Rigenerazione urbana e territoriale: la Lombardia pubblica la legge per la semplificazione e incentivazione

È stata pubblicata sul supplemento n. 48 al Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia del 29 novembre 2019 la Legge 26 novembre 2019, n. 18 recante "Misur...

12/12/2019

È stata pubblicata sul supplemento n. 48 al Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia del 29 novembre 2019 la Legge 26 novembre 2019, n. 18 recante "Misure di semplificazione e incentivazione per la rigenerazione urbana e territoriale, nonché per il recupero del patrimonio edilizio esistente. Modifiche e integrazioni alla legge regionale 11 marzo 2005, n. 12 (Legge per il governo del territorio) e ad altre leggi regionali".

La nuova legge, approvata dal Consiglio regionale lo scorso 12 novembre, si compone dei seguenti articoli:

  • Art. 1 - Finalità generali
  • Art. 2 - Rigenerazione urbana e territoriale. Modifiche e integrazioni alla l.r. 31/2014
  • Art. 3 - Interventi di rigenerazione urbana e territoriale. Modifiche e integrazioni alla l.r. 12/2005
  • Art. 4 - Recupero del patrimonio edilizio. Modifiche e integrazioni alla l.r. 12/2005
  • Art. 5 - Adeguamento alle disposizioni del d.p.r. 380/2001 in materia di edilizia. Modifiche e integrazioni alla l.r. 12/2005
  • Art. 6 - Salvaguardia delle infrastrutture per la mobilità. Sostituzione dell’articolo 102 bis della l.r. 12/2005
  • Art. 7 - Modifica dell’articolo 150 della l.r. 6/2010
  • Art. 8 - Recupero dei piani terra esistenti. Modifiche alla l.r. 7/2017
  • Art. 9 - Norme transitorie e finali
  • Art. 10 - Rendicontazione al Consiglio regionale - Modifiche alla l.r. 12/2005
  • Art. 11 - Abrogazioni
  • Art. 12 - Finanziamenti
  • Art. 13 - Norma finanziaria

La nuova legge della Regione Lombardia, nel perseguire l’obiettivo di uno sviluppo sostenibile, riconosce gli interventi finalizzati alla rigenerazione urbana e territoriale, riguardanti ambiti, aree o edifici, quali azioni prioritarie per ridurre il consumo di suolo, migliorare la qualità funzionale, ambientale e paesaggistica dei territori e degli insediamenti, nonché le condizioni socio-economiche della popolazione, anche mediante lo sviluppo di una filiera industriale integrata dalla fase di progettazione a quella di realizzazione e gestione dell’intervento, e ne promuove la conoscenza attraverso l’uso di strumenti informatici condivisi tra il sistema della pubblica amministrazione, degli operatori economici, delle professioni e dei cittadini.

Tra le modifiche alla Legge regionale 11 marzo 2005, n. 12 (Legge per il governo del territorio) da segnalare la sostituzione dell'art. 44, comma 8 con il seguente: "Per gli interventi di ristrutturazione edilizia, nonché per quelli di demolizione e ricostruzione, anche con diversa sagoma, o anche per quelli di ampliamento mediante utilizzo di premialità dei diritti edificatori, gli oneri di urbanizzazione, se dovuti, sono riferiti alla volumetria o alla superficie interessate dall’intervento, a seconda che si tratti rispettivamente di edifici a destinazione residenziale o diversa dalla residenza; gli oneri di urbanizzazione sono quelli stabiliti per gli interventi di nuova costruzione, ridotti del sessanta per cento, salva la facoltà per i comuni di deliberare ulteriori riduzioni".

Ha espresso particolare soddisfazione per l’approvazione della legge il presidente di Federlombarda Edilizia e di Assoedilizia, Achille Colombo Clerici. "Si tratta di una legge illuminata - afferma il Presidente di Assoedilizia - Essa rappresenta una conquista significativa sul piano culturale, sociale ed economico. Non segue la via dei deterrenti, ma quella degli incentivi. Vengono offerti maggiori margini di economicità alle operazioni edilizie di rigenerazione urbana, in modo da permettere il decollo di un vasto, capillare processo di attuazione di interventi diffusi sul territorio. La legge ha infatti natura premiale: nasce cioè con l’intento di premiare, incentivandoli con benefici economici e incrementi volumetrici/di superficie lorda, gli interventi di rigenerazione urbana, anche promossi da privati. Tanto che se ne prevede l’inapplicabilità per gli edifici abusivi o costruiti su aree inedificabili. E vi è un limite di accesso ai suoi benefici. Devono sussistere certi presupposti, ed il privato può attivarsi, per godere dei benefici della legge. La legge muove da una situazione di edifici degradati/abbandonati e tende ad approdare ad edifici recuperati/rigenerati: con ciò esprimendo dunque una notevole valenza urbanistica. I Comuni, cui è posto l’obbligo di adeguamento alle norme della legge regionale, troveranno adeguati stimoli per aprire la via ad un proficuo percorso di rigenerazione nei centri urbani degli edifici degradati, operazione questa di grande rilievo ai fini della fruizione sociale e della crescita economica”.

A cura di Redazione LavoriPubblici.it

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