il Vice Presidente La Mendola e lasciamo come sempre a voi ogni commento.

A cura di Redazione LavoriPubblici.it

© Riproduzione riservata