Anagrafe dell’edilizia scolastica: il 53,8% degli edifici senza il certificato di agibilità/abitabilità

In Italia c’è un patrimonio edilizio scolastico composto da 40.151 edifici attivi che fanno capo agli enti locali, 22.000 di questi edifici sono stati costru...

28/09/2018

In Italia c’è un patrimonio edilizio scolastico composto da 40.151 edifici attivi che fanno capo agli enti locali, 22.000 di questi edifici sono stati costruiti prima del 1970. Il 53,2% degli edifici possiede il certificato di collaudo statico ma il 53,8% non ha quello di agibilità/abitabilità. Il 78,6% delle scuole ha il piano di emergenza. Il 57,5% degli edifici è dotato di accorgimenti per ridurre i consumi energetici. Le barriere architettoniche risultano rimosse nel 74,5% degli edifici.

È questo il quadro che emerge (o almeno è quello che viene reso noto da un comunicato del Ministero dell'Istruzione) dall’Anagrafe dell’edilizia scolastica che dal 26 settembre 2018 ha è presente all'interno di una sezione del Portale Unico dei Dati della Scuola.

"Si tratta di un’operazione trasparenza molto importante e senza precedenti - ha affermato il numero uno del MIUR Marco Bussetti - che consente finalmente a tutti i cittadini di conoscere con precisione quale sia lo stato di salute degli edifici scolastici presenti sul territorio nazionale. L’avevamo annunciata, anche a seguito di un Accordo quadro siglato con la Conferenza Unificata lo scorso 6 settembre, e stiamo mantenendo l’impegno preso, rispettando i tempi, anche in risposta alle molte sollecitazioni arrivate in questi anni da associazioni che si sono battute per la sicurezza delle nostre scuole, penso a Cittadinanzattiva e Legambiente”.

Nonostante si parli di "operazione trasparenza" e dati "disponibili in chiaro" per singolo istituto scolastico, nella sezione relativa all'edilizia scolastica è possibile scaricare dei file con estensioni CSV, JSON, RDF e XML, che dovrebbero fornire indicazioni circa:

  • elenco e localizzazione degli edifici scolastici attivi
  • presenza di macro ambiti funzionali (palestra, mensa ...)
  • raggiungibilità degli edifici (mezzi pubblici, scuolabus ...)
  • uso di origine e data di costruzione degli edifici
  • superfici e volumi degli edifici (mq/mc).
  • presenza di vincoli (idrogeologici, sismici...).
  • ambiente ed area scolastica
  • tipologia di riscaldamento
  • accorgimenti per il superamento delle barriere architettoniche
  • accorgimenti per la riduzione dei consumi energetici
  • accorgimenti per la protezione dai rumori
  • certificazioni e documenti relativi alla sicurezza

ma che in realtà sono difficilmente comprensibili da un genitore qualsiasi che vorrebbe avere maggiori informazioni o solo sapere lo stato di salute della scuola dove manda i suoi figli.

Il sistema, però, probabilmente servirà più per individuare le priorità di intervento sulle scuole italiane che per offrire a tutti un sistema di verifica trasparente. "Da oggi - continua Bussetti - abbiamo un quadro ancora più chiaro per poterci muovere rapidamente nell’individuare le priorità di intervento. Lavoreremo in stretta collaborazione con gli Enti locali per velocizzare le opere di manutenzione. Rispetto al passato si registra qualche miglioramento nei dati, ma molto resta da fare. Dobbiamo correre. Si è perso purtroppo troppo tempo. Abbiamo risorse da spendere che erano rimaste ferme. Oltre 7 miliardi. Abbiamo già sbloccato oltre 1 miliardo per l’antisismica e 1,7 miliardi per interventi di messa in sicurezza. Abbiamo semplificato le procedure di spesa grazie all’Accordo in Conferenza Unificata che ci consente di attribuire le risorse direttamente agli Enti locali, senza passaggi intermedi. L'Anagrafe da ora in poi, sempre grazie a questo Accordo, sarà aggiornata in tempo reale: non dovremo più attendere mesi o anche anni per sapere come stanno le nostre scuole. E sarà anche migliorata con una quantità maggiore di dati che consentiranno di lavorare al meglio per capire dove c’è maggior bisogno di intervento. Faremo tutto questo insieme e Regioni ed Enti locali che, va ricordato, sono proprietari degli edifici scolastici".

Il Ministero ha anche ricordato la collaborazione con ASI (Agenzia Spaziale Italiana) e CNR (Consiglio Superiore delle Ricerca) per la mappatura satellitare degli edifici scolastici (leggi articolo) per poter verificare eventuali spostamenti, anche millimetrici, negli ultimi 8 anni e far partire i necessari controlli.

In riferimento allo stato di salute del patrimonio edilizio scolastico, il Ministro ha preso atto dei numeri che riguardano i certificati di collaudo statico, di prevenzione incendi, di agibilità/abitabilità, i piani di emergenza ed evacuazione oltre che degli accorgimenti presi per ridurre i consumi energetici e rimuovere le barriere architettoniche. "Sono dati che dobbiamo migliorare. In fretta - conclude il Ministro - Stiamo lavorando celermente per dare risposte certe a ragazzi, personale scolastico e famiglie. Siamo al governo dal primo giugno e credo che abbiamo già dimostrato, in pochi mesi e con fatti concreti, la nostra attenzione a questo tema. La scuola è per milioni di cittadini una seconda casa dove devono potersi sentire sicuri”.

A cura di Redazione LavoriPubblici.it

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