Boom Servizi di ingegneria e architettura, OICE: 'No alla Centrale per la progettazione delle opere pubbliche'

Con l'entrata in vigore delle nuove regole per gli appalti pubblici (D.Lgs. n. 50/2016) e la conseguente previsione di porre a base di gara il progetto esecu...

21/11/2018

Con l'entrata in vigore delle nuove regole per gli appalti pubblici (D.Lgs. n. 50/2016) e la conseguente previsione di porre a base di gara il progetto esecutivo (salvo pochi casi in cui è ancora possibile utilizzare il c.d. appalto integrato), il mercato della progettazione ha avuto risultati molto positivi sia in termini di numero che di valore.

Un'evidenza più volte sottolineata dai vari osservatori sui bandi e che evidenzia, se ce ne fosse la necessità, come il problema in Italia non è la progettazione ma la fase di esecuzione dei lavori che spesso rimane al palo a causa di una riforma bloccata sul nascere (ricordiamo che dopo ben 2 anni e mezzo circa dall’entrata in vigore del Codice sono stati predisposti complessivamente 30 provvedimenti attuativi su un totale di 66 con una percentuale di circa il 45%).

A sottolineare il boom delle progettazioni è l'OICE che non ha fatto mancare la sua critica alla disposizione prevista nel Ddl di Bilancio per il 2019 che prevede l'istituzione di una "Centrale per la progettazione delle opere pubbliche” che porterebbe in dote un possibile rischio blocco del settore e la perdita di migliaia di posti di lavoro.

Come evidenziato nell'ultimo Osservatorio OICE-Informatel, nel mese di ottobre 2018 sono state bandite 285 gare (63 sopra soglia), per un valore di 91,3 milioni di euro (81,5 sopra soglia), con una crescita del 16,3% in numero e 147,4% in valore rispetto a settembre e un -18,1% in numero ma un +118% in valore rispetto ad ottobre 2018.

Numeri che dimostrano come, benché il mercato stia cambiando premiando le grosse società che partecipano ai grossi accordi quadro, la progettazione non è l'anello debole della catena. Come evidenzia l'OICE, i numeri di ottobre portano il parziale del 2018 a -9,9% in numero e +0,3% in valore rispetto ai primi dieci mesi del 2017. Da aprile 2016 (entrata in vigore del codice appalti) ad oggi i risultati sono: +58% in numero e +205% in valore rispetto ai 30 mesi precedenti aprile 2016.

“Torna a crescere il mercato - ha dichiarato Gabriele Scicolone, Presidente OICE - ottobre dà uno scossone e porta il mercato di tutti i servizi di ingegneria e architettura sopra i livelli dello scorso anno. Non possiamo però nascondere una grande preoccupazione, e con noi i colleghi della Rete delle Professioni Tecniche, per quanto sta avvenendo con la legge di bilancio 2019 che rischia di compromettere i brillanti risultati ottenuti dall'entrata in vigore del codice appalti ad oggi. Viviamo una situazione che ha del parossistico; il settore delle progettazioni, dopo un decennio di lacrime e sangue, conosce due anni di forte e lusinghiero impulso che sta dando ossigeno ai professionisti ed alle società del settore, eppure il Governo promuove, proprio oggi, l’istituzione di una Centrale per la progettazione di opere pubbliche. Mi sembra ci sia un evidente scollamento tra realtà e normazione".

"E’ chiaro - ha continuato il Presidente OICE - che la paventata istituzione di questo ennesimo Ente non riuscirà in alcun modo a rilanciare gli investimenti in opere pubbliche, ma determinerà, come primo effetto, una fortissima frenata. Senza dire che ci appare fuori dai tempi inefficiente e antieconomico internalizzare la progettazione e la direzione lavori di opere pubbliche, in controtendenza a quanto avviene nel resto d'Europa e dei Paesi industrializzati e modernamente organizzati. L’unico effetto certo è che si bloccherà la domanda, rallentando la spesa in investimenti, fallendo l'obiettivo di crescita del PIL che abbiamo promesso alla UE e questo avrà pesanti ricadute anche nel settore dei lavori dove fra qualche mese non arriveranno più progetti. Abbiamo stimato che si perderanno migliaia di posti di lavoro nelle nostre aziende che oggi assorbono migliaia di giovani professionisti. Chiediamo con forza la soppressione della norma perché non produrrà nulla di buono".

"Crediamo in uno Stato che non debba progettare o fare direzione lavori come nei secoli passati - afferma Scicolone - ma in uno Stato che sappia pianificare, programmare, monitorare e fare eseguire nei tempi e nei costi le opere appaltate; compiti questi che potrebbero giustificare - sì - una centrale di programmazione e monitoraggio, una centrale di “project management” che garantisca i risultati, piuttosto che lanciarsi in attività che si trovano sul mercato a livelli qualitativi ben diversi".

"Ho il timore - ha concluso il Presidente Scicolone - che l’ansia di dover agire abbia fatto perdere la lucida osservazione del perché non si “scaricano” i progetti nella fase realizzativa e quindi, invece di andare ad incidere sui veri punti deboli della filiera delle costruzioni, si pensa di creare un altro ente, presunta “panacea” dei mali. Siamo sulla strada sbagliata.”

Tornando ai dati dell’Osservatorio OICE-Informatel, di seguito i valori comunicati dall'OICE. Nel mese di ottobre cresce sia il numero sia il valore delle gare: ne sono state rilevate 605 per un valore di 147,5 milioni di euro, +5,2% in numero e +138,2% in valore rispetto ad ottobre 2017. Rispetto al precedente mese di settembre ancora +5,2% in numero e +9,7% in valore.

Si mantengono su livelli molto alti i ribassi con cui le gare vengono aggiudicate, in base ai dati raccolti fino ad ottobre il ribasso medio sul prezzo a base d'asta per le gare indette nel 2015 è al 40,1%, per quelle indette nel 2016 il ribasso arriva al 42,9%. Le notizie sulle gare pubblicate nel 2017 attestano un ribasso del 40,1%.

Le gare italiane pubblicate sulla gazzetta comunitaria sono passate dalle 700 unità dei primi dieci mesi del 2017, alle 881 dei dieci mesi appena trascorsi, con un aumento del 25,9%. Nell’insieme dei paesi dell’Unione Europea il numero dei bandi presenta, nello stesso periodo, una crescita dell’11,8%. Cresce quindi l’incidenza del nostro Paese nei dieci mesi del 2018 continuando però ad attestarsi su un modesto 3,6%, un dato di gran lunga inferiore rispetto a quello di paesi di paragonabile rilevanza economica: Francia 24,2%, Germania 23,9%, Polonia 14,0% e Svezia 4,2%.

Nei dieci mesi del 2018 il valore delle gare miste, cioè di progettazione e costruzione insieme (appalti integrati, project financing, concessioni di realizzazione e gestione) ha raggiunto i 5.919,2 milioni di euro, con 502 bandi. Gli appalti integrati da soli sono 121 per 2.351,3 milioni di euro, nei primi dieci mesi del 2017 erano stati 80 per un valore di 877,8 milioni di euro, il valore dei servizi di ingegneria compreso nei bandi del 2018 è stimabile i 56,0 milioni di euro.

A cura di Redazione LavoriPubblici.it

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